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Salerno Economy XI.28 – 22.07.2022

Come rendere attuali le tracce e le consistenze che permangono (e si ripropongono) del nostro patrimonio sociale.

Le identità perdute e il “filo” della storia (o delle storie)

Dietro di noi non manca l’eredità di tanti tesori artistici e culturali che hanno le potenzialità per accendere luci, riaprire discorsi, accompagnarci a capire come siamo diventati o come diventeremo anche in base a tracce di passato così consistenti.
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Eredità
Da non poco tempo sarebbe utile assistere all’approfondimento di tutti quei temi che - in ogni città - diventano, in buona sostanza, predominanti per delineare la prospettiva non improvvisata delle cosiddette “politiche di recupero” della nostra identità sociale e culturale. In poche parole: da anni Salerno ricerca una discussione - utile e produttiva di cose da fare - in grado di mettere a fuoco le coordinate di non poche “eredità” materiali e immateriali che possono consentire di immaginare come rendere attuali - anche in termini, per esempio, di promozione turistica della città, nella loro valenza senza dubbio storica - le tracce e le consistenze che permangono (e si ripropongono) del nostro patrimonio sociale, culturale, artistico, letterario e via dicendo.
Eppure, a guardare negli anni - non troppo recenti (ormai) - non sono mancate occasioni e discussioni importanti, approfondite, che hanno lasciato tracce ben identificate nella memoria della città. A metà degli anni ’90, per esempio, le manifestazioni organizzate dal Comune per i cinquant’anni di “Salerno Capitale” del Paese restano un ottimo precedente, che aprì un’ampia e approfondita rievocazione storica del secondo dopoguerra. In quell’occasione emersero importanti spunti di riflessione e si aprirono non poche prospettive di approfondimento che hanno sicuramente inciso sulla riflessione che ne è, poi, seguita negli anni.
(continua)
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Igiene urbana. Elaborazione sui dati dell’Ispra fra il 2011 e il 2019.

Il “costo” della Tari può anche diminuire

L’importo pro capite per la gestione comunale dei rifiuti schizza in alto, ma una controtendenza esiste da Milano a Positano.
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di Alfonso Schiavino

Fra il 2011 e il 2019 la spesa per i rifiuti, che poi determina la tariffa e la bolletta, è aumentata mediamente di 19 euro pro capite in Italia. La dinamica generale ha tratteggiato vistosi divari fra le aree e le macroaree italiane. L’esborso è salito di 35 euro nel Mezzogiorno, 19 nel Centro e 12 nel Nord. Un campano ha “pagato” 31 euro in più, un veneto 82 centesimi. Fin qui troviamo il classico paesaggio differenziato nazionale. Come spesso accade in vari campi, invece, i confini spariscono se l’osservazione scende nei territori. A livello comunale gli incrementi sono estesi e diversificati, ma qualche realtà in controtendenza emerge, da Milano a Positano, passando per Cava e diverse altre città campane. Le dinamiche della popolazione c’entrano poco, quindi per spiegare i risparmi restano due possibilità: miracolo o organizzazione?
I dati che stiamo esaminando sono estratti dal database dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). L’ente statale analizza la gestione dell’igiene urbana con un’indagine campionaria annuale che riguarda quote crescenti di comuni e popolazione (rispettivamente 78% e 86% nel 2019).
(continua)
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Come tenere vivo il desiderio che può fare nascere il “nuovo umanesimo contemporaneo”.

Città socievole ed inclusiva? A Laurenzana la comunità dell’antica filanda

In Italia il 70% della popolazione vive in realtà urbane e sta attraversando una crisi profonda. Le città metropolitane dovranno dimostrare di saper interpretare i temi della “cucitura” e del rammendo delle infrastrutture complesse.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Laurenzana è un comune dell’interno della Basilicata che non conosco, ma ho ascoltato due storie parallele che avrò bisogno di approfondire. La prima è il tentativo di un paese “svuotato” di offrire case del centro antico ad un prezzo simbolico di 1 euro per tentare di aumentare il numero di residenti ed allargare il desiderio di comunità più larga. La seconda, più intrigante, è quella di poter rimettere in produzione l’Antica Filanda De Rosa e produrre tessuti di lana capaci di moltiplicare l’attesa di nuovi colori, prima non conosciuti e pertanto non desiderati.
Laurenzana è uno dei mille casi di paesi lontani dagli agglomerati urbani che negli ultimi due secoli hanno perso popolazione fino a capovolgere la struttura della piramide ideale, molti giovani alla base e pochi anziati nella parte alta. Il suo potenziale contemporaneo é tutto da scoprire, ma non potrà essere rivelato se non si metterà in rete con altri comuni ed altre comunità per allargare il progetto di comunità inclusive e socievoli di cui parla Maria Cristina Treu. La scienziata urbanista le individua a proposito delle aree fortemente urbanizzate; queste aree hanno bisogno di rivisitare il rapporto tra città pubblica e città privata, per dare voce all’accoglienza significativa del nuovo potenziale a civiltà plurale.
(continua)
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Le programmate “auto restrizioni” si imporranno a causa dei rincari. Spesa più cara.

Oltre 34 milioni di italiani in vacanza

Il presidente di Federalberghi Bocca: “Fa male constatare che il 43% dei nostri concittadini abbia dovuto decidere di restare a casa per difficoltà finanziarie”.

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Mare, meta preferita
“Un’estate a doppia velocità: da una parte l’esplosione dei viaggiatori, oltre 34 milioni di italiani che, nel complesso, hanno trascorso o trascorreranno una vacanza in occasione del periodo estivo e che affronteranno, soprattutto in agosto, gli spostamenti per le destinazioni prescelte. Dall’altra, le programmate auto restrizioni che i vacanzieri si imporranno a causa dei rincari: si limiteranno aperitivi e drink, si andrà meno a far pranzi e cene al ristorante e si privilegeranno invece le tradizionali serate casalinghe con amici. Anche la spesa al supermarket sarà più cara in questa estate 2022. Certamente i costi si controllano meglio con il carrello alla mano”.
E’ questo il quadro che emerge dell’indagine previsionale - realizzata da Federalberghi con il supporto di ACS Marketing Solutions - sul movimento turistico degli italiani nell’estate 2022. Nella maggioranza dei casi (quasi il 63%) “il periodo di vacanza andrà dalle 4 alle 7 notti mentre la spesa media complessiva per il periodo estivo si attesta sui 946 euro a persona”.
“Siamo di fronte - afferma il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - ad una ripartenza forte, oserei dire violenta. I dati ci confermano che gli italiani hanno riscoperto l’Italia, che si entusiasmano a programmare la vacanza nel proprio Paese. E ci rivelano anche che l’albergo è in pole position tra le soluzioni scelte in merito ai pernottamenti. Credo davvero che la nostra categoria possa essere fiera di questo”.
Restano i più che diffusi problemi economici. “Fa male constatare - spiega Bocca - che il 43% dei nostri concittadini abbia dovuto decidere di restare a casa per difficoltà finanziarie".
(federalberghi.it/15.07.2022)
(continua)
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Rientra nei 7 cibi anticellulite visto che è un toccasana per combattere la ritenzione idrica.

Melanzana, nome curioso e gusto sicuro

Dallo scrub energizzante per il corpo alle maschere di bellezza non si contano le ricette per mantenerci giovani e belle sfruttando le proprietà benefiche di questo ortaggio.
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Arte antica
di Maristella Di Martino

Mia nonna metteva le melanzane sotto sale per eliminare un po’ del loro amaro e quando preparava la parmigiana la casa si impreziosiva di quel profumo riconoscibile anche da lontano. Salivo le scale e, scalino dopo scalino, il mio naso era bramoso di annusare tanto quanto il mio palato di assaggiare… Avrete capito che ho una grande passione per le melanzane che, tra l’altro, è cresciuta con gli anni. E non solo perché rientrano nei 7 cibi anticellulite visto che sono un toccasana per combattere la ritenzione idrica. Mi piacciono in tutte le salse, alla brace con peperoncino, olio aceto ed origano, al forno, nella succulenta parmigiana, semplicemente impanate e fritte ma anche sott’olio, nelle insalate, con la pasta o sulla pizza. Insomma, primo, secondo o contorno non importa, purché siano fresche e possibilmente a chilometro zero. Il nome resta, però, curioso: oltreoceano sono conosciute come eggplants perché nelle isole britanniche le varietà coltivate nel Settecento producevano frutti simili per dimensioni, forma e in colore alle uova d’oca; oggi, invece, nei paesi anglosassoni sono chiamate aubergines che forse deriva dall’arabo, a sua volta forse da un adattamento del sanscrito. Tutto ciò è utile per farci un’idea dell’antichità, delle origini e della diffusione di questa pianta. Un’interpretazione curiosa è anche nell’etimologia italiana: melanzana ha una radice araba da badingian a melangiana, poi ripresa anche da Pellegrino Artusi nel suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che la chiama anche petonciana.
(continua)
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