Green Style »
di Maristella Di Martino
Mia nonna metteva le melanzane sotto sale per eliminare un po’ del loro amaro e quando preparava la parmigiana la casa si impreziosiva di quel profumo riconoscibile anche da lontano. Salivo le scale e, scalino dopo scalino, il mio naso era bramoso di annusare tanto quanto il mio palato di assaggiare… Avrete capito che ho una grande passione per le melanzane che, tra l’altro, è cresciuta con gli anni. E non solo perché rientrano nei 7 cibi anticellulite visto che sono un toccasana per combattere la ritenzione idrica. Mi piacciono in tutte le salse, alla brace con peperoncino, olio aceto ed origano, al forno, nella succulenta parmigiana, semplicemente impanate e fritte ma anche sott’olio, nelle insalate, con la pasta o sulla pizza. Insomma, primo, secondo o contorno non importa, purché siano fresche e possibilmente a chilometro zero. Il nome resta, però, curioso: oltreoceano sono conosciute come eggplants perché nelle isole britanniche le varietà coltivate nel Settecento producevano frutti simili per dimensioni, forma e in colore alle uova d’oca; oggi, invece, nei paesi anglosassoni sono chiamate aubergines che forse deriva dall’arabo, a sua volta forse da un adattamento del sanscrito. Tutto ciò è utile per farci un’idea dell’antichità, delle origini e della diffusione di questa pianta. Un’interpretazione curiosa è anche nell’etimologia italiana: melanzana ha una radice araba da badingian a melangiana, poi ripresa anche da Pellegrino Artusi nel suo celebre libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” che la chiama anche petonciana. E la tradizione popolare interpreta questo nome come mela insana, probabilmente per il fatto che la melanzana non può essere mangiata cruda ma solo dopo la cottura.
Consigli per gli acquisti.
Stiamo per comprare delle melanzane. Osserviamone la parte con il picciolo: non deve apparire secca né molliccia ed essere ben attaccata al frutto che, a sua volta, non deve presentare ammaccature; la buccia deve essere ben tesa e il picciolo va lasciato attaccato alla bacca anche se vogliamo conservarla in frigorifero, ma comunque non oltre 3 o 4 giorni.
Le ricette.
Allungate o rotonde (queste ultime sono particolarmente adatte per la cottura sulla brace), con un colore che va dal viola scuro al più chiaro fino quasi al bianco, sono molto diffuse nel mondo come testimoniato dalla varietà di ricette in uso, dalla caponata alla ratatouille, dalla parmigiana alla moussaka. Per il caratteristico sapore che vira tra l’amaro e il piccante, vi consiglio l’accorgimento che adottava mia nonna: prima di cuocerle, tagliatele a metà e tenetele qualche decina di minuti sotto sale dopo averle intaccate sulla superficie con righe oblique; vanno poi risciacquate con cura e poi prestate ai vari tipi di cottura, dalla griglia, alla frittura e al forno. Se affettata sono perfette per la parmigiana, a tocchetti sono indispensabili per la caponata e squisite nella preparazione delle classiche melanzane a funghetti; si sposano a perfezione con formaggio, mozzarella, sugo o carne, in alcune ricette si combinano in un eroico e squisito sodalizio con il cioccolato, amato soprattutto nella costiera amalfitana e ottime sono anche le ripiene o le polpette di melanzane.
Proprietà salutari.
Le melanzane contengono poche calorie (18 ogni 100 grammi) anche se la consistenza spugnosa che fa sì che questo ortaggio assorbe molto il condimento. E se siamo alle prese con una dieta ipocalorica, preferiamo alle fritte quelle alla griglia o cotte al forno. La buona quantità di fibre ne fa un ortaggio consigliato in caso di stipsi; le virtù depurative si riferiscono ad un’eccellente attività rispetto alla salute del fegato (aiuterebbe anche nella secrezione della bile) e alle capacità diuretiche dovute anche alla grande quantità d’acqua che contengono. Hanno poi proprietà antinfiammatorie tanto che secondo la tradizione popolare le loro foglie venivano usate in preparazioni particolari contro ascessi ed emorroidi. Sono anche adatte per chi soffre di crampi muscolari, infatti posseggono un elevato contenuto in potassio e sono utili nella riduzione della pressione arteriosa poiché svolgono un’azione molto simile a quella svolta dai farmaci anti-ipertensivi.
Valori nutrizionali.
Su 100 grammi una melanzana è composta per più di 90 grammi di acqua; i carboidrati rappresentano circa il 2,5% della sua massa così come le fibre; il minerale più presente è il potassio e in minori quantità ci sono fosforo, sodio e calcio. Tra le vitamine, le più presenti sono quelle del gruppo B insieme alla A e alla C.
Consigli per la conservazione.
In frigorifero, ma non solo. Le melanzane si possono anche tagliare e congelare dopo essere state sbollentate oppure conservate sott’olio, sempre dopo averle affettate e passate velocemente in acqua bollente a cui va aggiunto un po’ di aceto di mele che le rende più digeribili; poi possono essere messe ad asciugare ed infine sistemate nei vasetti con spicchi di aglio, pepe, origano ed olio.
Bellezza a prova di melanzane.
Dallo scrub energizzante per il corpo alle maschere di bellezza non si contano le ricette per mantenerci giovani e belle sfruttando le proprietà benefiche di questo ortaggio. Se ci interessa sapere come si prepara lo scrub fai da te per il corpo seguiamo queste semplici istruzioni. Gli ingredienti che ci occorrono sono la polpa di mezza melanzana sbucciata, sale fino, un limone grosso e non trattato, olio di mandorle dolci e un cucchiaino di miele. Versiamo il sale fino a riempire 3/4 di un barattolo di media grandezza in vetro, poi laviamo ed asciughiamo il limone grattugiandone la buccia e aggiungendola al sale. Frulliamo poi la melanzana e uniamo la polpa al vasetto unendo infine l’olio di mandorle e il cucchiaio di miele, quindi mescoliamo accuratamente. La polpa delle melanzane garantisce il giusto apporto nutritivo alla pelle e il profumo del limone, oltre ad essere inebriante, trasmette energia e vitalità mentre l’effetto dello scrub rinnova lo strato superficiale dell’epidermide. E se abbiamo voglia di coccolarci, ecco il gommage per il viso che fa per noi: bastano l’olio di mandorle dolci e un cucchiaio di miele che servono a stemperare lo zucchero, la polpa di mezza melanzana frullata cui aggiungiamo questa volta della lavanda che vanta proprietà antisettiche e rilassanti oltre che un effetto calmante. Per profumare il tutto, sarà necessario aggiungere anche qualche goccia di olio essenziale di lavanda.
I movimenti circolari sul viso ci regaleranno una pelle straordinariamente levigata ma anche nutrita in profondità. Per avere sotto mano, invece, un’efficace maschera purificante e pulire a fondo la pelle frulliamo la polpa di mezza melanzana e di una mela, aggiungiamo poi un cucchiaino di aceto e uno di succo di limone massaggiando la pelle con il composto e lasciando in posa per 20 minuti prima di risciacquare. Un’altra chicca per intensificare l’effetto purificante è preparare la pelle riempiendo una bacinella d’acqua calda con un cucchiaio di bicarbonato. Inseriamo la testa sotto un panno pulito e beneficiamo dei vapori che si creano tamponando il volto con una bustina di camomilla per calmare la pelle.
La buccia? Ottimo antinfiammatorio.
Un ultimo utilizzo delle melanzane riguarda la buccia che è invece un ottimo antinfiammatorio e antisettico. Perfetta per curare i piccoli brufoletti che compaiono ogni tanto sul viso: basta frullare la buccia e coprire gli inestetismi lasciando in posa quanto più possibile. Se ne avete la possibilità, aggiungetela a una maschera di argilla con effetto astringente: è davvero eccezionale.
Il grasso che si accumula nella zona beviamo l’acqua delle melanzane, un rimedio semplice per perdere peso chiaramente abbinando anche una dieta dimagrante e controllata.
Arte antica