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Rassegna stampa:
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Che giorno fa


Che giorno fa-martedì 22 aprile 2025. Rassegna stampa. Sintesi dei titoli dei quotidiani. Il Santo del giorno. San Leonida Il Mattino (ed. Salerno) •⁠ ⁠La morte di Francesco. Bellandi invita a pregare. I sacerdoti: "Un esempio unico e inimitabile". Nel nome di Matteo. Salerno piange Papa Bergoglio: "Un gigante della fede, uomo di pace e solidarietà" La devozione per l'evangelista: aveva compreso la sua vocazione il 21 settembre 1953. •⁠ ⁠Pasqua e Pasquetta pienone di visitatori non solo in città. Turismo, bene il test di primavera tra musei, siti culturali e primi tuffi. •⁠ ⁠Il giallo nell'Irno. Trovata cadavere in casa a Pasqua dubbi sulle cause disposta autopsia. •⁠ ⁠Il calcio si ferma in segno di lutto: la giornata saltata diventa l'ultima di campionato. Salernitana-Cittadella, stop con rinvio al 13 maggio. •⁠ ⁠la Città Ciao al Papa con San Matteo nel cuore. Bergoglio si è spento ieri: nel suo stemma di Pontefice volle il motto ripreso dal Vangelo del Patrono di Salerno. Forte il legame con i salernitani: prima nominò Bellandi arcivescovo e poi la benedizione per l’intera comunità. •⁠ ⁠Passione Salernitana. Cittadella, niente gara. Le lacrime di Nicolò Recupero il 13 maggio. •⁠ ⁠Mercato San Severino. Carmela morta in casa nel giorno di Pasqua S’indaga sulle cause. •⁠ ⁠Salerno. Concorso vigili, restano in 72 dopo le prove da Superman. •⁠ ⁠Le Cronache. Addio al pontefice della pace. Di Antonio Manzo. L'ultimo buonasera di Bergoglio. È morto a 88 anni ieri mattina alle 7.35 Papa Francesco colpito da un ictus. •⁠ ⁠Le reazioni. Il dolore di Mons Bellandi A Napoli eventi annullati. •⁠ ⁠Recupero il 13 maggio. Serie B nel caos per il rinvio Ira Salernitana Tre trasferte nelle ultime quattro partite. * Corriere del Mezzogiorno (ed. Napoli). 1936-2025. Napoli ricorda Francesco. Nei cuori di tutti la visita nel 2015 in città quando portò speranza con parole di pace. la Repubblica (ed. Napoli) Francesco, il legame con Napoli Il cardinale: "Eri padre e amico". * Il Corriere della Sera. 1936-2025 L'annuncio: Francesco è morto alle 7.25. Il Papa degli ultimi. Bergoglio colpito da un ictus, aveva 88 anni Domani il feretro sarà esposto in San Pietro. la Repubblica Francesco 1936-2025. Il Papa degli ultimi. Sabato i funerali. Il Mattino L'addio al Pontefice che ha saputo parlare al cuore delle persone. CIAO FRANCESCO Il Papa del Sud globale. Il Sole 24 Ore L'addio. Francesco, il Papa degli ultimi e della pace. •⁠ ⁠Dazi e taglio dei tassi. Trump attacca Powell, crolla Wall Street. La Gazzetta dello Sport Il mondo in lutto. Addio a Papa Francesco 1936-2025. IL CAMPIONE di tutti.
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La notizia del giorno »



Un milione e mezzo di euro, fondi del Pnrr, per attivare interventi di completamento della rete fognaria della frazione Caprioli del Comune di Pisciotta con il “convogliamento” delle acque reflue urbane in un collettore di nuova realizzazione nell’impianto di depurazione in località Portigliola del Comune di Centola. Per la “rifunzionalizzazione” e messa in esercizio della rete fognaria “Mingardo” del Comune di Camerota, “con vettoriamento delle relative acque reflue sempre nell’impianto di depurazione di Portigliola”. “Un’iniziativa strategica per i Comuni di Camerota e di Pisciotta - specifica Gennaro Maione, presidente di Consac - innanzitutto perché necessario ai fini di un adeguato collettamento e convogliamento delle acque reflue urbane all’impianto di depurazione in località Portigliola. Ma “anche nell’ottica di salvaguardia e tutela dell’Ambiente di un’area di considerevole pregio paesaggistico connotata da una rilevante vocazione turistica e, pertanto, da una maggiore produzione di acque reflue urbane nel periodo estivo da gestire”. Ettore Liguori, sindaco di Pisciotta: “Una notizia importante che attendevamo da tempo. Con questi interventi si risolveranno, peraltro, problemi ambientali di vecchia data”. Mario Salvatore Scarpitta, sindaco di Camerota: “Sarà un’opera strategica per il nostro comune e la cittadinanza tutta: per questo vogliamo ringraziare Maione e la Consac con cui abbiamo lavorato e collaborato a stretto contatto”.
Il 28 marzo è stata pubblicata la procedura di gara per l’affidamento dei lavori inerenti l’intervento di “Razionalizzazione funzionale sistema fognario Portigliola - Caprioli di Pisciotta e Camerota”, finanziato nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), per un importo pari a € 1.500.000,00 (le informazioni su www.consac.it). “Consac Gestioni Idriche S.p.A., in qualità di Soggetto Attuatore dell’iniziativa - spiega Maione - ha posto in essere numerose attività per dare immediata attuazione all’intervento”, dopo un complesso iter avviato nell’ottobre del 2024 quando era stata indetta la Conferenza dei Servizi.
(Fonte: Ufficio Stampa Consac-Vallo della Lucania-31.03.2025)

*Consac Gestioni Idriche SpA è il soggetto gestore del servizio idrico integrato per 56 Comuni compresi nell’area Cilento-Vallo di Diano.
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L'altra notizia »



Plinio il Vecchio, ovvero Gaius Plinius Secundus, è stato una delle figure più affascinanti e complesse della storia della scienza e della cultura dell'antica Roma. Nacque, probabilmente, nel 23 d.C. a Como, e morì eroicamente durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Scrittore poliedrico è ricordato principalmente per la sua voluminosa opera Naturalis Historia, un trattato enciclopedico basato   su     molteplici   argomenti,   passando   dalla   geografia   alla   botanica, dalla   medicina   alla zoologia, facendolo assurgere a una delle figure più eminenti della conoscenza del mondo naturale nell'antichità. Scrivere di lui è stato molto impegnativo ma, al tempo stesso, un motivo di grande soddisfazione. Seguendo la storiografia corrente, Plinio il Vecchio era figlio di un alto dignitario romano e, con molta probabilità, fu da questi spinto alla carriera militare; il giovane, che già da adolescente  manifestò  un forte attrazione  per le scienze  e le ricerche,  approfittò della  lunga destinazione in terre lontane, Germania, Gallia, Spagna e Belgio, per accrescere il suo bagaglio di conoscenza.  Ritornato  a Roma si mise a scrivere le opere tratte  dalle  sue osservazioni,  che ricordiamo essere: De iaculatione equestri, De vita Pomponii Secundi,  Bella Germaniae, Studiosus, Dubius sermo, A fine Aufidi Bassi. Ovviamente, però, il suo capolavoro, come detto,   è stato: Naturalis Historia, costituito da ben 37 libri dove Plinio analizzò, in maniera compiuta, la Natura. Questo suo lavoro risente, per forza, dei limiti della conoscenza del tempo e anche della corsa a studiare e trascrivere le sue osservazioni. Solo contestualizzando, però, questa sua eccellente produzione possiamo comprendere la portata scientifica che è stata per la sua epoca; egli fu comunque, molto rigoroso nella realizzazione del suo scritto, basti pensare che provvide alla sua stesura   nel   73   d.C.   e   solo   quattro   anni   dopo,   a   causa   di   innumerevoli   correzioni,   questa “enciclopedia” vide la luce.
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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

(Wikipedia) – Donald_Trump_official_portrait

Dazi, appesi a un filo (tutti), il tempo passato delle solide alleanze

Trump insiste, abbastanza incurante delle conseguenze profonde e non prevedibili che il “gioco” continuo su dazi e contro/dazi - ben al di là dell’effetto (devastante) economico vero e proprio - ha di fatto messo in campo, distruggendo in tutto e per tutto una consolidata collaborazione interattiva tra Ue e Usa fino a mandare a farsi friggere uno dei collanti principali emerso (incrollabile) per anni e anni dalle macerie della seconda guerra mondiale: lo spirito atlantico che permane indenne, o permaneva indenne, fino a qualche giorno fa, nella scaletta di valori fondanti di intere generazioni di una politica che si collocava, convinta, bene al di là dell’attuale balaustra del tutto inutile, di fronte al disastro apocalittico di due guerre che sembrano a tratti un racconto, un racconto che andrà avanti in qualche modo, senza più un freno valoriale che non evochi la pura e semplice, ma inaccettabile forza bruta e dominante. In altre parole, siamo nettamente tornati indietro, non c’è che dire, e il fronte europeo si trova a fare i conti anche con un Italia che trascrive un’immagine di sé sconsolante e appesa a numeri freddi ma consistenti che abbiamo già troppe volte indicato (solo per dire: 3.000 miliardi di euro di debito, che continua a salire), ricevendo la sensazione che, in fondo, possono anche non servire a nulla, se il mondo, non solo cammina tutto al contrario, ma non se ne frega affatto di trovare/ricercare il verso giusto, per continuare a sperare in una direzione che promuova sul serio la pace, la concordia, lo sviluppo vero e proprio, senza lasciare troppe persone (per quanto possibile) - persone - indietro. Fatta questa sostanziale premessa, è necessario ribadire alcuni concetti-base con i quali nessuno vuole, a quanto pare, trovare la forza, fino in fondo, di confrontarsi. E’ prioritario tenere conto che Ue e Stati Uniti hanno fatto pochi progressi nel tentare di ridare stabilità (vera) al commercio: la maggior parte dei dazi sull’Ue non saranno rimossi, perlomeno immediatamente. Gli Stati Uniti avrebbero finora respinto di mettere da parte le tariffe sui beni industriali, incluse le auto. Ma Washington non avrebbe rinunciato a sottolineare che alcuni dazi potrebbero essere compensati con un aumento degli investimenti e delle esportazioni. Per dire, la Cina ha sospeso le esportazioni di terre rare pesanti e magneti, componenti cruciali per settori strategici come quello automobilistico, aerospaziale, dei semiconduttori e della difesa. Le spedizioni, per capirsi, sono (sarebbero) ferme in numerosi porti cinesi, in attesa di un sistema di licenze che escluderebbe, per esempio, le aziende militari statunitensi (fonte New York Times). Ma è prevalentemente necessario interrogarsi su alcune notizie che chiariscono come le scelte di Trump siano davvero non comprensibili. Per esempio, i Ceo delle maggiori istituzioni finanziarie americane non tengono più nascosti dubbi e perplessità sul vertice della Casa Bianca. Dopo il 2 aprile - l’annuncio dei dazi - i mercati sono tornati alla pandemia di Covid e alla crisi finanziaria del 2008. Il presidente Trump ha ritenuto necessario ripetere (con una ciclicità da campagna elettorale) che le misure attivate dal suo governo - politiche dei dazi, tagli al budget federale - sono in campo per il bene degli Usa. Ma non hanno rassicurato affatto, a quanto sembra, perché chi dirige quotidianamente l’economia è stato costretto ad interrogarsi.
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I numeri dell'economia »

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Dazi, impatto negativo per i consumi (-11,9 miliardi in due anni)

“Il terremoto dazi non coinvolge solo le esportazioni. La guerra commerciale tra Usa e Ue rischia di avere un impatto anche sul mercato interno, riducendo di circa 11,9 miliardi di euro in due anni la crescita dei consumi delle famiglie”. A stimarlo è Confesercenti (con CER) che specifica: “La strategia dell’Amministrazione Usa ha invertito le aspettative di mercato: si punta su una stagflazione dell’economia statunitense, che avrebbe sull’Italia un impatto negativo diretto aggiuntivo rispetto a quello dei dazi. Alla luce dell’attuale scenario, infatti, pur se suscettibile di imprevedibili evoluzioni, si prospetta per quest’anno una variazione del Pil vicina allo zero. Un elemento di preoccupazione è anche la caduta dei mercati azionari, le cui dimensioni rendono improbabile un’inversione di tendenza nel breve periodo”.
In considerazione delle stime precedenti ai dazi, Confesercenti calcola per i consumi delle famiglie una minore “crescita dei consumi di 2,1 miliardi nel 2025 e di 9,8 miliardi nel 2026, per un totale di 11,9 miliardi. Rischi esistono anche sul fronte del turismo: i visitatori dagli Stati Uniti sono relativamente pochi (4,8% del totale) ma sono alto-spendenti, e portano in media 6,5 miliardi di euro l’anno di spesa sul territorio”.
“È importante intervenire a sostegno della filiera dell’export - evidenzia Patrizia De Luise, presidente di Confesercenti - ma senza dimenticare consumi e mercato interno, fondamentale per le piccole e medie imprese di commercio, turismo e servizi. Occorre lanciare un messaggio chiaro: l’arrivo dei dazi non deve interrompere il già troppo lento percorso di recupero del potere d’acquisto, e quindi della spesa delle famiglie, avviato negli ultimi anni. In un mondo in cui si affermano nuove istanze protezionistiche a svantaggio delle esportazioni, i consumi sono un motore fondamentale per la crescita della nostra economia. Dopo il Covid, invece, la quota di questi sul Pil si è ridotta di quasi tre punti (dal 58,4% al 55,6%): una tendenza che andrebbe urgentemente invertita. Se da un lato è opportuno ‘trattare’ condizioni migliori per le esportazioni - sempre in sintonia con i nostri partner Ue - allo stesso tempo dobbiamo lavorare per una strategia efficace di rilancio della domanda interna, confermando e ampliando gli attuali sostegni al reddito e contro il caro-energia, da cui molte piccole imprese dei servizi sono attualmente escluse. Le risorse possono venire anche da una nuova web tax: un intervento necessario per riequilibrare la concorrenza tra colossi online e imprese del territorio. Una misura su cui - visto il mutato quadro dei rapporti commerciali Usa-Ue - non ha più senso esitare: sarebbe un efficace strumento di tutela per l’economia reale, soprattutto per il commercio di prossimità, che subisce sempre più una concorrenza fiscale sleale da parte dei giganti online: allo stato attuale, secondo le nostre stime, circa 8 miliardi di euro l’anno di profitti dalle vendite online vengono delocalizzati dalle piattaforme internazionali, sfuggendo così di fatto all’erario italiano”.
(Fonte: confesercenti.it/08.04.2025)

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La Prof.ssa D’Ambrosio con Paul Goodman all’Archivio del Living di Caggiano

di Pasquale Persico

Nella sua recente visita a Caggiano, la Prof.ssa Maria d’Ambrosio, con i suoi assistenti e studenti della cattedra di professore Ordinario di Pedagogia Generale e Sociale, scopre la presenza di un Archivio Paul Goodman a meno di cinque minuti di cammino dall’Archivio Living della Fondazione Morra, dove una foto di Paul Goodman e Julian Beck testimonia l’associazione tra i due e li connette ad una gruppo di anarchici pacifisti newyorchesi tra cui J. Cage. Non a caso Judith Maline sottolinea che proprio lo studioso Goodman ebbe un ruolo culturale ispirando l’evoluzione del Living verso le opzioni libertarie sulla formazione culturale e sul pacifismo. Perfino il tema del teatro itinerante potrebbe essere stato ispirato dalla lettura di Comunitas, oggi in italiano dal titolo Individuo e Comunità. Questa riflessione ultima porta la Prof.ssa Maria D’Ambrosio ad incrociare i temi della Prof.ssa Cristina Valenti, Unibo, che offrì, lo scorso anno, sempre a Caggiano, le indicazioni sulle nuove ricerche da fare per dare agli archivi una vitalità contemporanea.
Si tratta, allora, di inventare nuovi percorsi di ricerca, capaci di portare gli archivi, che, come precisato dalla Valenti, con la morte degli artisti rischiano di diventare archivi di archeologia del contemporaneo, nuovamente nel temporaneo contemporaneo. Ecco, allora, l’idea da proporre: immaginare un nuova performance teatrale, la quindicesima, che ripartendo dalle 14 scritte per il Living, faccia ritrovare i temi dell’anarchia del possibile, adatti ad ispirare le nuove azioni di libertà nella formazione artistica e culturale di ogni ordine e grado della scuola e delle università, oggi. Allora, i due archivi a Caggiano, con l’aiuto di due teatri già in campo su questi temi, Il Teatro delle Bambole e il Teatro Avamposto Numero Zero, possono con l’Università Suor Orsola e la Fondazione tentare l’avventura di una nuova accademia partendo da un primo esperimento di azione specifica. Si tratta di arricchire i due archivi con una nuova opera teatrale capace di entrare nella storia contemporanea che ci circonda, ridando senso al tema voice dell’economista Albert O. Hirschman, che visse i temi ancora oggi drammatici, cambiando 5 volte identità per effetto delle persecuzioni multiple.
La Prof.ssa Valenti suggerì tre aree di ricerca per arare a Cacciano i campi attrattori del fare: il rapporto tra arte e mercato, il rapporto tra arte e politica, la rivoluzione dei costumi, tra etica e cultura; a questi, aggiungerei la nuova rivoluzione dell’apprendimento del terzo tipo, dell’apprendere ad apprendere, suggerito da Gregory Bateson.
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di Ernesto Pappalardo

A riflettere bene sulle conseguenze dei lunghi anni della crisi recessiva - e su quelle che potrebbero derivare dal nuovo rallentamento in atto - la fisionomia del sistema economico e produttivo della provincia di Salerno, per la verità, non ne esce eccessivamente male. Si cristallizza in un paradigma ben saldo da diversi decenni in termini di segmentazione del valore aggiunto con una netta “propensione” verso i servizi, il turismo, la ristorazione, l’accoglienza (dichiarata o sommersa). Come in tutte le altre aree del Mezzogiorno (ed in larga parte d’Italia) il manifatturiero in senso stretto accusa difficoltà, ma risponde come può. E cioè con casi virtuosi di aziende export e green oriented che rappresentano una minoranza ben agganciata alle catene della produzione del valore nazionale (ed in parte internazionale), a fronte, però, di una maggioranza che si barcamena, naviga a vista ed è di nuovo alle prese con percorsi di accesso al credito difficili (e molto onerosi in termini di costi). La regressione degli investimenti pubblici, naturalmente, influisce negativamente con maggiore efficacia (se possibile) anche su quelli privati e va a finire che pure strumenti interessanti come la Zona Economica Speciale (che ingloba i porti di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia e le aree retro-portuali) - sebbene in attesa dell’attivazione definitiva delle corsie veloci in termini di semplificazione amministrativa e di credito d’imposta - risentono di uno scarso appeal soprattutto nei confronti di imprese provenienti dall’estero o da territori almeno extra-regionali.
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