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![Scacchi-M. Ragusa-checkmate-1511866_960_720](https://www.salernoeconomy.it/wp-content/uploads/2020/04/Scacchi-M.-Ragusa-checkmate-1511866_960_720.jpg)
Kamala? Ha salvato l’estate (made in Italy) delle cose che non succedono
Alla fine, in fondo, questa estate, almeno nel periodo che si può intendere come un vero e proprio passaggio nel vuoto delle cose che non accadono, la sorpresa - con tanto di clamore mediatico che non finisce, certo, qui - ha saputo non solo costruirla, ma addirittura inventarla e, poi, lasciarla così, ormai pronta per essere degustata in varie salse, con il contorno convinto di analisti e commentatori tv/carta stampata, di vario genere, che ci racconteranno ogni giorno i presunti retroscena della candidatura di Kamala Harris, l’anti-Trump, nella corsa alla Casa Bianca. Con tanto di sconcerto - vero o presunto - nella politica italiana che, finalmente, ha trovato di che cosa occuparsi: un quasi fatto nuovo, di fronte al nullismo che fin qui le cose rilevanti, anche nel perimetro Ue, hanno generato. In altre parole, quando proprio diventa difficile o addirittura “rischioso” riprendere, o non abbandonare del tutto al caldo estivo, le tracce della responsabilità politica made in Italy, con non poche “distrazioni” a Bruxelles, arriva quasi sempre, il fatto inatteso che costringe tutti a riprendere la questione: Biden è andato in pensione, o, forse, lo hanno messo in pensione, ed è riuscito anche a indicare la persona, che - ora - per tutti è quella giusta, nella corsa alla Casa Bianca. Insomma, il fatto che teneva banco - senza riuscire ad emergere con la chiarezza necessaria, dalle seconde o terze file del dibattito che oscillava tra politica vera e propria e più o meno opinabili chiacchiere - ha seguito la parabola, sempre virtuosa, che va dal niente vero e proprio alla nuova sedimentazione del fatto che diventa realtà.
Quanto accaduto è un cambio di passo concreto, che ora pone a tutti gli attori una domanda: che cosa, prima o poi, dovremo fare?
(continua)
Quanto accaduto è un cambio di passo concreto, che ora pone a tutti gli attori una domanda: che cosa, prima o poi, dovremo fare?
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I numeri dell'economia »
![Foto-Numeri Economia-immagine euro](https://www.salernoeconomy.it/wp-content/uploads/2020/09/Foto-Numeri-Economia-immagine-euro.jpg)
Economia globale, migliorano le prospettive ma rimangono i rischi
“L’economia globale ha continuato a migliorare in primavera, ancora trainata dai servizi, ma con segnali di rafforzamento anche nella manifattura. Negli Stati Uniti prosegue la crescita dei consumi; in Cina si espande l'attività nell’industria mentre resta debole la domanda interna, alimentando gli squilibri commerciali con i Paesi avanzati. Secondo le stime più recenti dell’OCSE, nel 2024 l’incremento del PIL globale si collocherà al 3,1 per cento; sulla base di nostre valutazioni il commercio mondiale si espanderà del 2,2 per cento. L’eventuale aggravamento dei conflitti in corso rappresenta ancora il principale rischio al ribasso per la crescita globale”.
Le politiche monetarie restano restrittive.
“In primavera l’inflazione ha ripreso a diminuire negli Stati Uniti, dopo un incremento nel primo trimestre, e ha continuato a ridursi nel Regno Unito. In giugno la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di riferimento per la settima riunione consecutiva, ribadendo la necessità che il processo di disinflazione si consolidi prima di avviare un allentamento delle condizioni monetarie. Anche la Bank of England e la Banca del Giappone hanno mantenuto invariati i tassi. Le condizioni dei mercati finanziari sono rimaste nel complesso stabili ma nell’area dell’euro hanno risentito dell’incertezza politica in Francia. Dopo le elezioni europee, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali e i corrispondenti titoli tedeschi è salito in Francia mentre in Italia, dopo un temporaneo aumento, è tornato al di sotto dei livelli di aprile”.
Va detto che “nell’area dell’euro l’attività economica cresce moderatamente, mentre la disinflazione si attenua”. Secondo le valutazioni della Banca d’Italia, “in primavera il PIL dell'area dell’euro si è espanso in misura contenuta, sospinto dal settore terziario. La disinflazione si è attenuata, soprattutto a causa della dinamica ancora sostenuta dei prezzi dei servizi. Prosegue tuttavia la discesa degli indicatori di fondo dell'inflazione, che depurano il segnale dalle fluttuazioni più erratiche. In base alle proiezioni di giugno degli esperti dell’Eurosistema, quest’anno l’inflazione diminuirà al 2,5 per cento, raggiungendo il 2,2 nel 2025 e l’1,9 nel 2026”.
La BCE ha ridotto i tassi di interesse ufficiali.
“In giugno il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ridotto di 25 punti base i tassi di riferimento. Ha inoltre ribadito di essere determinato a far sì che l'inflazione torni tempestivamente al suo obiettivo di medio termine, mantenendo i tassi su un livello sufficientemente restrittivo fino a quando sarà ritenuto necessario. Il Consiglio continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione monetaria, senza vincolarsi a uno specifico sentiero dei tassi ufficiali”.
In Italia la crescita rimane contenuta.
“Dopo la moderata espansione del primo trimestre di quest’anno, secondo nostre stime il PIL in Italia ha continuato a crescere in misura contenuta in primavera; è stato sostenuto ancora dai servizi, in particolare del turismo, che beneficia del buon andamento della spesa dei viaggiatori stranieri. Per contro l’attività si è ridotta nelle costruzioni e nella manifattura. Dal lato della domanda, all’ulteriore espansione delle esportazioni e alle indicazioni positive sui consumi si associa un quadro meno favorevole per gli investimenti. Nelle nostre più recenti proiezioni macroeconomiche, elaborate nell’ambito dell'esercizio coordinato dell’Eurosistema, il prodotto aumenterà dello 0,6 per cento nel 2024 (dello 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative), dello 0,9 nel 2025 e dell’1,1 nel 2026”.
(Bollettino Economico Banca d’Italia n. 3-2024/Data pubblicazione:12 luglio 2024)
(continua)
Le politiche monetarie restano restrittive.
“In primavera l’inflazione ha ripreso a diminuire negli Stati Uniti, dopo un incremento nel primo trimestre, e ha continuato a ridursi nel Regno Unito. In giugno la Federal Reserve ha mantenuto invariati i tassi di riferimento per la settima riunione consecutiva, ribadendo la necessità che il processo di disinflazione si consolidi prima di avviare un allentamento delle condizioni monetarie. Anche la Bank of England e la Banca del Giappone hanno mantenuto invariati i tassi. Le condizioni dei mercati finanziari sono rimaste nel complesso stabili ma nell’area dell’euro hanno risentito dell’incertezza politica in Francia. Dopo le elezioni europee, il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali e i corrispondenti titoli tedeschi è salito in Francia mentre in Italia, dopo un temporaneo aumento, è tornato al di sotto dei livelli di aprile”.
Va detto che “nell’area dell’euro l’attività economica cresce moderatamente, mentre la disinflazione si attenua”. Secondo le valutazioni della Banca d’Italia, “in primavera il PIL dell'area dell’euro si è espanso in misura contenuta, sospinto dal settore terziario. La disinflazione si è attenuata, soprattutto a causa della dinamica ancora sostenuta dei prezzi dei servizi. Prosegue tuttavia la discesa degli indicatori di fondo dell'inflazione, che depurano il segnale dalle fluttuazioni più erratiche. In base alle proiezioni di giugno degli esperti dell’Eurosistema, quest’anno l’inflazione diminuirà al 2,5 per cento, raggiungendo il 2,2 nel 2025 e l’1,9 nel 2026”.
La BCE ha ridotto i tassi di interesse ufficiali.
“In giugno il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha ridotto di 25 punti base i tassi di riferimento. Ha inoltre ribadito di essere determinato a far sì che l'inflazione torni tempestivamente al suo obiettivo di medio termine, mantenendo i tassi su un livello sufficientemente restrittivo fino a quando sarà ritenuto necessario. Il Consiglio continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione monetaria, senza vincolarsi a uno specifico sentiero dei tassi ufficiali”.
In Italia la crescita rimane contenuta.
“Dopo la moderata espansione del primo trimestre di quest’anno, secondo nostre stime il PIL in Italia ha continuato a crescere in misura contenuta in primavera; è stato sostenuto ancora dai servizi, in particolare del turismo, che beneficia del buon andamento della spesa dei viaggiatori stranieri. Per contro l’attività si è ridotta nelle costruzioni e nella manifattura. Dal lato della domanda, all’ulteriore espansione delle esportazioni e alle indicazioni positive sui consumi si associa un quadro meno favorevole per gli investimenti. Nelle nostre più recenti proiezioni macroeconomiche, elaborate nell’ambito dell'esercizio coordinato dell’Eurosistema, il prodotto aumenterà dello 0,6 per cento nel 2024 (dello 0,8 escludendo la correzione per le giornate lavorative), dello 0,9 nel 2025 e dell’1,1 nel 2026”.
(Bollettino Economico Banca d’Italia n. 3-2024/Data pubblicazione:12 luglio 2024)
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Lo speciale »
![agricoltura](https://www.salernoeconomy.it/wp-content/uploads/2019/07/agricoltura.jpg)
Biodiversità, alleanza mondiale dei contadini contro la fame
“Promuovere rete di mercati contadini in ogni Paese del mondo per contrastare la fame e l’insicurezza alimentare che colpiscono ben 735 milioni di persone sul pianeta, con un fenomeno in crescita che mina alle fondamenta i principi di democraticità del cibo”. E’ l’obiettivo dell’assemblea mondiale dei mercati contadini - World Farmers Markets Coalition - che “per due giorni ha radunato a Roma agricoltori provenienti da ogni angolo del globo per rivendicare il diritto globale a una sana alimentazione, messa oggi in discussione dalle grandi multinazionali che impongono omologazione e cibi ultra processati”. Al mercato del Circo Massimo a Roma “è stata allestita una grande mostra dei prodotti della biodiversità, salvati dall’estinzione grazie all’impegno degli agricoltori del pianeta”. Si evidenzia che “all’origine dell’insicurezza alimentare ci sono gli squilibri nella distribuzione delle risorse legati al venir meno di sistemi del cibo costruiti ‘dal basso’ e fondati sull’agricoltura familiare che vanno sostenuti e rilanciati. In molti Paesi tali sistemi non sono più in grado di produrre e distribuire cibo sufficiente a sfamare una popolazione globale in crescita, di soddisfare le esigenze nutrizionali, di garantire un accesso equo e di operare in modo sostenibile. Meno di un terzo delle terre agricole e delle risorse globali è oggi nelle mani di piccoli produttori e reti di agricoltori”.
(Fonte: coldiretti.it/13.07.2024)
(continua)
(Fonte: coldiretti.it/13.07.2024)
(continua)