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Che giorno fa


Che giorno fa - venerdì 5 settembre 2025. Rassegna stampa. Sintesi dei titoli dei quotidiani. Il Santo del giorno Santa Teresa di Calcutta. •⁠ ⁠Il Mattino (ed. Salerno) •⁠ ⁠La festa del patrono. La processione del 21 settembre ridotta per motivi di sicurezza e problemi di visibilità. San Matteo, percorso più corto. Dal Duomo all'inizio del Corso, poi giù a lungomare e niente "salita" per via dei Principati. •⁠ ⁠La mobilità, lo sviluppo. Ecco la nuova metropolitana veloce dal centro all'Arechi in soli 19 minuti. •⁠ ⁠La politica. Segreteria Pd salernitano in pole Coscia e Landolfi. •⁠ ⁠La sanità. Ruggi, i medici difendono Longanella "Dava risposte". •⁠ ⁠La tragedia della funicolare precipitata. Salernitani a Lisbona "Crollo della 'Gloria' noi salvi per un pelo". Paola: con mio figlio ho visto estrarre i morti Nello: eravamo lì, il mio dolore per le vittime. •⁠ ⁠Cilento. Riserva naturale cambio al vertice Di Nome nuova presidente. •⁠ ⁠Salernitana, Machin sull'uscio. Il ds Amodio: "Granata in pole". Raffaele tra modulo e rotazioni. •⁠ ⁠la Città •⁠ ⁠Nocera Inferiore/ Il ricorso in Appello. Parcelle non pagate agli avvocati La Pg: «Condannate il pm Lenza». •⁠ ⁠Niente fondi, stop ai fuochi di S. Matteo. L’associazione che organizza lo spettacolo pirotecnico: «Abbiamo chiesto un contributo al Comune: silenzio…». È andata male anche al parroco della Cattedrale che voleva 9.500 euro per banda e addobbi: concessi solo 4mila. •⁠ ⁠Campagna. Rogo in fabbrica lavatrici bruciate Nube sulla Piana. •⁠ ⁠Scafati/Angri. Banca e farmacia nel mirino dei ladri. •⁠ ⁠Salerno. Le dimissioni di Longanella I medici: siamo con il collega. •⁠ ⁠Salerno. Muore in strada Il pm ordina esame autoptico. •⁠ ⁠Salernitana. «Vogliamo una grande stagione». La carica di mister Raffaele per uscire dall’inferno della C. •⁠ ⁠le Cronache •⁠ ⁠L'intervento. Di Antonio Manzo. DE LUCA? BASTA IL COGNOME. L'attacco moralista al Governatore, già vittima della giustizia politica all'epoca dei cosiddetti "impresentabili". Familismo amorale? Vincenzo assolto per legittima difesa. •⁠ ⁠Verso le Regionali. Sarracino, escludo la candidatura di De Luca fuori dal PD. •⁠ ⁠Processo d'Appello. Concussione per parcella non pagata, il Pm Lenza torna in aula. •⁠ ⁠La riflessione. Di Michelangelo Russo. Global, Flottilla, l'inizio di una rivoluzione? Sarà Salerno capace di partecipare a questa rivoluzione nel nome dell'Umanità? •⁠ ⁠L'intervista. Vittorio Tosto nel Cilento: "Per la B lotta a tre, ma i granata ce la faranno". •⁠ ⁠Caso Ruggi. I sindacati scrivono: "Longanella punto di riferimento". Read more
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La notizia del giorno »



L’Assemblea dei Soci di Consac Spa, gestore del servizio idrico integrato nell’area Cilento-Vallo di Diano, visti i  risultati dell’ultimo triennio, come dimostrano i numeri del bilancio e le iniziative attivate (la società è riuscita ad attingere a quasi tutte le misure del Pnrr e del React), ha confermato alla presidenza, con consenso unanime, l’avvocato Gennaro Maione e, nel Cda, il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo. “Sono onorato e allo stesso tempo particolarmente soddisfatto della decisione di premiare il lavoro dalla governance di Consac”, commenta Maione. Che guarda immediatamente al futuro: “Per quanto mi riguarda e ci riguarda il voto di conferma apre le porte su nuove e ancora più importanti sfide per il consorzio e il territorio nel quale opera. A cominciare dai cambiamenti climatici, che impongono una strategia di investimento nelle nuove tecnologie per arginare carenze idriche e siccità”. Poi l’annuncio: “L’obiettivo però è anche un altro, provare a ridurre i costi della tariffa dell’acqua intraprendendo un grosso piano di risparmio energetico che Consac ha già pronto da oltre un anno. E visto che non ci sono state misure nazionali o regionali specifiche che consentissero di finanziare questo programma, stiamo lavorando per realizzarlo in project financing”.

(Ufficio Stampa Consac Spa-Vallo della Lucania 20.05.2025)
*Consac Gestioni Idriche Spa è il soggetto gestore del servizio idrico integrato per 56 Comuni compresi nell’area Cilento-Vallo di Diano.
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GLOCAL di Ernesto Pappalardo »

I numeri dell'economia »

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Commercio, ricettività e ristorazione, giovani imprenditori in fuga

“L’Italia non è più un Paese per giovani imprenditori? Nei comparti strategici del commercio, della ricettività e della ristorazione, l’impresa giovanile è in caduta libera: tra il 2019 e il 2024 sono scomparsi oltre 35.600 negozi, attività ricettive, bar e ristoranti guidati da under 35, con un calo del -22,9%. Una flessione nettamente più pronunciata di quella complessiva delle imprese (-7,2% dal 2019) e più che quadrupla rispetto alle attività guidate da over 35 (-5%) nei tre settori considerati”. È questo il dato che emerge da un’analisi condotta da Confesercenti “sui dati camerali delle imprese registrate nel commercio, nella ricettività e nei servizi di ristorazione e bar”.
Fa riflettere che solo un’impresa su dieci guidata da giovani. Nel 2024 “le imprese giovanili rappresentano ormai solo il 10% del totale dei comparti considerati. Una quota in netto calo rispetto al 12,1% del 2019, che conferma il ridimensionamento della presenza under 35 nel tessuto imprenditoriale italiano: a livello complessivo, considerando tutti i settori di attività della nostra economia, le imprese giovanili sparite negli ultimi cinque anni sono state poco più di 70mila, di cui circa una su due proprio nel commercio, nel turismo e nella ristorazione”.
La crisi dei centri intermedi e del Centro-Sud.
“Il calo di attività under 35 è più veloce nei centri urbani intermedi. Nei comuni tra i 15.000 e i 50.000 abitanti, le imprese giovanili sono diminuite del 23% dal 2019, in quelli tra i 50.000 e i 250.000 del 24,2%. A livello regionale, le diminuzioni più pronunciate sono nelle regioni del Centro-Sud: Umbria, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Sicilia e Toscana, tutte con riduzioni superiori al -24% rispetto a cinque anni fa. La lettura per macroaree rafforza l’allarme: le regioni del Centro segnano una flessione del -25,2%, le Isole del -28,4% e il Mezzogiorno del -25,5%, contro il -17,8% del Nord-Ovest e il -14,3% del Nord-Est”.
Aumenta l’età media degli imprenditori.
“Al calo di attività giovanili corrisponde un invecchiamento complessivo della popolazione imprenditoriale di commercio e turismo, con l’età media che in cinque anni è passata da 50 a poco più di 51 anni (51,3), un aumento di due punti percentuali circa. L’età media risulta più alta in Liguria (54,1 anni), seguita da Valle d’Aosta (53,4), Toscana e Friuli-Venezia Giulia (entrambe 53,1). Nonostante il calo di under 35 sia più accentuato al Centro-Sud, è qui che il tessuto imprenditoriale rimane più giovane: le età medie più basse si registrano in Puglia (49,8 anni), Campania (50,7), Sicilia (50,8) e Lazio (50,4)”.
(confesercenti.it/17.05.2025)
(continua)

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Cappella di Santa Caterina

Lo speciale/Il Collegio Medico di Salerno: fondazione, sviluppo e scioglimento.

Lo speciale1/Il Collegio Medico di Salerno: fondazione, sviluppo e scioglimento.

di Giuseppe Ferrantino

Leopoldo Cassese (n. 1901- m. 1960), archivista e storico, (1) in un suo saggio ha citato alcuni trattati medici, riconducibili all’ambiente culturale salernitano, come il Passionarium (Il Passionario) (2) scritto da Garioponto, vissuto intorno al 1040, con la collaborazione di alcuni Socii e il De arte medendi (Sull’arte della guarigione), di Cofone il giovane, fiorito tra il 1100 ed il 1110, il quale ci informa di aver scritto il suo trattato ascoltando il modo di guarire dalla viva voce di Cofone il vecchio, vissuto intorno al 1060, e basandosi sugli scritti dei suoi Soci. (3) Quindi da questi testi, secondo Cassese, si evince che la Societas medicorum che si delinea in Garioponto e Cofone il vecchio si struttura per moto spontaneo a metà dell’XI secolo. (4) Sicuramente i Socii di cui parla Cofone sono, secondo il linguaggio scolastico medioevale gli allievi e la Societas indica una organizzazione di tipo universitario. Ma oltre la Societas tra maestri e discepoli vi è una Societas doctorum phisicalium, composta di soli maestri, organismo che offre loro la possibilità di collaborare nella elaborazione di testi utilizzati per l’insegnamento. Ma Paul Oskar Kristeller (n. 1905 - m. 1999), filologo e storico, (5) ritiene che questa collaborazione tra Maestri non prova l’esistenza di una organizzazione regolare a forma di corporazione. (6) Va precisato che nel medioevo i termini schola, societas, confratria, collegium, sodalitas erano sinonimi. (7)

Tra il XII ed il XIII secolo vi furono una serie di pronunce conciliari che proibirono l’esercizio della medicina e della chirurgia da parte dei religiosi. Questo consentì l’emergere della medicina laica che nella maggior parte dei casi fu di modesta levatura e spesso dannosa per la popolazione. (8) Tanto che fu necessario da parte di Ruggero II (n. 1095 - m. 1154) (9) l’emanazione nel 1134 di un decreto che stabilì, per chi avesse intenzione di esercitare la medicina, l’obbligo di presentarsi ai funzionari reali e ai giudici e sottoporsi ad un loro esame. Un secolo dopo questo decreto fu incorporato in un corpus di leggi e di ordinamenti, emanate da Federico II di Svevia. (10) (11)
(continua)

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di Ernesto Pappalardo

A riflettere bene sulle conseguenze dei lunghi anni della crisi recessiva - e su quelle che potrebbero derivare dal nuovo rallentamento in atto - la fisionomia del sistema economico e produttivo della provincia di Salerno, per la verità, non ne esce eccessivamente male. Si cristallizza in un paradigma ben saldo da diversi decenni in termini di segmentazione del valore aggiunto con una netta “propensione” verso i servizi, il turismo, la ristorazione, l’accoglienza (dichiarata o sommersa). Come in tutte le altre aree del Mezzogiorno (ed in larga parte d’Italia) il manifatturiero in senso stretto accusa difficoltà, ma risponde come può. E cioè con casi virtuosi di aziende export e green oriented che rappresentano una minoranza ben agganciata alle catene della produzione del valore nazionale (ed in parte internazionale), a fronte, però, di una maggioranza che si barcamena, naviga a vista ed è di nuovo alle prese con percorsi di accesso al credito difficili (e molto onerosi in termini di costi). La regressione degli investimenti pubblici, naturalmente, influisce negativamente con maggiore efficacia (se possibile) anche su quelli privati e va a finire che pure strumenti interessanti come la Zona Economica Speciale (che ingloba i porti di Napoli, Salerno e Castellamare di Stabia e le aree retro-portuali) - sebbene in attesa dell’attivazione definitiva delle corsie veloci in termini di semplificazione amministrativa e di credito d’imposta - risentono di uno scarso appeal soprattutto nei confronti di imprese provenienti dall’estero o da territori almeno extra-regionali.
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