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Il 2025? Anno nuovo, ma non cambia nulla . . .
La partita della politica, all’italiana, ha già ripreso - da tempo - i suoi (pochi) fili in mano, in attesa di mettere a posto (si fa per dire) le solite questioni (chi comanda area per area, chi sale e chi scende, chi riesce a prendere più potere e a discapito di chi, eccetera eccetera). O almeno così sembra, in piena sintonia con quanto accaduto nei tempi scorsi. In breve sintesi: non è cambiato nulla, proprio nulla. E’ tutto continua a scorrere sotto l’imperturbabile cielo che è sempre uguale a se stesso, a prescindere dai cambi atmosferici che, pure d’inverno si fanno sentire. Insomma, per dire, la solita e gustosa “ciambotta” pre-elettorale (dove un giorno, anche nel 2026, dicono, in Campania, si procederà al voto per la Regione) è in cottura, anche se le attenzioni destriste in generale si orizzontano, attualmente, anche su mete stellari, ben oltre la stessa Europa, che, pure, ha registrato, con largo anticipo, l’ascesa e il consolidamento di Giorgia Meloni, consolidata e influente premier, come ci hanno dimostrato gli stessi Trump e Musk. Il dato è ben chiaro: Giorgia Meloni, come confermano autorevoli sondaggi, è lì, che con sguardo lungo governa l’Italia, l’Europa, ha voce autorevole anche in America e altrove.
Ecco, lo scenario più reale esattamente questo, i sondaggi lo confermano, le opposizioni lo sanno, e guardano e prendono atto, restando lontane da parametri che possono scuotere più di tanto quanto attualmente, anche in questo 2025, si prepara a succedere.
La domanda, quindi, è estremamente “semplice”: non che cosa accadrà (il Canada a Trump? Non appare, per la verità, tanto attendibile) ma come l’Italia, alla fine, sopravviverà. Che Italia sarà. Che Sud ci ritroveremo? Quale mondo accadrà?
Nessuno può dirlo, questo si sa, ma le speranze sono tante, cucinate o da cucinarsi in tanti modi, ma un elemento si comprende già bene e già da parecchio tempo: non è la politica che può cambiare o, come è ben chiaro, iniziare a cambiare le cose.
(continua)
Ecco, lo scenario più reale esattamente questo, i sondaggi lo confermano, le opposizioni lo sanno, e guardano e prendono atto, restando lontane da parametri che possono scuotere più di tanto quanto attualmente, anche in questo 2025, si prepara a succedere.
La domanda, quindi, è estremamente “semplice”: non che cosa accadrà (il Canada a Trump? Non appare, per la verità, tanto attendibile) ma come l’Italia, alla fine, sopravviverà. Che Italia sarà. Che Sud ci ritroveremo? Quale mondo accadrà?
Nessuno può dirlo, questo si sa, ma le speranze sono tante, cucinate o da cucinarsi in tanti modi, ma un elemento si comprende già bene e già da parecchio tempo: non è la politica che può cambiare o, come è ben chiaro, iniziare a cambiare le cose.
(continua)
I numeri dell'economia »
Dominio e sottomissione, la filosofia contraria alla civiltà plurale
di Pasquale Persico
Nel bel libro Dominio e Sottomissione, il Mulino, 2019, Remo Bodei aveva citato Putin e Musk come protagonisti avversi fin dalla nascita, di una civiltà plurale e allargata a più continenti. Le nuove tecnologie e le connessioni con l’intelligenza artificiale erano già salite sull’autostrada del domino a favore delle autocrazie guidate dalla concentrazione della ricchezza finanziaria e dei poteri occulti. E nel capitolo sui poteri occulti, non a caso, Bodei cita Putin, rendendo esplicito il pensiero del presidente della Federazione Russa: “Padroneggiare l’Intelligenza Artificiale significa padroneggiare il mondo”. “Questo potere è indipendente dal potere politico e democratico, e spesso è nascosto, ma ben alleato con la finanza dominante, ed è il potere militare, che infiltrato nei social network sarà in grado di condizionare scelte avverse alle civiltà democratiche”.
Le domande di Remo Bodei erano già allarmanti, quindi, oltre un decennio fa: quali difese abbiamo per sottrarci all’influenza delle applicazioni AI concentrate nelle mani di oligarchie finanziarie, capaci di condizionare e guidare domini e sottomissioni?
Ma ancora più preoccupante era, già allora, la citazione dei pericoli connessi ai progetti di Musk, resi pubblici nel 2015 sui progetti di futura umanità, ed espressi ufficialmente da Neuralink Corporation fondata da Musk nel 2016. “Alla prospettiva di robot intelligenti per la capacità di gestire miliardi di informazioni si affiancava la possibilità di inserire nel cervello degli umani un microchip connesso alle nuove intelligenze artificiali ben integrate e dirette dai centri decisionali, spesso occulti. Lo stesso Trump come S. Agostino potrebbe, allora, già pensare, con l’ausilio di questi chips invisibili, di essere posseduto da un Dio superiore, per una colonizzazione diretta delle coscienze in disordine”. In effetti è già avvenuto tutto ciò e le recenti elezioni americane, e anche in altre parti del mondo, compresa l’ Europa, ci dicono che milioni di cavalli di Troia mentali hanno condizionato il consolidarsi di nuove autocrazie ed hanno svuotato le organizzazioni internazionali, non più capaci di strategie collaborative.
Come è evidente dalle recenti affermazioni di Trump, perfino le nazioni sarebbero in pericolo a vantaggio di una nuova geografia dei poteri (aggiungerei imperiali ed occulti), guidati da una visione post umana verso un post umanesimo delirante.
Per l’amico filosofo scomparso, c’è una domanda malinconica: "L’idea di dignità e libertà, connessa alle uguaglianze tra popoli insediati in diversi continenti, ci potrà ancora aiutare ad evitare le separazioni tra le persone, per le ideologie acquisite?" Ed ancora: "Le guerre tra umani sono già condizionate da tecnologie post umane in possesso di poteri fuori controllo rispetto alle organizzazioni mondiali di cooperazione per finalità di pace e di progresso?".
(continua)
Nel bel libro Dominio e Sottomissione, il Mulino, 2019, Remo Bodei aveva citato Putin e Musk come protagonisti avversi fin dalla nascita, di una civiltà plurale e allargata a più continenti. Le nuove tecnologie e le connessioni con l’intelligenza artificiale erano già salite sull’autostrada del domino a favore delle autocrazie guidate dalla concentrazione della ricchezza finanziaria e dei poteri occulti. E nel capitolo sui poteri occulti, non a caso, Bodei cita Putin, rendendo esplicito il pensiero del presidente della Federazione Russa: “Padroneggiare l’Intelligenza Artificiale significa padroneggiare il mondo”. “Questo potere è indipendente dal potere politico e democratico, e spesso è nascosto, ma ben alleato con la finanza dominante, ed è il potere militare, che infiltrato nei social network sarà in grado di condizionare scelte avverse alle civiltà democratiche”.
Le domande di Remo Bodei erano già allarmanti, quindi, oltre un decennio fa: quali difese abbiamo per sottrarci all’influenza delle applicazioni AI concentrate nelle mani di oligarchie finanziarie, capaci di condizionare e guidare domini e sottomissioni?
Ma ancora più preoccupante era, già allora, la citazione dei pericoli connessi ai progetti di Musk, resi pubblici nel 2015 sui progetti di futura umanità, ed espressi ufficialmente da Neuralink Corporation fondata da Musk nel 2016. “Alla prospettiva di robot intelligenti per la capacità di gestire miliardi di informazioni si affiancava la possibilità di inserire nel cervello degli umani un microchip connesso alle nuove intelligenze artificiali ben integrate e dirette dai centri decisionali, spesso occulti. Lo stesso Trump come S. Agostino potrebbe, allora, già pensare, con l’ausilio di questi chips invisibili, di essere posseduto da un Dio superiore, per una colonizzazione diretta delle coscienze in disordine”. In effetti è già avvenuto tutto ciò e le recenti elezioni americane, e anche in altre parti del mondo, compresa l’ Europa, ci dicono che milioni di cavalli di Troia mentali hanno condizionato il consolidarsi di nuove autocrazie ed hanno svuotato le organizzazioni internazionali, non più capaci di strategie collaborative.
Come è evidente dalle recenti affermazioni di Trump, perfino le nazioni sarebbero in pericolo a vantaggio di una nuova geografia dei poteri (aggiungerei imperiali ed occulti), guidati da una visione post umana verso un post umanesimo delirante.
Per l’amico filosofo scomparso, c’è una domanda malinconica: "L’idea di dignità e libertà, connessa alle uguaglianze tra popoli insediati in diversi continenti, ci potrà ancora aiutare ad evitare le separazioni tra le persone, per le ideologie acquisite?" Ed ancora: "Le guerre tra umani sono già condizionate da tecnologie post umane in possesso di poteri fuori controllo rispetto alle organizzazioni mondiali di cooperazione per finalità di pace e di progresso?".
(continua)
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Turismo, 458,5 milioni di presenze nel 2024 (+2,5 sul 2023)
“Il turismo cresce anche nel 2024, grazie soprattutto all’apporto dei turisti stranieri: l’anno dovrebbe chiudere con oltre 458,5 milioni di presenze, in aumento del +2,5% sul 2023”. La stima è del Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti. Durante l’anno, “l’economia nazionale ha evidenziato qualche segnale di rallentamento, legato in particolare alle dinamiche inflattive e al conseguente aumento dei prezzi, soprattutto nel settore dei servizi, non solo in Italia ma anche nelle principali destinazioni turistiche del mondo. In questo contesto, il sistema turistico italiano ha dimostrato una buona capacità di tenuta, sostenuto principalmente dalla componente straniera che ha fatto registrato una tendenza ininterrotta di crescita per la maggior parte dell’anno, interamente grazie al traino del turismo straniero”.
Italiani e stranieri. L’analisi di Assoturismo Confesercenti evidenzia che “Il turismo interno, caratterizzato da una lunga fase di rallentamento collegata probabilmente alla perdita del potere di acquisto, potrebbe infatti chiudere con una flessione stimata del -2,8% di presenze e del -2,9% di arrivi, portando i valori complessivi rispettivamente a 207 milioni e 63,8 milioni. In netta controtendenza l’andamento dei visitatori stranieri, che chiuderebbe con circa 251,5 milioni di presenze (+7,4%) e 72,1 milioni di arrivi (+6,3%)”.
Le aree e le tipologie. Il trend di crescita, quindi, stimato “si è distribuito in maniera più o meno uniforme tra le diverse macro aree del Paese, ad eccezione del Nord Est che raggiungerebbe una crescita leggermente al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda gli andamenti delle diverse tipologie di prodotti turistici, gli unici ad evidenziare una leggera crescita sono il balneare e il termale. Un aumento più consistente è stimato, invece, per le aree dei laghi (+6,5%), della campagna/collina (+5,8%), delle città d’arte (+3,6%) e della montagna (+2,5%). In leggera flessione il risultato delle località classificate ad “altro interesse” (-0,5%)”.
(Fonte: confesercenti.it/02.01.2025)
(continua)
Italiani e stranieri. L’analisi di Assoturismo Confesercenti evidenzia che “Il turismo interno, caratterizzato da una lunga fase di rallentamento collegata probabilmente alla perdita del potere di acquisto, potrebbe infatti chiudere con una flessione stimata del -2,8% di presenze e del -2,9% di arrivi, portando i valori complessivi rispettivamente a 207 milioni e 63,8 milioni. In netta controtendenza l’andamento dei visitatori stranieri, che chiuderebbe con circa 251,5 milioni di presenze (+7,4%) e 72,1 milioni di arrivi (+6,3%)”.
Le aree e le tipologie. Il trend di crescita, quindi, stimato “si è distribuito in maniera più o meno uniforme tra le diverse macro aree del Paese, ad eccezione del Nord Est che raggiungerebbe una crescita leggermente al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda gli andamenti delle diverse tipologie di prodotti turistici, gli unici ad evidenziare una leggera crescita sono il balneare e il termale. Un aumento più consistente è stimato, invece, per le aree dei laghi (+6,5%), della campagna/collina (+5,8%), delle città d’arte (+3,6%) e della montagna (+2,5%). In leggera flessione il risultato delle località classificate ad “altro interesse” (-0,5%)”.
(Fonte: confesercenti.it/02.01.2025)
(continua)