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Salerno Economy X.22 – 04.06.2021

Ricordi del 2 giugno in una piccola località della Costiera Amalfitana negli anni del dopoguerra.

La giusta lezione della democrazia, monito prevalente

“Passeggiarono tutti insieme, in un raggio di sole così delicato che regalava ottimismo, distendeva ogni cosa, fino a fare immaginare che il mondo nuovo era davvero iniziato. Bastava avere fiducia e credere che si poteva vivere e progredire”.
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Tricolore
Nella mente di tutti gli abitanti di quel posto così particolare - in provincia di Salerno, a pochi chilometri da Amalfi - si attendeva con entusiasmo la festa del 2 giugno. In molti ricordavano le prime elezioni che si erano svolte dopo ventidue anni di regime fascista. Dalle urne del ‘24 si erano, finalmente, ritrovati in quelle del ’46. Quante cose erano cambiate. Quella volta ai cittadini italiani - di ambo i sessi e con un’età superiore a 21 anni - furono consegnate due schede: una per il referendum istituzionale (Monarchia o Repubblica) e un’altra per l’elezione dei deputati all’Assemblea Costituente. Era questo l’organismo che avrebbe, poi, dovuto occuparsi di porre mano alla Costituzione.
In quelle giornate sul lungomare, dove era sorto un pontile ad opera degli americani, non pochi ragionavano di politica e della svolta democratica che si era realizzata in Italia. C’era anche, tra le tante persone che si preparavano a vedere la bandiera tricolore protagonista di quella giornata e di tante altre ancora, un giovane salernitano che da alcuni anni era giunto in quel paesino della Costiera per seguire la moglie, amalfitana, destinata ad occupare un posto pubblico importante. Il giovane si soffermava in quelle ore a riflettere su come l’Italia repubblicana disegnasse un nuovo futuro, certamente migliore di quello che tanti di loro si erano trovati davanti solo pochi anni prima.
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Come si articola il lessico pubblico in questi mesi di cambiamenti e di notizie a ritmo serrato.

Tra difesa (sanitaria) e costruzione dello sviluppo (non solo)

Le parole-chiave, secondo la scansione da vocabolario, che circolano nella scena della comunicazione, i nodi da sciogliere e qualche interrogativo.

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Mutamenti in corso
di Mariano Ragusa

Lessico pubblico nella traiettoria di un passaggio dalla “difesa” sanitaria dal virus alla “costruzione” dello sviluppo (non solo) economico. Attraverso le parole-chiave (secondo scansione da vocabolario) circolanti nella scena della comunicazione, i nodi da sciogliere e qualche interrogativo.

Assembramenti. Necessario, ancora, evitarli. Come necessarie saranno mascherine e distanziamenti. Controlli allentati e sanzioni solo ipotetiche. Tutto è nelle mani della responsabilità di ciascuno. A volte funziona.

Bonus. Erogati a pioggia dal governo nella terra di mezzo tra i due ultimi lockdown, hanno spinto la vendita di biciclette e monopattini. Tonico psicologico più che significativa spinta alla pur celebrata “ripresina”. Parola e misura scomparsa nel nuovo corso. Sopravvive la terminologia aumentata e vira sul concreto la finalità: super bonus del 110% per le ristrutturazioni degli edifici. Una mano alla transizione ecologica e l’altra alla ripresa del settore delle costruzioni. Altro che monopattini….
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L’esperienza maturata durante la pandemia ha dato valore, dopo alcune incertezze, alla cooperazione tra Stati europei.

Una nuova politica economica Ue? Ripartiamo dalla visione dello sviluppo

Il passaggio dalla “prospettiva” di crescita delle singole nazioni a quella dei continenti è maturo, ma implica un approccio più ampio e “multilaterale” tra le diverse componenti territoriali.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Parlare di nuove “credenze”, forse, è improprio, specie se facciamo riferimento al pensiero dei padri ispiratori del perché credere ad un’Europa delle civiltà; la parola nuova, però, ci aiuta a semplificare il quadro di riferimento per andare oltre la visione attuale sul come gli Stati debbano cooperare e sul come essi possano rigenerarsi cedendo sovranità, ma guadagnando efficacia nelle politiche economiche territoriali. L’Europa post pandemia ha un volto diverso, è emerso, alla fine, un dialogo equilibrato tra gli Stati e tra Stato e mercato. Quale Stato? È la domanda che dovrà accompagnarci ogni giorno per sapere quale sia il nostro ruolo di cittadini proattivi. Allora, per sentirci cittadini europei, come molti giovani impegnati con Erasmus, è importante definire le prerogative dello Stato che verrà, nel contesto europeo di cui parliamo, e, poi, nel contesto italiano. Il primo argomento riguarda il ruolo dello Stato e del mercato, l’esperienza maturata durante la pandemia ha dato valore, dopo alcune incertezze, alla cooperazione tra Stati europei, conferendo voce allo Stato continentale capace di condizionare il mercato. Il ruolo dello Stato continentale europeo, cioè quello che ha guadagnato efficacia per la cessione di sovranità sui temi della sanità pubblica, è emerso a tratti, ma alla fine riconoscibile.
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“Giardini e balconi delle abitazioni sempre più spesso lasciano spazio ad orti per la produzione fai da te”.

Covid, “svolta autarchica in 4 famiglie su 10”

Coldiretti: “Nuova tendenza a produrre in proprio, conservare e trasformare in casa per garantirsi risparmio e genuinità anche per la maggiore attenzione alla salute determinata dalla pandemia”.
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Coltivazioni domestiche
Tra le tante conseguenze derivanti dal mutato stile di vita in seguito alla diffusione del Covid è da inserire anche la “svolta autarchica in quattro famiglie su dieci (44%), che hanno portato in tavola cibi di propria produzione con la pandemia che ha spinto la coltivazione fai da te di frutta e verdura in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno ma anche piccole attività di allevamento familiare”. La conferma arriva dall’indagine Coldiretti/Ixe’ che “fotografa la nuova tendenza da parte dei cittadini a produrre in proprio, conservare e a trasformare in casa per garantirsi risparmio e genuinità anche per la maggiore attenzione alla salute determinata dalla pandemia. Una tendenza favorita dalla crisi economica generata dal Covid, ma anche dalla voglia di trascorrere più tempo all’aperto nelle lunghe settimane di lockdown che hanno anche favorito l’impegno in cucina nella preparazione di piatti e conserve”.
Cambia l’uso degli spazi verdi a disposizione “con i giardini e i balconi delle abitazioni - spiega Coldiretti - che sempre più spesso lasciano spazio ad orti per la produzione fai da te di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere, trasformare o conservare all’occorrenza”.
(Fonte: coldiretti.it/ 25.05.2021)
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Favorisce la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore che contribuisce al buon umore e combatte ansia, angoscia e stress.

Il piacere del cioccolato, un sapore delizioso

Mangiato nelle giuste quantità è un ottimo alleato per la nostra salute. Antiage perfetto, previene la formazione dei radicali liberi e, quindi, l’invecchiamento precoce della pelle per il suo alto contenuto di antiossidanti.
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Tentazione
di Maristella Di Martino

E’ uno dei piaceri a cui proprio non sappiamo dire di no. Peccaminoso per definizione, è tra i sapori più deliziosi che ci siano, un compagno perfetto per tutti i momenti ed il dolce preferito di tanti. Sfatiamo quindi il mito secondo il quale il cioccolato fa male. Mangiato nelle giuste quantità è un ottimo alleato per la nostra salute. Antiage perfetto, previene la formazione dei radicali liberi e, quindi, l’invecchiamento precoce della pelle per il suo alto contenuto di antiossidanti. Contiene molti flavonoidi che contribuiscono a rigenerare le cellule della pelle e lo rendono un ingrediente perfetto per le maschere per il viso fatte in casa. Inoltre, si tratta di un alimento molto stimolante, infatti ci apporta energia e ci aiuta a mantenere alta la concentrazione durante la routine quotidiana.
Sempre grazie al suo contenuto di antiossidanti, è utile per proteggere il cuore e mantenerlo in salute. Ma, soprattutto, diminuisce le possibilità di soffrire di depressione attraverso l’anandamina, un composto chimico che influisce positivamente sul nostro stato d’animo. E poi favorisce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore che contribuisce al buon umore e combatte ansia, angoscia e stress.
(continua)
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