L’ invito ai giornalisti a essere “operatori di pace” e a cercare “con amore” la verità, dicendo “no” alla “guerra delle immagini”.
Leone XIV: “Disarmiamo le parole per disarmare la terra”
Il primo Regina Coeli. L’incontro con i rappresentanti dei media nell’Aula Paolo VI in Vaticano, oltre 5.000 giornalisti. 100.000 persone per la preghiera mariana. “Ai giovani dico: non abbiate paura!”.

Papa Leone XIV
"Disarmiamo le parole e contribuiremo a disarmare la Terra". “Una comunicazione disarmata e disarmante - ha aggiunto - ci permette di condividere uno sguardo diverso sul mondo e di agire in modo coerente con la nostra dignità umana. Voi siete in prima linea nel narrare i conflitti e le speranze di pace, le situazioni di ingiustizia e di povertà, e il lavoro silenzioso di tanti per un mondo migliore. Per questo vi chiedo di scegliere con consapevolezza e coraggio la strada di una comunicazione di pace”.
Lo stemma e il motto “In Illo uno unum”.
Va detto che sono stati pubblicati lo stemma e il motto ufficiale di Papa Leone XIV. Lo stemma raffigura uno scudo diviso diagonalmente in due settori: “nella parte superiore, su sfondo azzurro, compare un giglio bianco, simbolo di purezza; nella parte inferiore, su sfondo chiaro, è rappresentata un’immagine che richiama l’Ordine di Sant'Agostino”. Si tratta della delineazione di “un libro chiuso sul quale si trova un cuore trafitto da una freccia. L’iconografia richiama l’esperienza di conversione di Sant’Agostino, che esprimeva con le parole: ‘Vulnerasti cor meum verbo tuo’. Nella traduzione: “Hai trafitto il mio cuore con la tua Parola”. Il motto prescelto è il seguente: “In Illo uno unum” e proviene dall’Esposizione sul Salmo 127 di Sant'Agostino e significa: “In Colui che è Uno, siamo uno”, un richiamo “all’unità e alla comunione che caratterizzano il carisma agostiniano”. In un’intervista (luglio 2023) Prevost spiegò: “Come si evince dal mio motto episcopale, l’unità e la comunione fanno parte proprio del carisma dell’Ordine di Sant’Agostino e anche del mio modo di agire e pensare”.
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Istat. Il commercio internazionale di merci “ha rallentato e l’indicatore PMI globale è sceso sotto quota 50, segnalando una contrazione degli ordini all’export”.
Dimezzate le stime di crescita in Italia
A preoccupare “la politica aggressiva dei dazi statunitense: potrebbe avere un impatto più ampio del previsto sulla nostra economia, con una crescita del PIL e dei consumi che già quest’anno dovrebbe ridursi rispettivamente allo 0,4% e allo 0,7%”.

Scie economiche negative
Il Documento di finanza pubblica “dimezza le stime di crescita per l’Italia”. “Il quadro delineato appare ancora segnato da un eccesso di ottimismo. A preoccupare, in particolare, è la politica aggressiva dei dazi statunitense: potrebbe avere un impatto più ampio del previsto sulla nostra economia, con una crescita del PIL e dei consumi che già quest’anno dovrebbe ridursi rispettivamente allo 0,4% e allo 0,7%, due e tre decimi di punto al di sotto delle stime del Governo”. A tutto ciò si aggiunge che “peggiora la fiducia in Europa, con l’Italia tra i Paesi più colpiti: le rilevazioni Istat hanno registrato due cali consecutivi, a marzo e ad aprile. La fiducia delle imprese è scesa per tre mesi consecutivi, con segnali negativi soprattutto nel turismo e nel commercio al dettaglio. Le aspettative restano deboli. Un deterioramento del clima su cui a nostro avviso pesano sia l’andamento economico sotto le attese sia l’incertezza legata alla stretta protezionistica dell’amministrazione Usa e che potrebbe influire negativamente sui consumi di primavera”.
(Fonte: confesercenti.it/13.05.2005)
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Per la scienziata sono diversi i programmi per garantire ai territori il possesso di beni pubblici connessi al benessere materiale ed immateriale.
Lo slogan di Laura Conti: “Vogliamo un Pianeta non vogliamo una stella”
“Le Sottrazioni Addizionanti”? Le sottrazioni di comportamenti che impediscono una transizione ecologica in grado di ritardare la scomparsa di un luogo vivibile anche per la società industrializzata abitante delle città e dell’altra città, come aree ad alta urbanità plurale.

Pasquale Persico
Per la gioia di essere nonno, per la settima volta, non potrò partecipare a due interessanti incontri: la presentazione del progetto OSAII, Osservatorio degli Spazi Amministrativi Italiani ed Internazionali, a Napoli, Istituto Orientale, ed alla giornata di studio promossa dall’Agenzia Regionale Ricostruzioni dell’Emilia (Negli ecosistemi vulnerabili italiani e croati), a Ferrara, per il progetto PrepARed (Preparing, Adapting, Reconstructing: azioni per promuovere l’adattamento al cambiamento climatico e la resilienza al rischio di catastrofe).
Da cultore della materia, presso Istituto Navale, a Napoli, sulla previdenza sociale (welfare territoriale), nel 1970, ho studiato gli argomenti presenti nel volume della scienziata Laura Conti, Questo Pianeta, Editori Riuniti. Per la scienziata, i quattro programmi per salvare il pianeta e garantire ai territori il possesso di beni pubblici connessi al benessere materiale ed immateriale, possono essere presentati sotto lo slogan “Le Sottrazioni Addizionanti” cioè le sottrazioni di comportamenti che impediscono una transizione ecologica in grado di ritardare la scomparsa del Pianeta Terra come luogo vivibile anche per la società industrializzata abitante delle città e dell’altra città, come territori ad alta urbanità plurale. I quattro programmi affrontavano, già allora, in profondità, i temi dell’inquinamento industriale, il recupero dei suoli dell’agricoltura, spinta verso l’alta produttività da concimi ed insetticidi, la difesa dei patrimoni genetici, la rivoluzione della produzione territoriale e dell’uso delle fonti energetiche.
Ebbene , ripartendo dalla storia delle politiche pubbliche dagli anni Settanta od oggi, è facile fare l’elenco degli interventi che impediscono l’efficacia dei programmi proposti dalla scienziata; la sottrazione potrebbe, ancora oggi, portare ad una addizione sostanziale delle politiche per l’ambiente e la nuova urbanità. Le mie esperienze di pianificazione strategica nelle aree della pianura padana e quelle nei parchi nazionali, anche al Sud, hanno eletto il principio della sottrazione addizionante ad elemento portante della risalita del terzo paesaggio di Gilles Clement, delle aree fortemente urbanizzate, verso ipotesi di quarto paesaggio, che dovrebbe caratterizzare il paesaggio dei parchi nazionali con presenza di popolazione (ad esempio Parco del Delta Po e Parchi del Cilento e del Vesuvio).
Due esempi, anche scherzosi, per capirci. Per il Delta del Po tutti gli argomenti delle alluvioni presuppongono una sottrazione dei comportamenti, percepiti da una macroscopio della mente che allarghi lo sguardo al tema delle eco regioni come spazio di programmazione, l’esempio che faccio è come non fare estinguere la possibilità di mangiare la grande anguilla.
(continua)
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Hanno fatto storcere il naso i risultati provenienti da Sassuolo e Brescia dove i neroverdi e la Reggiana si sono, per così dire, quasi “consegnati” ai propri avversari, facendo accomodare in panchina diversi titolari.
Vittoria tatticamente importante con il Cittadella, ora il Frosinone
La Salernitana disputerà il play out da una posizione di svantaggio e dovendo necessariamente vincere una sfida.

Contro il Frosinone sfida decisiva dell'intera stagione
La Salernitana con una prova d’orgoglio ha regolato per due a zero il Cittadella. La squadra granata ha saputo sfruttare le occasioni che gli sono capitate, eseguendo un piano di gara intelligente non concedendo il contropiede ai veneti che fanno di tale prerogativa il proprio punto forte. Più volte, già nel primo tempo, gli avanti granata hanno avuto la possibilità di battere a rete e se il match è finito solo due a zero lo si deve a qualche errore sotto porta e ad un pò di sfortuna. Trema ancora, infatti, il palo colpito da Corazza sul finale della seconda frazione di gioco. Tale risultato ha permesso ai granata di accedere ai play out che alla vigilia del match apparivano ai più insperati anche grazie alle premesse che arrivavano dagli altri campi. Hanno fatto storcere il naso i risultati provenienti da Sassuolo e Brescia dove i neroverdi e la Reggiana si sono, per così dire, quasi “consegnati” ai propri avversari facendo accomodare in panchina diversi titolari. Con uno spirito differente queste contendenti avrebbero potuto consegnare già nella serata di ieri la salvezza alla Salernitana che, invece, disputerà il play out da una posizione di svantaggio e dovendo necessariamente vincerne una. Ai ciociari, invece, basterà pareggiare ambedue le partite per evitare la retrocessione. Tale vantaggio, va detto, è stato acquisito grazie ad un calcio di rigore concesso ai gialloblu che, poi, lo hanno realizzato con Bohinen (ex di turno lunedì all’Arechi). Per la gara con i laziali la società ha annunciato prezzi ribassati per garantirsi uno stadio pieno al fine di spingere il gruppo verso una importantissima salvezza. Sarà compito della società vigilare sulla designazione arbitrale e sulla conduzione di gara del fischietto designato. Per fortuna dei granata i diffidati nella post-season avranno il curriculum immacolato per evitare squalifiche nella partita di ritorno. Dal punto di vista tattico si prospetta un duello uomo contro uomo visto lo schieramento delle due squadre. Sarà fondamentale evitare che i due esterni puntino i tre centrali granata isolando i due trequartisti e sfruttando la differenza di passo con i difensori gialloblù.
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