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Salerno Economy X.13 – 02.04.2021

Sulle tracce di un sogno vissuto da protagonisti involontari, che resterà per sempre.

Da Mexico’70 lungo il filo del mito per ritrovare aria fresca

L’altra sera a guardare la nazionale di Roberto Mancini prendevano forma tanti ricordi. Molto più forte, fisicamente, pronta a vincere, perché ha già convinto tutti. Negli occhi, per un attimo, è tornato il sole di quei pomeriggi degli anni passati.
Mazzola e Rivera
Mazzola e Rivera
Nel 1974 la nazionale italiana di calcio arrivò in Germania pronta a cogliere un risultato importante, dopo la magia vissuta in Brasile quattro anni prima. A guardare una delle foto di quel campionato del mondo è davvero difficile immaginare, invece, che si era alla conclusione di un ciclo (bello, sofferto, irripetibile). Lo scatto fotografico precedente la sfida contro l’Argentina - un pareggio - rende bene questa idea di grandezza pronta a concretizzarsi da un momento all’altro. In piedi da sinistra Benetti, Morini, Spinosi, Rivera, Zoff, Riva. Accosciati: Capello, Burgnich, Facchetti (capitano), Anastasi e Sandro Mazzola. Calciatori che, a prescindere dall’avventura tedesca, sarebbero, poi, rimasti nella storia del nostro calcio. Proprio in questa foto è possibile cogliere come la nazionale, con le sue maglie azzurre impeccabili, era lì per rivendicare il senso di un percorso che si affacciava nei Settanta partendo dall’incredibile premessa messa in campo quattro anni prima, proprio contro la Germania. A guardare tutto questo scenario, con occhi, in qualche modo, sognanti, c’era anche un bambino di 10 anni e mezzo.
(continua)
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L’indagine di Unioncamere e Istituto Tagliacarne su un campione di 3.000 imprese manifatturiere.

Transizione digitale e sostenibile, Sud in ritardo

Nel meridione 66 su 100 non hanno investito e non hanno intenzione di farlo. Al Nord questa percentuale scende al 61% (con il 7% di aziende G&D).
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"Corsa" al futuro
di Diletta Turco

Stay digital, stay green. Sarebbe senza dubbio questo il consiglio attuale di un imprenditore “visionario” come Steve Jobs, rivolto alle giovani – e non solo – aziende che ancora si interrogano su come diventare competitive a livello internazionale. Le direttrici, in realtà, sono ben chiare: transizione digitale e transizione sostenibile. E allora perché le aziende non si incamminano su questi sentieri? O meglio, perché solo 6 aziende su 100 lo hanno fatto? È quanto emerge da un’indagine di Unioncamere e Centro Studi delle Camere di Commercio Gugliemo Tagliacarne su un campione di 3.000 imprese manifatturiere.
I dati e le categorie. L’indagine di Unioncamere mette in luce una situazione che, onestamente, non è ben augurante. E spiego il perché. G&D = sono le famose imprese che hanno investito sia nel green che nel digital nel 2020. E sono il 6% citato prima. GorD = sono le imprese che hanno investito o nel digital o nel sostenibile, e rappresentano il 26% del totale. PotentialGD = altro 6%, sono le aziende che fino ad ora non hanno fatto nulla, ma che – hanno detto – lo faranno. noG&noD: è questo il dato allarmante: il 62% delle aziende non solo non ha investito ma non ha intenzione neppure di farlo.
(continua)
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Con riferimento al testo di venerdì scorso, ecco la mia conclusione, diversa da quella ipotizzata da Paul Ginsborg.

La democrazia (e l’inquietudine) di Papa Francesco e Mario Draghi

Ma possiamo davvero ritrovare il (nostro) cammino e la ripartenza giusta, fatta di azioni poggiate sulla fragilità della storia e sul coraggio delle credenze?
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di Pasquale Persico

Con riferimento allo speciale di venerdì della scorsa settimana avevo promesso di dare una mia conclusione, diversa da quella ipotizzata da Paul Ginsborg nel suo saggio “La democrazia che non c’è”. Nella sua opera K. Marx e J. S. Mill sospendono la loro indagine sul come altri pensatori - e uomini e donne di azioni - intrecciano i loro pensieri con la storia delle nazioni. Essi, non potendo cadere in malinconia civile in Paradiso, interrompono la conversazione per andare ad osservare gli uccelli. Ecco quanto scritto nel finale di “ La democrazia che non c’è” dal suo autore.
- Marx. “Allora, forse io non sono un marxista ortodosso e tu non sei un liberale ortodosso”.
- Mill. “Dio ci scampi da ogni possibile ortodossia, e grande attenzione alle credenze ed alle azioni, e ora, my dear Karl, vuoi che ti porti a inseguire gli uccelli del Paradiso?”.
- Marx. “Ti seguo ma non in tutto”.
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“Non a caso nel 2020 si è registrato un aumento del 38% degli acquisti di farina che hanno toccato livelli record non raggiunti da decenni”.

In una famiglia su tre dolci di Pasqua “fai da te”

Coldiretti: “La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche ha spinto al ritorno della cucina casalinga, un’attività gratificante per uomini e donne anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia”.
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La tradizione
“Con gli italiani costretti tra le mura domestiche dal lockdown per l’emergenza Covid, in una famiglia su 3 (31%) si preparano in casa i dolci tipici della Pasqua nel rispetto delle tradizioni locali”. E’ quanto emerso dall’indagine Coldiretti/Ixe’ presentata in occasione della sfilata dei dolci regionali di Pasqua. “La necessità di passare il tempo fra le mura domestiche ha spinto al ritorno della cucina casalinga fai da te con - spiega la Coldiretti - la riscoperta di ricette e i dolci della tradizione, un’attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne all’interno delle mura domestiche anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia. Non a caso nel 2020 si è registrato un aumento del 38% degli acquisti della farina che hanno toccato livelli record che non venivano raggiunti da decenni”, (analisi Coldiretti su dati Ismea).
(Fonte: coldiretti.it/ 27.03.2021)
(continua)
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Cosa mangiare per ritrovare la carica giusta ed affrontare le nostre lunghe giornate.

Stanchezza e noia? Ecco la dieta energizzante

Se cambiano gli alimenti, dobbiamo aumentare anche il consumo di liquidi. L’obiettivo è di avviare bene il metabolismo bevendo, a colazione, un bicchiere di acqua e limone.
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Acqua a colazione
di Maristella Di Martino

Energia, voglia di stare bene e sentirsi in forma. La storia che vi raccontiamo fa rima con dieta energizzante, quando facciamo i conti con la stanchezza e la noia. Allora ecco cosa mangiare per ritrovare la carica giusta. Una dieta energizzante per ritrovare il giusto brio. Cambiano le temperature ma non perdiamoci d’animo. Lo stress fisico e psicologico che mette alla prova il corpo si combatte con i cibi che danno energia. Si vincono così anche i primi malanni. Mal di testa, mal di gola e raffreddore. E se in piena estate prediligiamo quasi sempre alimenti freschi, con molta acqua, facili da preparare e a volte addirittura crudi, ora è meglio orientarci su piatti più calorici e vitaminici per aumentare le nostre difese immunitarie.
(continua)
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