Le prospettive di crescita della filiera agroalimentare in provincia di Salerno.
“Un patto tra buoni per combattere il caporalato”
Pugliese (Conad): “E’ venuto il momento di scegliersi in base a valori condivisi ed irrinunciabili. Solo così possiamo sconfiggere lo sfruttamento nelle campagne ed incentivare produzioni ambientalmente sostenibili”.

Francesco Pugliese
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L’intervista. Lo storico marchio compie 80 anni. Una storia iniziata nel 1939.
Vincenzo Setaro, artigiano della pasta da tre generazioni
“C’è un processo specifico da seguire: usiamo grani selezionati ed acqua purissima, controllando ogni fase e facendo essiccare i prodotti con tempi lentissimi che variano in base ai formati e che diventano per questo molto digeribili”.

Un "pezzo" di storia
Vincenzo Setaro rappresenta la terza generazione dei maestri pastai dell’omonimo pastificio di Torre Annunziata, un luogo destinato da madre natura ad accogliere fabbriche di maccheroni per tutto l’Ottocento. Un tempo se ne contavano 27, ma oggi questa è l’unica realtà produttiva esistente nel comune vesuviano ed è solo lui, con i fratelli Giovanni e Nunziato, a portare avanti il progetto del nonno che acquistò l’azienda nel 1939. Odontotecnico per formazione, Vincenzo Setaro da sempre ha frequentato l’azienda per capire negli anni Settanta che la sua strada era, è e sarà questa e si è appassionato sempre più a quello che oggi, senza ombra di dubbio, definisce “il lavoro più affascinante del mondo”.
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Il road show ha fatto tappa in Campania dove sono presenti nove banche aderenti.
Iccrea punta su un nuovo modello di relazioni e sullo sviluppo sostenibile
Benassi: “Occorre valorizzare tutte le esperienze di relazioni con il territorio, nonché di crescita sociale e economica compatibile con gli standard di qualità ambientale che, a livello locale, fanno di ogni Bcc un punto di riferimento”.

Andrea Benassi
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La progressiva perdita del patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy.
Biodiversità, scomparse tre varietà di frutta su quattro
L’analisi della Coldiretti: “Nel secolo scorso se ne contavano 8.000, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio”.

Ricchezza
(Fonte: coldiretti.it/ 21.05.2019)
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I dati del rapporto “Comuni Rinnovabili 2019” di Legambiente presentato nei giorni scorsi a Roma.
Energia pulita, una sfida che si può vincere
Crescita lenta, ma in tutti i comuni c’è almeno un impianto e in Italia sono oltre un milione le installazioni tra elettriche e termiche.

Partita cruciale
Per la prima volta – dopo 12 anni – si riduce in Italia la quantità di energia prodotta da solare, eolico, bioenergie e si registra un rallentamento consistente degli investimenti nel settore. Ma, va detto, che, nello stesso tempo, il nostro Paese “si conferma tra le nazioni più avanti nel mondo e con le maggiori opportunità su questo fronte, grazie a risorse fossil-free diffuse e differenti da Nord a Sud: oggi sono circa un milione gli impianti tra elettrici e termici installati in tutti i comuni italiani”. Per entrare nello specifico “praticamente in ogni città, grande o piccola, è installato almeno un impianto fotovoltaico, mentre sono 7.121 quelli del solare termico; 1.489 quelli del mini idroelettrico (in particolare al Centro Nord) e 1.028 quelli dell’eolico (soprattutto al Centro Sud); 4.064 quelli delle bioenergie e 598 quelli della geotermia”. In sintesi: 3.054 comuni sono diventati autosufficienti per i fabbisogni elettrici e 50 per quelli termici, mentre sono 41 le realtà che sono già nel futuro, perché sono già rinnovabili al 100% per tutti i fabbisogni delle famiglie”. È questo lo scenario complessivo delineato dal rapporto “Comuni Rinnovabili 2019” di Legambiente, presentato nei giorni scorsi a Roma.
*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)
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