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Salerno Economy VII.15- 13.04.2018

Il profilo economico delineatosi impone qualche riflessione sulle prospettive da non continuare a trascurare.

L’eredità fertile della grande crisi

La nuova identità produttiva della provincia di Salerno va coltivata con cura ed attenzione. Sarebbe un peccato vederla appassire ancora una volta nel solito fuggi fuggi generale dalle responsabilità.
Glocal orchidea fin
Ibridi fertili
A leggere bene i dati che in queste settimane abbiamo raccolto ed analizzato con il Prof. Paolo Coccorese in relazione alla composizione del valore aggiunto in provincia di Salerno e, soprattutto, mettendoli in relazione con gli anni precedenti la grande crisi, emerge lo scenario di un territorio che ha reagito alla recessione facendo leva sugli “asset” strutturali che aveva a disposizione. In particolare, si configura una forte spinta da parte del comparto turistico (inteso nella sua valenza più estesa) e del settore primario, oltre che (in linea con quanto avvenuto nel resto del Paese) un sostanziale e decisivo approccio innovativo di quelle imprese manifatturiere in senso stretto che non hanno scelto una politica “conservativa”, ma – al contrario – hanno saputo guardare con lungimiranza al futuro. Numeri alla mano, il recupero sul piano della ricchezza complessivamente prodotta può dirsi avvenuto, sebbene il punto dolente resti la geografia del lavoro che – in termini quantitativi, ma anche qualitativi – segnala un arretramento diffuso e ben percepibile anche dal punto di vista dell’aumento del disagio sociale.
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Pasqua e Primavera 2018: conferme per la Costiera, interesse crescente per la Campania

Turismo nel Cilento, una “pista” dalla Svizzera

Il territorio meridionale della provincia entra fra i luoghi peculiari italiani interessanti per gli stranieri: il recente monitoraggio Enit segnala l’interesse di un tour operator specializzato in viaggi “attivi”.
Numeri Economia-Acciaroli
Acciaroli (Cilento)
di Alfonso Schiavino

Il Cilento spunta “ufficialmente” fra i luoghi italiani peculiari per i turisti stranieri. La sub-regione compare nell’ultimo monitoraggio Enit (Agenzia nazionale del turismo) sulla “Destinazione Italia” nel periodo Pasqua-Primavera 2018. Il sondaggio, realizzato mediante interviste ai tour operator esteri, registra l’interesse di un operatore svizzero specializzato nei viaggi attivi (escursioni, bici eccetera) per il territorio cilentano. L’indizio è interessante, perché sancisce una new entry e fornisce una traccia che le amministrazioni potrebbero approfondire, per esempio migliorando la cura dei sentieri e la difesa dei boschi. Il documento conferma i richiami della Costiera e una buona attenzione per la Campania e il Mezzogiorno. I limiti oggettivi (i voli diretti) convivono con le grandi opportunità: paesaggi, vino & cucina, esperienze inconsuete e la “fuga” dei brasiliani dagli Usa. Ecco un giro del mondo per capire come ci pensano dal Giappone alla Scandinavia.

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Siglato l’accordo con i nuovi partner. Al via il percorso di potenziamento strategico dell’azienda salernitana.

Alleanza Sct (Gruppo Gallozzi)-Gruppo Spinelli-iCON Infrastructure

Il piano di sviluppo prevede una forte implementazione operativa: 5 gru per la gestione di navi full-container di ultima generazione, potenziamento del parco dei mezzi meccanici, acquisizione di ulteriori aree retro-portuali.
Lo Speciale 1 Gruppo Gallozzi
Da sinistra: Enrico, Agostino e Vincenzo Gallozzi
Salerno Container Terminal SpA – società controllata dal Gruppo Gallozzi – ha definito "un importante nuovo tassello del proprio percorso di potenziamento strategico, mirato ad un’ulteriore fase di crescita", con l’ingresso nel capitale sociale del Gruppo Spinelli, a sua volta partecipato dal fondo di investimento “iCON Infrastructure”. Il capitale sociale di SCT SpA risulta, pertanto, oggi composto da: Gruppo Gallozzi, azionista di maggioranza con il 55%; Spinelli Srl-iCON con il 30%; Contship-Eurogate (tramite “La Spezia Container Terminal”), presente nella compagine azionaria fin dal 1991, con il 15%. "Salerno Container Terminal SpA - si legge in una nota diffusa alla stampa - assume, così, il profilo di una grande alleanza tra i maggiori operatori privati del settore portuale in Italia, con un approccio di mercato fortemente autonomo ed indipendente, tale da assicurare la migliore risposta operativa e commerciale alle grandi aggregazioni già realizzate nel mondo dello shipping globale". Agostino Gallozzi, ricoprirà, in continuità, la carica di presidente ed amministratore delegato di Salerno Container Terminal SpA. Il Gruppo Gallozzi avrà 4 rappresentanti nel Consiglio di Amministrazione, 1 il Gruppo Spinelli, 1 iCon Infrastructure e 1 Contship-Eurogate (LSCT). Il presidente Gallozzi ha, poi, sintetizzato il piano strategico di sviluppo di Salerno Container Terminal SpA preannunciando "l’attuazione di un articolato programma di investimenti che prevede la messa in opera nei prossimi anni all’interno del porto di Salerno di 5 gru per la gestione operativa di navi full-container di ultima generazione, il potenziamento del parco dei mezzi meccanici per una maggiore e più efficiente capacità di movimentazione e stoccaggio nei piazzali, l’acquisizione di ulteriori aree retro-portuali".
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Le analisi condotte sulla banca dati di Crif delineano il nuovo scenario.

Crediti deteriorati, il rischio sotto i livelli pre-crisi

Si configurano i primi segnali di stabilizzazione. Il tasso di imprese e famiglie si attesta rispettivamente al 3.9% e al 1.7%.
Rischio credito Crif
Credito più "tranquillo"
Il sistema di informazioni creditizie di Crif rileva l’emergere dei primi segnali di stabilizzazione dell’andamento del rischio di credito che “si arresta dopo oltre 13 trimestri consecutivi di forte decelerazione, raggiungendo livelli inferiori a quelli del periodo pre-crisi”. Nel 2017 “si è interrotta - è scritto in una nota di sintesi - la persistente caduta del tasso di default delle imprese, determinata sia dalla sopravvivenza sul mercato del credito di quelle più resilienti, sia dalle politiche di erogazione più prudenti, sia dalle attività di pulizia dei bilanci bancari che hanno migliorato la qualità delle imprese attive su cui si misurano i tassi di default. Hanno concorso a questa stabilizzazione anche il miglioramento dell’economia reale, il prolungato regime di tassi di interesse molto contenuti nonché il progressivo allentamento delle politiche di offerta. Il tasso di default delle imprese a dicembre 2017 si è stabilizzato al 3.9%, rispetto alla rilevazione di dicembre 2015, quando era risultato pari al 5.8%, e lontanissimo dal picco della fine del 2009, nella fase più acuta della crisi, quando aveva raggiunto il 7.9%”.
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Dal 5 aprile scorso in vigore la nuova disposizione in base al Decreto Legislativo 145/2017.

Obbligo in etichetta del luogo di produzione

In caso di mancato rispetto delle norme previste scattano sanzioni amministrative di natura pecuniaria che variano da 2.000 a 15.000 euro.

Etichette Green Style
Etichette "trasparenti"
La richiesta di trasparenza e di informazione da parte dei consumatori fa un altro importante passo in avanti. Da giovedì 5 aprile è scattato l'obbligo di indicare in etichetta la sede e l'indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento degli alimenti, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 145/2017. “Tale indicazione - si legge in una nota del Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali) - si aggiunge a quelle obbligatoriamente previste dal regolamento europeo (denominazione, ingredienti, presenza di allergeni, quantità, scadenza, nome del responsabile delle informazioni, Paese di origine, istruzioni per l'uso, titolo alcolometrico e dichiarazione nutrizionale). Gli operatori dovranno, pertanto, indicare la località e l'indirizzo dello stabilimento (o solo la località se questa consente l'immediata identificazione dello stabilimento) di produzione o di confezionamento, se l'alimento è confezionato in uno stabilimento diverso da quello dove è stato prodotto. L'obbligo riguarda gli alimenti prodotti in Italia e destinati al mercato italiano. In questo modo vengono garantite una corretta e completa informazione ai consumatori, una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e, di conseguenza, una più efficace tutela della salute”.
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