I riflessi della fase di cambiamento del modello economico e produttivo della nostra provincia.
La sfida delle competenze
Sempre più necessario l’aggiornamento costante dei profili professionali per adeguarli alle necessità delle imprese.

Necessaria una formazione più mirata
di Paolo Coccorese ed Ernesto Pappalardo
L’analisi dei flussi delle entrate previste nel mercato del lavoro in provincia di Salerno - sulla base dell’offerta di contratti ai diplomati da parte delle imprese private dei settori industria e servizi (dati sistema Excelsior 2017) - consente non solo di avviare una seria riflessione sulle dinamiche occupazionali inerenti al profilo formativo più richiesto, ma anche di scandagliare le evoluzioni dell'identità produttiva del nostro territorio. Sono tre gli elementi sostanziali sui quali focalizzare l’attenzione: la sempre maggiore consistenza della filiera che spazia dall’agricoltura all’agro/industria; la rinata consapevolezza che solo la specializzazione e l’affermazione delle competenze professionali nel settore turistico (e nella sua ampia declinazione in termini di coinvolgimento di varie categorie di servizi e di produzioni artigianali) possono apportare una significativa crescita del valore aggiunto con relative ricadute positive sull’occupazione e sulla redditività delle imprese; la presa d’atto – per diverse motivazioni non sempre legate alla stagionalità di determinati segmenti produttivi – che l’offerta contrattuale (al di là della stessa valenza del Jobs Act, con tutto quello che ne dovrebbe conseguire) è prevalentemente orientata al tempo determinato (almeno nella fase temporale del primo approccio tra diplomati ed aziende).
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Nel 2017 rappresentano il profilo più richiesto dalle aziende private nei settori dell’industria e dei servizi nel Salernitano.
Diplomati, boom di offerte per tecnici dell’agroalimentare
Ammontano a 3.730 le entrate previste, ma questa positiva tendenza si traduce in 99,7 contratti a tempo determinato ogni cento proposti.

Domanda e offerta disallineate
di Paolo Coccorese ed Ernesto Pappalardo
A conti fatti l’antico (ma, evidentemente, sempre valido) “diploma di ragioniere” è ancora quello che assicura un posto di lavoro abbastanza sicuro in provincia di Salerno, e certamente con un numero di contratti a tempo indeterminato molto più consistente degli altri diplomi di scuola secondaria superiore (1.500 entrate). Principalmente per due motivi: perché è un titolo che si pone in maniera trasversale rispetto al mercato del lavoro, e perché non impatta in maniera prevalente su cicli produttivi per loro natura stagionali (come quelli afferenti alle filiere agroalimentare e turistica). Ma, naturalmente, la mappa del lavoro in relazione alla fascia dei diplomati è molto più articolata rispetto a qualche anno fa. Al punto che, se volessimo stilare una top ten dei diplomati più ambiti dalle imprese private che operano nei settori dell’industria e dei servizi, dovremmo tenere conto che in vetta, al primo posto, si collocano (secondo la banca dati Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro) gli allievi formati negli istituti tecnici ad indirizzo agrario/agroalimentare/agroindustria. In questo caso ammontano a 3.730 le entrate previste sul territorio salernitano nei dodici mesi appena conclusi. Un indicatore che, però, si traduce in 99,7 contratti a tempo determinato ogni cento proposti.
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Appunti per il turismo wildwatching: sulle tracce della biodiversità nella nostra provincia.
Il lupo, i delfini e le altre “zoostar” salernitane
La Regione ha pubblicato le misure relative alle Zone speciali di conservazione (Zsc) in Campania. Il documento, previsto dalla direttiva europea, elenca gli habitat, gli animali selvatici e la vegetazione da tutelare.

La lontra spunta in luoghi inattesi
Sapete dove abita il lupo grigio? E dove giocano i delfini? Dove nuota la lontra? Le domande sono territorialmente lecite perché questi animali – insieme con la testuggine palustre e numerose specie di pipistrelli – sono fra i più suggestivi frequentatori della provincia salernitana. E le risposte non sono scontate. La nostra “piccola arca” comprende il serpente più lungo d’Italia e una farfalla inserita nel Libro rosso delle specie minacciate. Le informazioni sono tratte ed elaborate dalla delibera di giunta regionale 795/2017 che ha approvato le misure di conservazione per definire le Zone speciali di conservazione (Zsc): è la procedura richiesta dalle direttive europee sulla Rete Natura 2000.
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Solo il 17,9% degli occupati lo conosce con esattezza. I servizi più richiesti: polizze sanitarie e previdenza integrativa.
Il welfare aziendale può valere 21 miliardi
Il Censis: “Per il 58,7% meglio le prestazioni degli aumenti retributivi. Favorevoli soprattutto i dirigenti, i laureati e gli occupati con redditi elevati, meno consenso tra operai e lavoratori con stipendi bassi”.

Nuove frontiere
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L’analisi dei dati più recenti delinea le dinamiche di crescita delle varie componenti settoriali.
Agroalimentare, cooperative: giro d’affari sfiora i 35 miliardi
Un quarto dell’ortofrutta e della carne italiana deriva da imprese mutualistiche. Positiva la performance anche sul versante dell’export (per un valore di 5 miliardi di euro).

Valore aggiunto per il Made in Italy
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