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Salerno Economy IX.20 – 22.05.2020

I danni permanenti all’economia e lo scontro in atto, il “racconto” della fase che stiamo attraversando.

Ma il conto, alla fine, lo paghiamo sempre noi

La facilità con la quale ci si dilunga intorno alle misure messe in campo - trascurando sempre di valutarne a fondo il costo reale che ricade su famiglie e imprese - ci è utile per comprendere bene in quale difficile contesto politico siamo venuti a trovarci.

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La prova liquidità
Il motore è stato, in qualche modo, riacceso, sebbene - come si è subito dedotto - senza accelerazioni che, pure, da quale parte erano state sollecitate. D’altro canto, le dinamiche dell’economia, per quanto si possa guardare con “benevolenza” alle forzature o, in qualche modo, quasi giustificare l’imposizione di un passo veloce, risentono in maniera profonda di quanto appare in prospettiva. Di quanto si tenta di fare apparire o di quanto è ben chiaro non possa improvvisamente accadere. Eppure, in uno scenario che impone cautela a tutti i costi, non sono mancate sottolineature a dir poco stonate. La partita che si apre ora è particolarmente complessa, aggravata dall’eredità della fase precedente che, va detto (perché in tanti paiono improvvisamente dimenticarsene), non preludeva a niente di buono. Attualmente, al di là dei precisi confini di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna- in corsa per rafforzare le proprie interazioni economiche e produttive con il centro dell’Europa - quella parte d’Italia, cioè, che da sola costituiva (e continua a costituire) il centro dei processi espansivi (se così oggi si può ancora dire), non è che si intravedano nuove opportunità (concrete, già pienamente operative dal punto di vista industriale) di sviluppo a breve termine.
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Il rischio è che tra l’annuncio delle risorse e la materiale disponibilità dei destinatari vi sia un intervallo troppo lungo di attesa.

La parola futuro, il virus che inquieta la politica

Nulla delle risorse che il governo sta mettendo in circolo è senza oneri. La manovra è in deficit. E bisognerà rientrare in equilibrio. Come? A spese di chi? E con quali effetti sulle necessità, gli umori e le opinioni del Paese?
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Macchina del tempo
di Mariano Ragusa

Stiamo muovendo i primi passi nella Fase 2 e già spuntano – nel mirabolante circuito dell’informazione – scenari su come sarà la Fase 3 e addirittura quella successiva. Simulazioni con il sigillo di autenticità. Quello della task force guidata da Colao che sembra investita del tocco taumaturgico per cambiare tutto quello che va cambiato e che questo Paese non è riuscito mai a fare. Anticipazioni (ne ha scritto una settimana fa Il Messaggero) dei dossier elaborati dal popoloso team di super esperti reclutati dal governo. Nel merito, nulla di sconvolgente se non il dare per certo ed irreversibile che alcune cose praticate nell’emergenza della Fase 1 (lo smart working e la scuola a distanza, tanto per dirne qualcuna) diventeranno pratiche stabilizzate.
Che significa questo allungare lo sguardo oltre una contingenza che è assai complicata? Significa offrire allo smarrimento delle persone un rituale di rassicurazione, una terapia di sedazione delle ansie. Signori – questo il messaggio – il virus sta battendo in ritirata e noi torniamo alla pienezza della vita, raccontiamo il futuro che non c’è ma è già delineato e con questo ci riprendiamo la capacità di prevedere, controllare e azzerare le incertezze che il virus ha cercato di distruggere.
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Come sostenere la concordia (da ritrovare) per uscire dalla crisi profonda che ci avvolgerà.

Investimenti strategici per una Sanità più efficace

Il confronto tra indirizzi parlamentari, nazionali ed europei, filtrati dalle proposte operative della Conferenza Stato-Regioni, offre ai programmi dei singoli Ministeri di emergere con fattibilità territoriali condivise, generando semplificazione e
sburocratizzazione.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Nella probabile fase tre , a cominciare dalla prossima finanziaria, sarà decisivo capire la struttura dei nuovi investimenti strategici, per ipotizzare se, come, e quando usciremo dalla crisi profonda nella quale il mondo, l’Europa e l’Italia sono precipitati. Con l’Europa saremo chiamati a scegliere i settori in cui investire, in connessione alle nuove strategie di aiuto in termini di solidarietà e ripresa, per aprire un prospettiva di sviluppo sostenibile non più rinviabile. Il nuovo lemmario della condivisione politica non è ancora disponibile, ma esso dovrebbe consentire una percezione proattiva delle diverse istituzioni di rappresentanza civica alle scelte che si andranno a fare. Come trovare la bussola capace di orientarci, durante il confronto aspro che si aprirà a breve nella fase di assegnazione delle risorse disponibili nelle diverse leggi finanziarie, per consolidare la visione di lungo periodo? Come auspicare che questa visione ci porti fuori dall’emergenza attraverso il consolidamento di un nuovo ruolo – significativo – nell’Europa che verrà? Possiamo cercare di capire quali temi istituzionali sono da affrontare nel settore che sicuramente dovrà ricevere investimenti strategici? Per essere chiari, quello della Sanità rimane un settore chiave, con tutte le implicazioni aperte dalla recente pandemia, rispetto alla competitività del settore manifatturiero, alla competitività del settore ricerca e sviluppo, all’efficacia del welfare e della formazione, all’efficacia della struttura territoriale della logistica.
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Un provvedimento fino a quando non imbocchiamo la giusta direzione per abbassare la temperatura del pianeta.

Effetti climatici, cura preventiva contro le “pandemie” cicliche?

E se ricoressimo proprio a un lockdown non per Stati ma per aree geografiche? Meglio una riduzione del Pil programmata che guerre, carestie, migrazioni, distruzione di intere fasce costiere.
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Trincea
di Catello Bonadia*

Eventi eccezionali richiedono provvedimenti eccezionali. La pandemia da covid-19, ha costretto tutti gli Stati, chi di più chi di meno, ad adottare misure restrittive sulla libertà personale, fino alla chiusura totale di gran parte delle attività. Queste misure restrittive, sebbene mal sopportate, sono state subite dalle popolazioni come necessarie, ineludibili: gli eventi in corso erano percepiti come minaccia incombente. Quando le immagini televisive mostravano ospedali pieni di pazienti, imbustati in teli trasparenti, in terapie sub intensive o intubati in rianimazione; un via vai di autoambulanze; operatori sanitari stremati in tute spaziali; file di camion militari che trasportavano bare in altri cimiteri perché quelli locali erano pieni, allora erano pochi quelli che contestavano tali misure. Man mano che tali immagini si affievolivano e le condizioni degli ospedali miglioravano, sebbene il numero dei contagi non calava, si è incominciato a protestare, a chiedersi se tali misure erano costituzionali ecc. La minaccia oggi sembra meno incombente, forse se ne riparla in autunno o in inverno, nel frattempo si pensa che si troverà un vaccino. Cosi funziona la natura umana.

* Già Dirigente Urbanistica Provincia di Salerno

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Un regolare consumo (tre volte a settimana) è associato con la diminuzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Fragole, pieno di salute e allegria

Validi antinfiammatori, aiutano il sistema cardiovascolare, diminuiscono la percentuale di colesterolo cattivo nel sangue e fanno bene alla pressione. Svolgono un’azione rigeneratrice grazie all’acido folico per cui apportano benefici anche alla memoria. Rinfrescanti, rimineralizzanti, diuretiche e soprattutto con proprietà disintossicanti e depurative, specie se consumate a stomaco vuoto.
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Risorse
di Maristella Di Martino

E se mordo una fragola mordo anche te… quale dichiarazione d’amore più bella se non questa firmata da Vasco Rossi che di amore, ovviamente quello 2.0, di sicuro è maestro? E guarda caso parla proprio di fragole, già di per sé belle, saporite e, perché no, anche intriganti. Queste restano uno dei frutti primaverili più amati da grandi e piccini, ma non dimentichiamone le tante proprietà per la salute e quelle benefiche anche per dimagrire (100 grammi equivalgono solo a 32 calorie). Ottime se grandi e succose tra aprile e maggio, sono un vero toccasana e mangiarle ci aiuta a restare più giovani perché contengono molti antiossidanti che combattono i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cellulare. Sono formate per il 95% di acqua, 0,7% di proteine, 4,9% di zuccheri, 2% di fibre e 0,3% di grassi; quanto ai minerali, sono ricche - tra l’altro - di ferro, sodio, zinco, rame, fluoro, potassio, calcio, fosforo e magnesio; mentre di vitamine contengono la A, B1, B2, B3, B5 e B6, poi la C, E K e J, oltre a beta-carotene, luteina e zeaxantina.
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