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Salerno Economy XII.42 – 01.12.2023

Siamo completamente immersi in un ciclo di eventi/fatti di cui non siamo proprio in grado di cogliere la reale, effettiva portata.

Hanno tutti già deciso, difficile cambiare le cose . . .

La battaglia di cui cogliamo probabilmente solo i rumori più pratici ed inevitabili, sembra sempre concludersi sulle spalle dei meno forti, di quelli che - per esempio - si ostinano, meritoriamente, a pagare le tasse, camminando con ostinazione sulle stesse sostanze che generazioni e generazioni hanno provato a mettere insieme.
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Confusione generale
E’ come se il file dell’economia aggregasse, giorno dopo giorno, non tanto idee, progetti, ipotesi di sviluppo e occupazione, ma soltanto parole (e numeri magici) da spendere - in un senso (positivo) o nell’altro (negativo) - sul mercato dell’informazione, che sfoggia sempre numeri rilevanti di utenti in cerca di qualcosa di buono rispetto alle proprie scarse finanze. Questa fenomenologia si ripete rispetto a qualsiasi problema si intenda affrontare, senza confrontarsi - sia ben chiaro - con il contesto più generale, un’area più ampia di allarmismi (o veri e propri virtuosismi) provenienti dalla cronaca quotidiana, spesso inconciliabile con la riflessione documentata e a largo raggio e meno costretta rispetto alle esigenze di conquistare credibilità primariamente attraverso la divulgazione autorevole e accreditata di mass media importanti. E’ in questo quadro preciso, quindi, che si inseriscono una serie di eventi - comunicazionali - che è davvero difficile cogliere per davvero nel momento in cui accadono e rivelano di solito la loro reale entità. Siamo, cioè, completamente immersi in un ciclo di cose - vere, false, a metà vere e false? - di cui non siamo proprio in grado di cogliere la reale portata. Ed è proprio questa enorme propulsione di fatti e di cose - che, pure accadono, autonomamente per quanto riguarda la cronaca o gli avvenimenti che sono, per così dire, il frutto di conseguenze di eventi non del tutto prevedibili - che finisce per condizionare l’esatta interpretazione delle notizie che si succedono. La sensazione è che il circuito mediatico - ma anche su questo punto è bene evidenziare che non ne esiste solo uno - locale, regionale, nazionale, “indipendente”, “non del tutto indipendente” e quanti altri ancora - anche se in pole position si ritrova, naturalmente, quello più collegato con le fonti fortemente interconnesse con i vertici politici e istituzionali del Paese - e che, sia chiaro, di giorno in giorno rendono la partita aperta. Non sempre (quasi mai) vince quello più adeguato rispetto alla categoria di notizie che si è guadagnata la temporanea primazia.
(continua)
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Il Forum internazionale di Baveno. Le interviste in Australia, Argentina, Brasile, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti.

Turismo delle radici, i nuovi “influencer”

Analisi di Confcommercio. “Al rientro da un viaggio in Italia, l’87% consiglia caldamente le nostre destinazioni a parenti, amici e conoscenti”.
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Made in Italy
“Sei milioni di italiani residenti all’estero, che diventano 80 milioni con oriundi e discendenti. E il numero si moltiplica ancora, addirittura fino a quota 260 milioni, se nel novero comprendiamo anche gli affini con legami parentali, chi comunque parla la nostra lingua o si sente particolarmente vicino alla nostra cultura, anche per motivi di lavoro. Sono numeri che fanno dell’Italia un caso pressoché unico al mondo e che il 2024 - anno delle radici italiane - permette di portare in primo piano. Una comunità così vasta rappresenta dal punto turistico una domanda potenziale di dimensioni a dir poco sorprendenti, come emerge da una ricerca di Confcommercio - in collaborazione con Swg, TRA Consulting, Italyrooting consulting - pubblicata in occasione del Forum internazionale del turismo di Baveno (24 e 25 novembre scorsi), che contiene tre livelli di approfondimento sul turismo delle radici: un’indagine sul valore economico, una ricerca demoscopica su turisti attuali e potenziali e un’analisi qualitativa, queste ultime due realizzate con interviste in Australia, Argentina, Brasile, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti”.
E’ questo il contesto generale del quadro analitico realizzato da Confcommercio che reputa interessante che “le nostre comunità all’estero spiccano per essere grandi promotrici naturali del Paese: al rientro da un viaggio in Italia, l’87% consiglia infatti caldamente le nostre destinazioni turistiche a parenti, amici e conoscenti. Sono, insomma, clamorosi influencer: il 61% di chi è venuto nel nostro Paese, lo ha fatto tre volte o più nella sua vita e un ulteriore 27% è venuto due volte. E quando tornano non è vero che si limitano a tornare nei luoghi d’origine, tutt’altro, visto che il 55% del tempo del viaggio è dedicato a visitare l’Italia nel suo complesso. Per quanto riguarda l’alloggio la scelta cade prevalentemente su alberghi e strutture turistico-ricettive, mentre la spesa è decisamente alta: in media 3.100 euro a persona per viaggi di almeno due settimane”.
(Fonte: confcommercio.it/27.11.2023)
(continua)
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Istat. Si è verificato “un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+6,3%) rispetto alle importazioni (+3,1%)”.

Commercio estero extra Ue, ottobre in netta ripresa

Nei primi dieci mesi del 2023, il saldo commerciale è positivo per 34,0 miliardi (era -31,7 miliardi nello stesso periodo del 2022).
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Saldo commerciale positivo
“Dopo la battuta di arresto di settembre, a ottobre l’export verso i Paesi extra Ue torna crescere su base sia mensile sia annua, trainato in particolare dalle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli e beni strumentali. Anche l’import torna a crescere in termini congiunturali per effetto soprattutto dei maggiori acquisti di beni intermedi e beni strumentali; su base annua, la sua flessione - spiegata per oltre due terzi dalla contrazione degli acquisti di energia - resta marcata e geograficamente diffusa, per quanto in decisa attenuazione. Nei primi dieci mesi del 2023, il saldo commerciale con i Paesi extra Ue27 è positivo per 34,0 miliardi (era -31,7 miliardi nello stesso periodo del 2022)”. E’ questo il quadro delineato dall’Istat sui flussi di commercio estero extra Ue e stima che nel mese di “ottobre 2023 per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27” si sia verificato “un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+6,3%) rispetto alle importazioni (+3,1%)”. Nel dettaglio, “l’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, a eccezione di beni di consumo durevoli (-0,1%), ed è dovuto soprattutto alle maggiori vendite di beni di consumo non durevoli (+9,7%) e beni strumentali (+6,4%). Dal lato dell’import, a esclusione di energia (-1,7%), si rilevano aumenti congiunturali per tutti i raggruppamenti; i più marcati per beni di consumo durevoli (+9,7%), beni strumentali (+7,6%) e beni intermedi (+6,3%)”.
Se si estende l’analisi dal trimestre agosto-ottobre 2023, rispetto al precedente, “l’export cresce del 3,2%, per effetto delle maggiori vendite di energia (+48,2%), beni strumentali (+3,2%) e beni di consumo non durevoli (+2,8%)”. Nello stesso periodo, “l’import registra un aumento dell’1,3%, cui contribuisce in misura rilevante l’incremento degli acquisti di energia (+13,3%)”. Nello scorso mese di ottobre, l’export ha registrato una crescita “su base annua del 9,2% (era -6,9% a settembre). La crescita è trainata dalle maggiori vendite di energia (+24,4%), beni strumentali (+21,9%) e beni di consumo non durevoli (+7,6%). L’import registra una flessione tendenziale del 18,7%, determinata dalla contrazione degli acquisti di energia (-35,8%), beni intermedi (-14,2%) e beni di consumo non durevoli (-7,8%)”.
(Fonte: istat.it/28.11.2023)
(continua)
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Tra i migliori fuoriclasse italiani di tutti i tempi, “Rombo di tuono” ha segnato per anni l’epoca d’oro del Cagliari e della serie A.

Gigi Riva, la stella del nostro calcio

L’identificazione di un’appartenenza che si trasforma nel racconto di una vita intera, conquistando milioni di appassionati, fino a diventare l’espressione del legame che si instaura con il cuore dei tifosi.
gigiriva (Figc)
Gigi Riva
(Er.Pa.) - Luigi (Gigi) Riva, nato a Leggiuno il 7 novembre 1944), è da sempre nel cuore degli appassionati e dei tifosi di calcio, non solo italiani. Dopo gli esordi nel Legnano, arrivato a Cagliari, iniziò una delle più straordinarie storie sportive di tutti i tempi. Dal 1963 al 1977 (quattordici stagioni) vestì sempre la stessa maglia e mise in rete qualcosa come 207 gol. Nella stagione 1969-70 fu il protagonista della vittoria dello scudetto (il primo e fino a questo momento unico) della squadra sarda e riuscì a vincere nella stessa stagione il titolo di capocannoniere.
Fu soprannominato da Gianni Brera “Rombo di tuono” perché aveva un tiro di sinistro fulminante e potente: è da considerare tra i più forti attaccanti del mondo agli inizi degli anni ’70. Aveva nella naturalezza del tiro (di sinistro) l’arma migliore che utilizzava dopo avere iniziato l’azione partendo proprio da sinistra. Fisico forte e asciutto, scatto propulsivo e veloce, sapeva destreggiarsi in acrobazia: colpi di testa, rovesciate e molto altro, si accompagnavano a un dribbling stretto e molto veloce che gli permettevano di saltare l’avversario, utilizzando spazi aperti, dove occorreva una buona dote di velocità. Non c’erano (e non ci sono) discussioni: è stato uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi, entrando di diritto in ogni storia del calcio europeo e mondiale.
Grande percorso anche con la Nazionale italiana: è ancora oggi il più forte marcatore di tutti i tempi: 35 i gol segnati in 42 presenze totali; campione d’Europa nel 1968; vicecampione del mondo nel 1970. Per, poi, diventare - dal 1990 al 2013 - il team manager azzurro, uno dei più stimati ed ammirati di tutti i tempi.
Segnò la prima rete ufficiale con la maglia del Cagliari nel corso della prima giornata di campionato, il 15 settembre del 1963: il secondo gol della partita vinta in trasferta (1-2) a Prato; successivamente mise dentro altri sette palloni che rafforzarono la prima promozione in serie A della compagine sarda. Contro la Roma - il 13 settembre del 1964 - (sconfitta del Cagliari per 2 a 1) l’esordio in serie A e primo gol nella massima serie nello scontro casalingo con la Sampdoria (27 settembre), un gol che consegnò il pareggio alla sua squadra. Nel 1966-67 diventò capocannoniere del campionato, anche se incorse in un grave infortunio in Nazionale. Diciotto le reti messe a segno quell’anno.
(continua)
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