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Salerno Economy XI.22 – 10.06.2022

L’involuzione dei processi relazionali che si esprimono continuamente, quasi sempre senza controllo.

La strada dominante? Il “racconto” prevalente dei social

Avere a portata di dita la banchina dove posizionarsi, dove rappresentare tutto quello che ci può riguardare (o, meglio ancora, non riguardare) ha innescato innumerevoli sceneggiature di cose semplicemente non accadute o non accadenti, ma, sempre, reali.
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Flussi costanti
E’ molto probabile che tra i più profondi mutamenti di questi ultimi due/tre anni vada inserito il notevole “riposizionamento” che è stato di fatto operato rispetto al “profilo pubblico” delle diverse “personalità” che, pure, affollano panorami e gallerie della dimensione “comunicativa” più nota e affermata in questo momento, quella dei social, ovviamente. In effetti, abbiamo assistito a un percorso di accrescimento costante - in qualche modo quotidiano - del “peso” determinante di quanto si scatena su queste catene di trasmissione porta a porta non solo in termini di diffusione di notizie, che pure assumono maggior peso e rilevanza (nel bene e nel male viene da dire), ma, soprattutto, dal punto di vista della navigazione a vista di interpretazioni e opinioni di quanto accade (o non accade, bisogna riflettere anche su questo aspetto). Risulta davvero difficile non prendere cognizione dell’evolversi, anche in senso riduttivo (succede non poche volte), della massa di informazioni o commenti, interpretazioni, dichiarazioni, liti, scontri, battute e quanto altro è possibile veicolare (foto e immagini comprese).
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La “riattivazione” attraverso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Salerno.

Scuola Medica, il rinascimento scientifico (e culturale)

La vasta eredità che ci è pervenuta si configura in una serie di sedi utilizzate per l’insegnamento e per il conferimento delle lauree, in alcuni documenti che ne raccontano la vita accademica e in numerose opere d’arte donate alla cripta della Cattedrale, contribuendo a farne un gioiello barocco.
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Memorie storiche
di Giuseppe Ferrantino

Brian Lawn nell’introduzione del suo saggio “I quesiti salernitani” scrive “Salerno è stata a lungo conosciuta come la patria e la scuola di quello che è stato chiamato il Rinascimento scientifico.” “Nel XII secolo, la civitas Hippocratica divenne tanto un centro di diffusione delle dottrine filosofiche e scientifiche, quanto una scuola rinomata ovunque per i suoi insegnamenti medici.”(1) Nell’ambiente culturale di Salerno si realizzò la fusione del sapere, considerato utile alla cura della persona, sopravvissuto al naufragio, del mondo classico e dell’analogo sapere bizantino, ebraico ed arabo. Questo è il periodo in cui si ha la più ricca produzione letteraria; si passa “Dal compendium (pura rassegna di norme e principi) al commentarium che è invece rielaborazione critica di modelli arricchiti da osservazioni e glosse, ed anche revisione dettata da nuove esperienze.” (2)
Della Scuola Medica e del Collegio Medico di Salerno abbiamo ricevuto un’eredità materiale costituita dalle sedi utilizzate per l’insegnamento e per il conferimento delle lauree, da alcuni documenti che ne raccontano la vita accademica e dalle numerose opere d’arte donate alla cripta della Cattedrale contribuendo a farne un gioiello di arte barocca. Abbiamo ereditato simboli, infatti, l’attuale logo dell’Università degli Studi di Salerno ricorda il sigillo che portava ogni privilegio (oggi diremmo diploma di laurea) conferito dal Collegio Medico. “Era questo in ceralacca e raffigurava lo stemma della città di Salerno: tre bande trasversali sormontate dal busto di S. Matteo e ai fianchi i SS. Cosma e Damiano e la leggenda Civitas Salernum Hippocratica. Nei più recenti si legge soltanto: Civitas Hippocratica.” (3)
(continua)
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L’azienda-Italia riuscirà a resistere finché c’è qualcuno che la potrà finanziare.

E l’economia politica affonda nella grande crisi della globalizzazione

Gli Stati-nazione? Manca la cornice teorica per ritrovare il ruolo cooperativo ed organizzativo, in una prospettiva di autonomia consapevole. La cittadinanza attiva e partecipativa delle imprese e delle famiglie si perde nella grande confusione.

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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

La nascita dell’economia politica coincise con l’esigenza di indagare il come la ricchezza delle nazioni cresce a partire dalle caratteristiche del tipo di coinvolgimento di tutta la popolazione attiva, specie di quella dei settori con vantaggio competitivo localizzato. Ebbene, questa visione sul futuro degli Stati-nazione è stata schiacciata dal tema della crisi della globalizzazione, fino ad ipotizzare una de-globalizzazione che si avvantaggerebbe del nuovo ruolo degli Stati-nazione. Ma per questo tipo di analisi sarebbe stato necessario parlare con il linguaggio della politica economica dentro un chiara definizione degli argomenti istituzionali di economia politica, fino a disegnare il ruolo delle istituzioni della governance multilivello; una nuova cornice dello spazio collaborativo tra imprese, famiglie, terzo settore e Stato, nella classica classificazione scolastica, non è emersa come ambito sostenibile della nuova autonomia delle nazioni.
In realtà, non si è nemmeno accennato alla differenza tra aggiornamento tecnologico necessario e innovazione tecnologica profonda connessi all’autonomia tecnologica necessaria (nei nuovi settori chiave) per poter introdurre il tema della politica economica efficace nel determinare i sentieri dello  sviluppo a largo spettro.
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Perché vietare, oggi, il ruolo di co-generatori di bellezza, da stratificare sull’opera intergenerazionale dei nostri precursori?

Etica ed estetica del paesaggio, tra tutela e innovazione

Il vero patrimonio dell'Italia consiste soprattutto nella molteplicità e varietà dei luoghi, come espressione e conseguenza dell’ineguagliabile ricchezza di biodiversità, fauna e flora, oltre che di laterizi e pietre. Espressione di saper fare, saper erigere, saper essere. O soltanto saper narrare?
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La forza autonoma del panorama
di Virgilio Gay*

Siamo all’avvio dei progetti di rigenerazione culturale dei borghi, il bando lotteria del Ministero della Cultura è l’occasione giusta per operare alcune riflessioni sulla poetica del paesaggio e dei borghi, su quello che può essere il loro futuro. Un ragionamento sereno, senza infingimenti. Per ragioni di lavoro viaggio molto e, soprattutto, in treno. Le ampie vetrate e l'alta velocità mi offrono l'opportunità di perdermi con lo sguardo nel paesaggio che vedo scorrere davanti ai miei occhi. Il lento procedere dei treni regionali mi da lunghi scorci di territori interposti tra un paese e l'altro. Tutto quanto mi appare alla vista è, comunque, opera dell'intervento umano.
Dal Trentino al Salento, finis terrae; dal Piemonte al delta Po e alla laguna veneta; da Milano a Ibla, così come nella Campania felix, le stratificazioni antropiche urbane, il suburbio e i campi, arati o meno, i boschi o le coste con i porti e altri attracchi, tutto mostra la sussidiarietà della Natura, la cui opera è stata favorita, instradata o governata nel tempo dalle comunità.
Ecco, allora, che acquisisco la consapevolezza che “il paesaggio” altro non è che espressione delle comunità residenti, dei loro riconosciuti virtù e vizi postumi: sensibilità e bravura, oppure sciatteria e disamore. Non opera autonoma della Natura, né dono di tecnici pianificatori.

*Esperto di marketing territoriale
(continua)
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Ecco una lista di alimenti che ci aiutano nella gestione del nostro organismo.

Diuretici naturali per tornare in forma

Partiamo dalla frutta come ananas, già ricco di antiossidanti, melone, con cui facciamo una scorpacciata di vitamina A ed E, e cocomero, forse il depurante per eccellenza.
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Fa bene
di Maristella Di Martino

I diuretici naturali sono un toccasana per farci tornare in forma senza troppi sacrifici. Se vogliamo prevenire la ritenzione idrica e sentirci meno gonfi dobbiamo come sempre ricorrere ai rimedi che madre natura ci dispensa generosa. Capiamo, quindi, quale verdura e frutta ci aiutano a combattere il fastidioso gonfiore addominale ed eliminare liquidi in eccesso.
Ecco una lista di alimenti che ci aiutano nella depurazione del nostro organismo. Partiamo dalla frutta come ananas, già ricco di antiossidanti, melone con cui facciamo una scorpacciata di vitamina A ed E e cocomero, forse il depurante per eccellenza. Poi troviamo i mirtilli che hanno anche la capacità di curare le infezioni urinarie, le arance, i mandarini e i pompelmi, pieni di vitamina C che sono tra i cibi più idratanti insieme al tè verde e rosso. E non dimentichiamo che sono alimenti eccellenti per favorire la perdita di peso e mantenere la linea.
Le verdure diuretiche ed idratanti.
Tra i diuretici naturali e i cibi rinfrescanti figurano ovviamente pure verdure ed ortaggi. Combattere la sete ed eliminare i liquidi rappresentano i vantaggi di consumarli.
(continua)
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