Il tentativo di dedurre il “contesto” alla base di questa tipologia di definizione.
La politica, la “cordata” e il resto dei partiti
Viene quasi sempre a mancare la “consecutio” costruttiva e densa di obiettivi identificabili con la parte “buona” del nostro mappamondo. La solitudine e i bisogni reali delle famiglie che prendono forma giorno dopo giorno.

"Dinamiche"
(continua)
Leggi Tutto
Il risultato delle urne ha tracciato una linea presidiata dal premier e dal suo governo intorno alla quale si definiranno i profili dei partiti.
Il tempo della necessità, “effetto Draghi” sull’astensionismo
I cittadini, nelle varie stratificazioni sociali e di categoria e con gli specifici bisogni e aspettative, sanno che questo è il momento in cui occorre prendere decisioni che impattano sull’oggi a garanzia del loro futuro.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi
E’ ancora difficile individuare se e quale cambio imporrà ai partiti il risultato della recente tornata amministrativa. La riflessione è in corso, in molti casi tutt’altro che serenamente. E se è corretto attribuire un valore politico al responso delle urne, altrettanto quel responso va accolto nella consapevolezza che motivazioni generali e ragioni territoriali si intrecciano determinando varianti non di poco peso. Hanno ragione gli analisti che continuano a raccomandare di non trasferire automaticamente sul piano politico generale i voti locali. Ma è pur vero che l’intreccio non è linearmente districabile. Proviamo, per sintesi, ad evidenziare i nodi che il voto ci consegna. Il voto celebra l’astensionismo come vincitore della contesa. Un italiano su due ha rinunciato a recarsi alle urne. Un calo pesantissimo rispetto al recente passato. I dati numerici sottolineano l’aggravarsi di un trend che viene da lontano e che colpisce tutti i Paesi democratici. Gli studiosi parlano, a questo riguardo, di “stanchezza della democrazia”. Ovvero: abulia, indifferenza, rinuncia ad un protagonismo da parte dei cittadini. Il che configura un giudizio netto e negativo nei confronti della Politica e di quelle forme, i Partiti, che la rappresentano. E’ come se i cittadini/elettori fossero, da troppo tempo, in attesa. Osservano, valutano, poi preferiscono girare lo sguardo dall’altra parte. Percepiscono la mancanza di una offerta politica convincente ed attraente. Valutazioni abbastanza note, si dirà. Purtroppo, sì.
(continua)
Leggi Tutto
Nessun vantaggio personale di lungo periodo può essere conquistato, se i mali di cui si soffre dipendono da complessità non correttamente percepite.
La comunità immune e il “confine” dell’identità tradizionale
“La sanità pubblica nella società plurale è un rompicapo di grande interesse, perché poggiata sull’ipotesi che la cura di sé è connessa al sapersi prendere cura dell’altro, sia vicino che lontano”.

Pasquale Persico
Una visione di politica economica europea per il bene “salute unica” e la necessità di un ruolo delle “comunità aperte pro-attive”. Il rapporto tra sanità pubblica e scelte individuali va profondamente rivisitato, anche in considerazione del tema della “percezione consapevole del prendersi cura di sé e degli altri”. La necessità dell’educazione al buon vivere in comunità aperte è emersa non solo per quanto è accaduto nelle case di cura e negli ospedali, ma, soprattutto, guardando alla asimmetria percettiva e di comportamento dei giovani e delle persone meno giovani. Per i meno giovani, la loro odissea nello spazio domestico si è rivelata un rifugio mentale per raggiungere l’immunità attraverso l’isolamento, in attesa del vaccino salva tutto; le carenze della medicina di comunità separate dall’approccio globale hanno moltiplicato i vecchi e nuovi rischi connessi alla salute, fino allo spaesamento totale sul come prendersi cura di sé. Per i giovani il desiderio di vivere in comunità temporanee larghe è risultato moltiplicato dal potenziale dei social, anch’essi in spaesamento totale; per i giovani la necessità di condividere i consumi dominanti è risultata una necessità, è stato, perciò, naturale oscurare i temi della cura di sé e degli altri.
(continua)
Leggi Tutto
In vista del primato delle vendite all’estero con un balzo del 13% nel 2021, verso la storica cifra di 50 miliardi di euro.
Expo Dubay apre con il record di cibo italiano
Coldiretti: “Tra i principali clienti a tavola ci sono gli Stati Uniti con un incremento del 3% a luglio. Positivo l’andamento anche in Germania (+6%), di poco inferiore alla Francia (+8%)”.

Primato Made in Italy
(Fonti: coldiretti.it/ 01.10.2021)
(continua)
Leggi Tutto
Si può contare su una vasta scelta di prodotti dagli effetti davvero benefici.
Cereali, linea perfetta e metabolismo attivo
Utili nelle diete, gustosi, ricchi di fibre, aiutano l’intestino e, soprattutto, si confermano ottimi a colazione. Rappresentano una parte fondamentale della nostra alimentazione.

In piena forma
Dei cereali si parla spesso in negativo: li si etichetta come cibi da abolire e li si accusa di arrecare danni alla linea ad ogni età. Sfatiamo però questo falso mito. Se è vero che in tutte le diete la lotta contro questi chiacchierati alimenti è sempre più o meno dichiarata, è innegabile che rappresentino una parte fondamentale della nostra alimentazione, sia per il piacere del palato che per la salute dell’organismo. In realtà, possiamo contare su una vasta scelta di prodotti dagli effetti davvero benefici.
Riso integrale. Praticamente senza sale, il riso contiene un’abbondante dose di sali minerali e fibre. Ed è da preferire a quello bianco mangiandolo a colazione perché risveglierà il metabolismo e non vi farà prendere dai morsi della fame fino all’ora di pranzo.
Quinoa. Arriva dal Sudamerica ed è una varietà di grano che contiene circa il doppio delle proteine rispetto al riso integrale; in più la quinoa assicura un basso impatto glicemico. Il suo sapore è semplice: dalla colazione alla cena, non si contano i modi e le ricette per prepararla e mantiene sazi per tutto il giorno.
(continua)
Leggi Tutto