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Salerno Economy VIII.41 – 31.10.2019

Partiti e movimenti politici pronti per le regionali. Non semplice definire il quadro delle formazioni in campo.

Il teorema umbro e la sfida del centrosinistra

Un punto a vantaggio delle forze oggi al governo della Campania? Evidente che la partita si gioca su un terreno difficile e che il centrodestra può ancora aprire un percorso in grado di portarlo a vincere. Più complessa la partita di 5 Stelle.
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Marketing politico?
Vista dalla Campania la sconfitta di Pd e 5 Stelle in Umbria pare rafforzare ogni ipotesi di inquadrare bene – dalla parte del centrosinistra – quali restano i veri antagonisti in questa particolare corsa a ridefinire il quadro politico che abbiamo di fronte. Insomma, l’esperimento non è riuscito, ma - sia chiaro, analizzato dalla Campania - non apre affatto “vuoti” di operatività o di prospettiva in vista delle prossime regionali. Anzi, consente di guardare con attenzione a quanto fatto e realizzato in questi anni e permette di continuare in una netta distinzione tra le forze che governano e quelle che si collocano all’opposizione. Insomma, 5 Stelle e Lega sicuramente. E, poi, c’è Forza Italia che sembra vivere un momento particolare e che, quindi, sebbene si ritrovi all’opposizione, pare anche delineare spazi senza dubbio più aperti allo schieramento del candidato del centrosinistra.
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Il 2° Rapporto Aipb-Censis. “Gli italiani e la ricchezza. Affidarsi al futuro, ripartire dalle infrastrutture”.

Liquidità e depositi bancari, 1.390 miliardi di euro

“Difesa intransigente della libertà di scelta del risparmiatore e ancora una predilezione per il contante: amatissimo strumento contro l’insicurezza”.
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Tendenze
“Non si ferma la corsa alla liquidità. La ricchezza finanziaria complessiva delle famiglie italiane non è ancora tornata ai livelli pre-crisi. Alla fine del 2018 ammontava a 4.218 miliardi di euro: -0,4% in termini reali rispetto al 2008. Molta la ricchezza ereditata dal passato, poca la nuova aggiunta di recente”. E ancora: “Nella composizione del portafoglio delle attività finanziarie degli italiani vince la voce contante e depositi bancari, con 1.390 miliardi di euro, pari al 33% del totale e una crescita del 13,7% rispetto a dieci anni fa. Boom anche delle riserve assicurative, pari al 23,7% del portafoglio, con un aumento del 44,6% in dieci anni”. Male, invece, i “titoli obbligazionari (pesano per il 6,9% del portafoglio, erano pari al 21% dieci anni fa) e azioni (-12,4% dal 2008)”. Sono “500.000 le famiglie italiane che detengono patrimoni finanziari superiori a mezzo milione di euro (circa il 2,5% delle famiglie). E ammonta a circa 850 miliardi di euro il portafoglio di risparmi per investimenti affidati al private banking”. Questi i dati prioritari che emergono dal 2° Rapporto Aipb-Censis (“Gli italiani e la ricchezza. Affidarsi al futuro, ripartire dalle infrastrutture)”.
(Fonte: censis.it/ 22.10.2019)
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Sistema Informativo Excelsior. La crescita nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2019.

Turismo, servizi digitali e meccatronica spingono i contratti

Maggiori difficoltà nel reperire laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (67,9%), ma anche industriale (54%). Difficile individuare laureati in chimica e farmacia (58,6%) oltre che laureati in indirizzo scientifico, matematico e fisico.
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Dinamiche del lavoro
Oltre 21mila contratti di lavoro programmati in più (+5,7%) a ottobre 2019 rispetto ad ottobre 2018 e 100mila in più (+10,6%) nel trimestre in corso rispetto a un anno fa. Il bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior - realizzato da Unioncamere e Anpal – “sebbene il quadro economico internazionale sia caratterizzato da crescenti incertezze”, evidenzia che “la domanda di lavoro delle imprese italiane continua a crescere su base tendenziale. Sono 391mila i contratti programmati nel mese di ottobre e saliranno a oltre 1 milione nel trimestre ottobre-dicembre”. A creare maggiori opportunità di lavoro ci penseranno per l’industria “alcune delle filiere distintive del Made in Italy, con in testa la meccatronica (49.960 attivazioni nel trimestre ottobre-dicembre con una crescita tendenziale del 12,5%), seguite da metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (40.350 contratti e una crescita del 14,8%)”. Sistema moda e alimentare invece “sembrano segnare il passo con tassi tendenziali di crescita più contenuti”.
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 21.10.2019)
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Acquisti a un prezzo che sale oltre 45 dollari al chilo, “con una conseguente frenata dei consumi”.

Scattano i dazi in Usa, il Made in Italy perde il 20 per cento

I calcoli della Coldiretti in base agli effetti dell’entrata in vigore delle nuove tariffe sui prodotti europei a partire dal 18 ottobre scorso. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori nella black list.
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Conti in rosso
“Un calo del 20% delle vendite dei prodotti agroalimentari Made in Italy colpiti dai superdazi di Trump”. E’ questo l’effetto stimato dalla Coldiretti dell’entrata in vigore delle nuove tariffe sui prodotti europei fino a 7,5 miliardi a partire dal 18 ottobre, “nell’ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus, dopo il via libera del Wto”. Dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori. “Nella black list decisa dalla Rappresentanza Usa per il commercio (Ustr) - spiega Coldiretti - ci sono beni alimentari per un valore delle esportazioni di circa mezzo miliardo di euro colpiti da dazi aggiuntivi che provocano il rincaro dei prezzi al consumo ed una preoccupante riduzione degli acquisti da parte dei cittadini e ristoratori statunitensi”. Il dazio per il Parmigiano Reggiano e per il Grana Padano “ad esempio passa – spiega sempre la Coldiretti – dagli attuali 2,15 dollari al chilo a circa 6 dollari al chilo. Il risultato è che il consumatore americano lo dovrà acquistare sullo scaffale ad un prezzo che sale dagli attuali circa 40 dollari al chilo ad oltre i 45 dollari, con una conseguente frenata dei consumi”.
(Fonte: coldiretti.it/ 18.10.2019)
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Per mitigare gli effetti dannosi prepariamo una bella marinatura per abbattere fino al 99% le sostanze cancerogene.

La carne alla brace? In modo perfetto

Ma quali sono i tagli più adatti per la griglia? Arrosticini, costine, bistecche: c’è solo l’imbarazzo della scelta. La bovina è la migliore per questo tipo di cottura perché, meglio di altre, sopporta bene le alte temperature.
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"Passioni"
di Maristella Di Martino

Cosa c’è di meglio che una grigliata tra amici? Ecco i consigli per cucinare la carne alla brace in modo perfetto. D’estate o d’inverno il fascino del cibo che cuoce sul fuoco fa diventare anche una semplice serata la celebrazione della convivialità legata al barbecue. Ma quali sono i tagli di carne più adatti da fare alla griglia? Arrosticini, costine, bistecche: c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ma partiamo dalla carne bovina: è la migliore per questo tipo di cottura perché, meglio di altre, sopporta bene le alte temperature. E per fare un figurone vi invitiamo a scegliere tra filetto, controfiletto, costata, fesa, scamone, lombata e noce. Perfetti sono anche gli hamburger. Poi c’è l’immancabile carne di maiale, autentico must della grigliata. E qui le opzioni sono davvero tante. Capocollo o costine, braciola o lonza, salsicce (bucherellate oppure aperte a libro) o spiedini sono i tagli migliori da cuocere sulla brace ardente. In questo caso la carne andrà sistemata all’esterno della griglia perché va cotta lentamente. Il grasso si deve sciogliere piano.
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