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Sistema Informativo Excelsior. La crescita nel periodo compreso tra ottobre e dicembre 2019.
Turismo, servizi digitali e meccatronica spingono i contratti
Maggiori difficoltà nel reperire laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (67,9%), ma anche industriale (54%). Difficile individuare laureati in chimica e farmacia (58,6%) oltre che laureati in indirizzo scientifico, matematico e fisico.

Oltre 21mila contratti di lavoro programmati in più (+5,7%) a ottobre 2019 rispetto ad ottobre 2018 e 100mila in più (+10,6%) nel trimestre in corso rispetto a un anno fa. Il bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e Anpal – “sebbene il quadro economico internazionale sia caratterizzato da crescenti incertezze”, evidenzia che “la domanda di lavoro delle imprese italiane continua a crescere su base tendenziale. Sono 391mila i contratti programmati nel mese di ottobre e saliranno a oltre 1 milione nel trimestre ottobre-dicembre”. A creare maggiori opportunità di lavoro ci penseranno per l’industria “alcune delle filiere distintive del Made in Italy, con in testa la meccatronica (49.960 attivazioni nel trimestre ottobre-dicembre con una crescita tendenziale del 12,5%), seguite da metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (40.350 contratti e una crescita del 14,8%)”. Sistema moda e alimentare invece “sembrano segnare il passo con tassi tendenziali di crescita più contenuti”. Per i servizi “la filiera del turismo si conferma quale traino della domanda di lavoro (170.560 i contratti nel trimestre ottobre-dicembre con una crescita tendenziale del 19,8%)”. Consistente “anche l’apporto del comparto servizi informatici e delle telecomunicazioni “con 30.170 contratti e un tasso di crescita del 19,1%”.

I profili professionali.

“Resta alta la difficoltà di reperimento di profili professionali segnalata dalle imprese (che riguarda il 31,4% dei profili ricercati). Ad avere maggiori difficoltà di reperimento sono le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (52% dei profili ricercati è di difficile reperimento), le imprese della metallurgia e fabbricazione prodotti in metallo (47%), le imprese della meccatronica (45%), industrie del legno e del mobile (43%), industrie tessili, abbigliamento e calzature (38%)”.

Le maggiori difficoltà.

“Le imprese incontrano maggiori difficoltà a reperire laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (67,9%) e in ingegneria industriale (54,0%); difficili da reperire anche i laureati in chimica e farmacia (58,6%) nonché i laureati ad indirizzo scientifico, matematico e fisico. Oltre ai laureati in discipline Stem, mancano anche quelli ad indirizzo linguistico, traduttori e interpreti (il 53,9% è di difficile reperimento)”.

Se si considerano le difficoltà “a reperire laureati in discipline Stem, non stupisce che siano proprio le aree aziendali dove queste professionalità dovranno operare a registrare le più elevate difficoltà di reperimento: è di difficile reperimento il 65,5% dei profili inquadrati nei servizi informativi (con un aumento su base annua di oltre 20 punti percentuali), così come il 50,4% dei profili dediti alla progettazione, ricerca e sviluppo”. Cresce (7 punti percentuali) “anche la difficoltà di reperimento nell’ambito delle funzioni legate alla logistica”.

Ulteriori conferme arrivano dal Borsino delle Professioni. “Sono di difficile reperimento il 68,7% degli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali, il 42,2% degli ingegneri, il 63,1% dei tecnici in campo ingegneristico e il 61,8% dei tecnici informatici”.

(Fonte: unioncamere.gov.it/ 21.10.2019)

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