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info@salernoeconomy.it

Salerno Economy VII.38- 05.10.2018

Come arginare il dilagare della “dittatura” dello spionaggio dal buco della serratura.

Social e guerra delle notizie, questione di regole

Resta predominante la correttezza delle relazioni tra fonti e circuito mediatico, nell’interesse preminente della diffusione di informazioni vere, verificate e verificabili.
Glocal-immagine giornalismo
Cambio di paradigma
Crisi del modello info/comunicativo “classico”, disintermediazione, predominanza dei social nella creazione delle cosiddette “fabbriche” delle notizie, disarticolazione del sistema gerarchico delle fonti. In poche parole: siamo di fronte ad una rivoluzione permanente che giorno per giorno impone a chi costruisce giornali e notiziari radio-televisivi una nuova “dittatura” dei flussi di notizie o di non notizie. Al punto che va senza dubbio avviata e sviluppata una profonda riflessione intorno a quello che è sicuramente uno dei pilastri del mondo dell’info/comunicazione: la reputazione. Può bastare avere una buona reputazione per salvarsi dai cacciatori di bad news? O, al contrario, è proprio una buona reputazione ad attirarli maggiormente? E che cosa significa oggi immaginare, progettare e realizzare un piano di comunicazione o gestire le media relations per le diverse tipologie di committenti/prodotti-notizia?
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I dati contenuti nello studio Crif-Mister Credit2017 sull’utilizzo dei finanziamenti.

Indebitati 32 salernitani su 100

Rimborsano 354 euro al mese e hanno un capitale residuo da restituire di poco superiore ai 30mila euro.
Immagine euro indebitamento
Navigazione difficile
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (edizione Salerno) martedì 25 settembre 2018.

di Paolo Coccorese e Ernesto Pappalardo

Su 100 salernitani, 32 ricadono nella fascia di popolazione residente che è titolare di un finanziamento attivo: prestiti di vario genere dal circuito bancario o dalle finanziarie private. Si tratta di cittadini indebitati mediamente per 354 euro al mese e che hanno un capitale residuo da restituire che supera di poco i 30mila euro. La rata che sono chiamati ad onorare vale oltre il 26 per cento del loro reddito imponibile medio mensile. Se andiamo ad indagare sulla tipologia di finanziamento che “pesa” sulle loro spalle, scopriamo che il 18,8% ricade nell’ambito dei mutui, mentre il 34,3% sono prestiti personali (per esigenze riconducibili alla sfera strettamente privata) ed il 46,9% sono prestiti finalizzati derivanti dal cosiddetto credito al consumo (acquisto di auto, elettrodomestici o pacchetti/vacanza).

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Dopo avere preso atto che il nuovo Governo vuole rompere gli schemi più o meno consolidati in ambito Ue.

La sfida di Tria, l’utopia del mondo a tre zeri

Il ministro dell’Economia ci mette ancora una volta la sua faccia. Nel caso non arrivasse in porto, potrebbe ritrovarsi in compagnia della Fornero, ponendosi, magari, la stessa domanda: ma chi ha paura veramente delle riforme?
Foto Pasquale Persico
Pasquale Persico
di Pasquale Persico*

La manovra delineata dal Governo negli ultimi giorni non può essere liquidata inquadrandola semplicemente come una sfida all’Unione Europea, né alimentando una strategia della paura rispetto alle dinamiche del debito pubblico. Proviamo perciò a seguire il ragionamento del ministro Tria da lui stesso illustrato in un’intervista al Sole 24 Ore. La “separazione” a livello disciplinare tra economia e politica dura – sulla carta – ormai da qualche tempo, ma il Ministro prende atto che il nuovo Governo desidera rompere gli schemi più o meno consolidati in ambito Ue e tentare una strada nuova rispetto all’intollerabile quota di impoverimento di una parte della popolazione residente e non residente, spesso ospite indesiderata (ma, va ricordato, per tanti versi necessaria).

* Economista

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Le audizioni dinanzi alla Commissione Attività Produttive della Camera.

Commercio, in 10 anni -13mila esercizi al dettaglio

Unioncamere: “A pagare le difficoltà di mercato e il calo dei consumi soprattutto le imprese di piccole dimensioni. Quelle con meno di 5 addetti diminuite del 2,4%, mentre quelle con oltre 6 addetti aumentate del 21,7%”.
Foto negozio chiuso
Rischio desertificazione urbana
Il percorso parlamentare dei disegni di legge relativi alle chiusure domenicali dei negozi – piccoli e grandi – consente di entrare nel merito dei numeri delineando lo scenario che si è palesato dopo le liberalizzazioni. Particolarmente rilevanti sono i dati sulle imprese del commercio al dettaglio presentati da Unioncamere nel corso dell’audizione dinanzi alla Commissione Attività produttive della Camera che fanno riferimento ad “un universo di 855mila imprese, pari al 14,2% del totale e oltre 2 milioni di addetti”. L’analisi dei dati del Registro delle Imprese “mostra che, dal 2009 ad oggi, il commercio ha perso quasi 13mila unità. In controtendenza rispetto al totale delle imprese, che sono aumentate dello 0,2%, le attività di questo comparto si sono ridotte dell’1,5%. A pagare le difficoltà di mercato e il calo dei consumi sono state soprattutto le imprese di piccole dimensioni. Quelle con meno di 5 addetti, infatti, sono diminuite del 2,4%, mentre quelle con oltre 6 addetti sono aumentate del 21,7%”.
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 26.09.2018)

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Il 57% dei vacanzieri scrive recensioni sul web sulla qualità dei locali dove ha mangiato.

Alberghi e ristoranti? Si scelgono on line

Analisi Coldiretti/Ixe’. Profondo mutamento delle abitudini, sulla base delle indicazioni della rete più facilmente si cambiano mete e programmi.
Immagine turismo web
Predominio digitale
Il cambiamento degli stili di vita si riflette anche nelle modalità di gestione dei servizi attraverso le piattaforme informatiche e la rete. I riflessi si avvertono in maniera sempre più consistente in svariati ambiti della quotidianità delle persone e delle famiglie. Un’ulteriore conferma arriva dall’indagine Coldiretti/Ixe’ resa nota in occasione della Giornata mondiale del turismo che si è celebra lo scorso 27 settembre in tutto il mondo e che quest’anno era dedicata alla trasformazione digitale. “Le vacanze estive 2018 in Italia - spiega una nota di sintesi di Coldiretti - sono state le più on line di sempre con oltre 19 milioni di italiani che hanno scelto la prenotazione su internet e ben il 57% dei vacanzieri che scrive recensioni sul web riguardo ai locali e ai ristoranti in cui ha mangiato”.
(Fonte: coldiretti.it/ 27.09.2018)
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