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Salerno Economy VI/37 del 29/09/2017

L’analisi dei profili formativi che consentono una maggiore capacità di accesso al mercato del lavoro.

Il diploma? Offre più chances

I dati Excelsior-Unioncamere relativi al periodo agosto/ottobre 2017 segnalano maggiori opportunità di contratti (settori industria e servizi) per quanti sono in possesso di questo titolo di studio.
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Diplomati più "flessibili" nel ciclo organizzativo aziendale
A riflettere bene su perché il titolo di istruzione che è più diffuso tra quanti sembrano candidati a firmare un contratto di lavoro (15.990, secondo le previsioni della banca dati Excelsior Unioncamere) entro la fine di ottobre in provincia di Salerno è il diploma, ci si convince che la parola-chiave è sempre di più flessibilità. Ma, forse, per semplificare, può essere maggiormente di aiuto anche il detto “fare buon viso a cattivo gioco”. Il punto cruciale è sempre lo stesso: il diplomato (anche in considerazione della vasta estensione della tipologia di indirizzi che conducono a questo titolo di studio) è specializzato sì, ma può essere anche impiegato in diversi segmenti del ciclo organizzativo di un’azienda con maggiore adattabilità rispetto alla qualificazione di base.
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Testi scolastici gratuiti agli studenti meno abbienti.

Per i buoni-libro arrivano 1,3 milioni

In provincia di Salerno la dotazione finanziaria è stata fortemente ridotta, come in tutta Italia, ma esiste ancora questa possibilità di risparmio per le famiglie.
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Buoni libro meno ritardatari rispetto agli altri anni
di Alfonso Schiavino
I soldi a disposizione dei Comuni si riducono sempre, ma le famiglie possono ancora risparmiare qualcosa sui libri di testo per la scuola dell’obbligo e le superiori. Per l’anno scolastico 2017-18 il governo ha destinato alla Campania 7,5 milioni di euro, con un taglio drastico rispetto al recente passato (-60%). Nel riparto regionale, la provincia di Salerno ha ottenuto 1,3 milioni.

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Premialità fiscale indispensabile per rilanciare la filiera delle costruzioni.

Edilizia, incentivi ok

Confartigianato. Tra ottobre 2010 e luglio 2017 le famiglie hanno speso 169,1 miliardi, pari ad una media di 24,7 miliardi l’anno, per ristrutturare casa e per renderla più efficiente dal punto di vista energetico.
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La leva fiscale determinante per supportare l'edilizia
Per un comparto come le costruzioni ancora non emerso dalla grave crisi degli anni scorsi – ma, anzi, alle prese con complesse criticità dal punto di vista occupazionale e produttivo – la “ricetta” per uscire al tunnel prevede necessariamente il ricorso ad un più ampio coinvolgimento nelle dinamiche del riuso urbano, della ristrutturazione e dell’efficientamento energetico delle abitazioni. La conferma che la strada giusta sia propria questa – o, almeno, una delle direttici di marcia imprescindibili – arriva da uno studio di Confartigianato. A livello nazionale “sono 2.771.000 i proprietari di immobili intenzionati ad effettuare nei prossimi 12 mesi un intervento di manutenzione sulla propria abitazione”.
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Iscrizioni aperte a tutti, possibile registrarsi fino al 15 ottobre sul sito https://climathon.climate-kic.org/salerno.

Climathon, luci sul clima

Salerno presente alla maratona mondiale in programma il 27 ottobre per individuare soluzioni innovative a tutela dell’ambiente.
Foto Iovinefin
Un momento della conferenza stampa di presentazione della manifestazione
di Luca Iovine
Riflettori accesi su “Climathon Salerno”, la maratona di ricerca e studio dedicata alle problematiche ambientali promossa da “Climathon-kic” e patrocinata da Regione Campania, Università e Comune di Salerno. In tantissime località - a livello mondiale - venerdì 27 ottobre, per 24 ore, saranno poste al centro dell’attenzione le problematiche sul clima, proponendo soluzioni innovative per attuare iniziative concrete. Nella nostra provincia la maratona avrà come punto di riferimento il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno.

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E’ il terzo acquirente delle esportazioni italiane sia complessive che agroalimentari.

Ismea, il rischio/Usa

“Nel caso in cui la politica America First dovesse essere perseguita, l'economia italiana potrebbe perdere fino a 1,4 miliardi di euro nelle esportazioni”.

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Scenari negativi in caso di attuazione delle misure protezionistiche in Usa
Uno dei maggiori fattori di crescita negli anni della crisi più acuta ed anche adesso che il ciclo più negativo per la nostra economia sembra essere alle spalle - e cioè l’export, con particolare riferimento alle diverse filiere dell’agroalimentare - è esposto al rischio delle ricadute che potrebbero derivare dall’attuazione delle politiche protezionistiche preannunciate dal nuovo corso presidenziale negli Usa. “Nel caso in cui la politica America First” del presidente Trump dovesse essere perseguita così come rappresentata in campagna elettorale, l'economia italiana potrebbe perdere fino a 1,4 miliardi di euro nelle esportazioni verso gli Stati Uniti di cui oltre trecento milioni nel solo settore agroalimentare”.
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