Appare evidente che siamo sul confine di una nuova prospettiva sociale, questa sì di natura sostanziale. Ma, intanto, imperversano vecchi “schematismi”.
Il voto, la politica e le “ragioni” dello stipendio
Ma siamo veramente sicuri, che in campagna elettorale - per le europee, per le regionali, per le comunali - si parli di quello che interessa ai cittadini, alla gente comune che è restata aggrappata in questi anni allo stipendio, così lontano da quanto si guadagna andandosi a sedere sulla sedia di un qualsiasi Parlamento?

Schematismi
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“Alcuni elementi portano a guardare con meno pessimismo alle prospettive della domanda per consumi”.
Vendite al dettaglio, leggero recupero in febbraio
Confcommercio: “Meglio del previsto, ma alcuni settori ancora in sofferenza”. Le stime preliminari dell’Istat indicano un aumento dello 0,1% sia in valore che in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua c’è un aumento del 2,4% in valore e dello 0,3% in volume”.

Alcuni settori soffrono
Il commento di Confcommercio: “Meglio del previsto, ma alcuni settori ancora in sofferenza”.
“Dato che, seppur non brillante, presenta alcuni elementi che portano a guardare con meno pessimismo alle prospettive della domanda per consumi. Infatti, dopo quasi un biennio le vendite a volume sono tornate a segnare un moderato incremento nel confronto annuo, periodo ancora più lungo se si guarda alla sola componente alimentare. Il dato italiano, letto nel contesto europeo, si conferma lievemente meno negativo, in particolare nel confronto con la Germania. La repentina discesa dell’inflazione sta forse cominciando a produrre i suoi effetti sui comportamenti delle famiglie” (Ufficio Studi di Confcommercio su dati Istat”). “Non vanno comunque trascurati -conclude l’Ufficio Studi - gli elementi di criticità che sono ancora presenti. Per il commercio tradizionale, al netto dell’inflazione, il dato nel confronto annuo si mantiene negativo. Allo stesso tempo per alcuni segmenti, quali l’alimentare, l’abbigliamento e le calzature, la modesta crescita di febbraio ha solo attenuato le consistenti cadute della domanda registrate negli ultimi anni”.
(Fonte: confcommercio.it/10.04.2024)
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“A febbraio 2024 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+7,0%) rispetto alle importazioni (+5,4%)”.
Istat, saldo positivo (9,8 mld) nei primi due mesi 2024
Era +2,6 miliardi nello stesso periodo del 2023, il crollo tendenziale delle vendite verso la Cina è un effetto base derivante dal confronto con febbraio dell’anno scorso, quando l’export di prodotti farmaceutici registrò un consistente aumento.

Un buon inizio
L’Istat evidenzia che “a febbraio 2024 si stima, per l’interscambio commerciale con i Paesi extra Ue27, un aumento congiunturale per entrambi i flussi, più ampio per le esportazioni (+7,0%) rispetto alle importazioni (+5,4%). L’incremento su base mensile dell’export riguarda tutti i raggruppamenti ed è dovuto soprattutto alle maggiori vendite di beni strumentali (+15,5%) e in particolare di mezzi di navigazione marittima. Anche dal lato dell’import, si rilevano incrementi congiunturali per tutti i raggruppamenti; i più ampi per beni di consumo durevoli (+13,6%) e non durevoli (+7,3%) e beni strumentali (+8,3%). Nel trimestre dicembre 2023-febbraio 2024, rispetto al precedente, l’export aumenta dello 0,7%. Crescono le esportazioni di beni di consumo durevoli (+7,3%) e beni strumentali (+2,5%), si riducono quelle di energia (-12,2%) e beni intermedi (-0,6%); stazionarie le vendite di beni di consumo non durevoli. Nello stesso periodo, l’import registra una flessione dell’8,1%, generalizzata e più ampia per energia (-18,1%) e beni di consumo durevoli (-11,4%)”.
Risulta, quindi, che “a febbraio 2024, l’export cresce su base annua del 2,1% (era -0,4% a gennaio 2024). A contribuire sono principalmente le maggiori vendite di beni strumentali (+19,2%); in forte aumento su base annua anche le esportazioni di beni di consumo durevoli (+21,2%). L’import segna una flessione tendenziale del 10,4%, quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-30,6%). A febbraio 2024 il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo e pari a +6.739 milioni (+3.997 milioni nello stesso mese del 2023). Il deficit energetico (-3.773 milioni) è inferiore rispetto a un anno prima (-5.721 milioni). L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 9.718 milioni di febbraio 2023 a 10.512 milioni di febbraio 2024”.
(Istat-Periodo di riferimento: febbraio 2024/Data di pubblicazione: 28 marzo 2024)
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Con 400 presenze è il settimo calciatore non italiano con più partite disputate. E’ stato uno dei più grandi attaccanti apparsi sul terreno di gioco del nostro massimo campionato.
Kurt Hamrin, l’«uccellino che vola», elegante e micidiale
Magico opportunista. Dribbling stretti, scatti, guizzi, allunghi. L’avversario non capiva più niente, cercava il tunnel, catturava i rimpalli. Era un genio del calcio, ambidestro, nel palleggio e nel tiro.

Roma, stadio Olimpico, 19 maggio 1966. Il capitano della Fiorentina, Kurt Hamrin, riceve il trofeo della Coppa Italia 1965-1966 dopo la vittoriosa finale contro il Catanzaro (2-1).
Quinto figlio di un imbianchino, Karl da adolescente lavorò come apprendista operaio e, poi, come zincografo per il giornale svedese Dagens Nyheter. Nel 1953, a diciannove anni, conobbe Marianne, di un anno più giovane di lui, e la sposò due anni dopo: festeggiò nel 2005 le nozze d’oro. Ebbe cinque figli: Susanna, Carlotta, Piero, Riccardo ed Erika. Dopo l’attività sportiva, Hamrin si dedicò al commercio, import-export tra Svezia ed Italia di oggetti in ceramica. Ma la Cina era già ben presente sul mercato: niente da fare, il mercato lo costrinse a chiudere il suo negozio. Fece il talent-scout, fino al 2008, per il Milan in Toscana. Negli ultimi anni ha vissuto a Coverciano, dove ha collaborato con la scuola calcio della Settignanese. È morto il 4 febbraio del 2024, all’età di 89 anni.
Aveva tutto: tirava e segnava con facilità. Aveva fantasia e visione di gioco. Era molto veloce, in campo riusciva quasi a volar, lo chiamavano, infatti, “uccellino”. Grande opportunista. Dribbling stretti, scatti, guizzi, allunghi, l’avversario non capiva più niente, cercava il tunnel, catturava i rimpalli. Era ripagato da calcio, perché era ambidestro, nel palleggio e nel tiro. A diciannove anni era in prima divisione (10 maggio del 1953, contro l’IFK Malmö). Nella stagione 1954-1955 divenne capocannoniere in campionato con 22 gol nelle partite disputate. Il calcio svedese non ancora professionistico, costringeva, si può dire, le squadre a non riconoscere stipendi ai calciatori, ma solo un compenso a partita: cinquanta corone (circa 15 euro) in caso di vittoria o pareggio, mentre le sconfitte non erano remunerate. E, quindi, Hamrin di professione faceva il zincografo. Gianni Agnelli, presidente della Juventus, lo avvistò durante Portogallo-Svezia, lo ingaggiò per una spesa di quindicimila dollari. Hamrin - due gol all’esordio contro la Lazio e altre marcature contro Torino, Inter e Udinese - si fermò solo per tre infortuni consecutivi, la caviglia era troppo fragile?
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