Le previsioni per l’Italia “in linea con l’eurozona e l’Ue”, restano sempre legate al “calo della domanda interna”.
La politica? Pensa a salvarsi dal grande “bagno” dell’economia
Influisce tra l’altro il dato dell’inflazione che “è attesa nel 2023 al 5,6% nell’Eurozona (da 5,8%) e al 2,9% nel 2024 (da 2,8%)”. Mentre da noi in Italia dovrebbe attestarsi “al 5,9% e al 2,9% il prossimo anno”.

Priorità Ue
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“Tra le mete vincono le località marittime, seguono città d’arte e montagna”, senza lunghe permanenze.
Turismo, a settembre? Mare sempre in testa
Osservatorio Confcommercio-Swg: “Più di undici milioni gli italiani che hanno scelto l’ultima parte dell’estate per partire”.

Ultima pausa prima dell'inverno
Scelte, quelle dei vacanzieri, che sono state avviate sulla base di un’ampia e approfondita valutazione. “Il viaggiatore settembrino ha già deciso a inizio mese dove e con chi andare (in sei casi su dieci) e dove alloggiare (uno su due). I budget a disposizione saranno invece più flessibili, con qualche piccola spesa extra in programma”.
Le vacanze al mare restano, in ogni caso, il riferimento principale. “Tra le mete spiccano ancora al primo posto le località di mare, scelte da quattro italiani su dieci. Seguono città d’arte e montagna che totalizzano il 30% delle preferenze. Per quanto riguarda le regioni più gettonate troviamo: Liguria, Toscana, Campania, Trentino Alto Adige e Lazio. Solo il 13% degli intervistati farà viaggi all'estero. Il mezzo di trasporto principale sarà l’auto privata, scelta da sei italiani su dieci”.
(Fonte: confcommercio.it/07.09.2023)
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Storia di un grande talento destinato a rimanere nel cuore dei tifosi per un passaggio, un lancio, un dribbling, un gol che era andato a riempire, con tattica intelligenza, la rete della squadra avversaria.
Frustalupi, il campione che vinse con Inter e Lazio
Giocò fino a 39 anni, costruendo un percorso ricco anche di itinerari lontani dal grande calcio, dove recitò un ruolo di primo piano, che resta impresso nella mente dei nostalgici sempre in attesa di rivivere quei momenti dove prevaleva la classe innata e preziosa dei grandi calciatori come lui.

Mario Frustalupi, scudetto con Inter e Lazio
Vinse due campionati di serie A (con l’Inter nel 1970-1971 e con la Lazio nel 1973-1974), fu un grande regista “classico” e, soprattutto, dimostrò che in Italia, proprio in quegli anni, c’era chi impersonava un modello tattico che già programmava i tagli verticali in grado di beatizzare attaccanti del calibro, per esempio, di Giorgio Chinaglia, “Long John”. Mario Frustalupi giocò fino a 39 anni, costruendo un percorso ricco, va detto, anche di passaggi lontani dal grande calcio, che, invece, gli aveva assegnato un ruolo di primo piano - con Inter e Lazio - e che resta impresso nella mente del tifoso nostalgico, sempre in attesa di rivivere quei momenti dove prevaleva la classe innata e preziosa di grandi calciatori destinati a rimanere nel cuore per un passaggio, un lancio, un dribbling, un gol che era andato a riempire, con tattica intelligenza, la rete della squadra avversaria.
“Quando Frustalupi - spiegò bene Mario Corso dopo la vittoria dello scudetto da parte di Frustalupi con la maglia biancazzurra - venne ingaggiato dalla Lazio, io ho sostenuto che quello sarebbe stato, a lungo andare, il più importante colpo del mercato. Adesso credo che siano tutti a darmi ragione. Ma io non sono un indovino, sono uno che il calcio lo conosce abbastanza per poter definire Frustalupi un campione”. E come non capire bene le parole dello stesso Frustalupi che spiegava come fosse felice, “contento di non essere un campione, un bambino prodigio alla Rivera o alla Mazzola. Loro hanno dovuto difendere per anni una reputazione da fuoriclasse. E’ difficile e logorante. Io sono cresciuto piano piano e ho avuto meno stress. Durerò molto più a lungo”.
Era nato a Orvieto, in provincia di Terni nel 1942 (12 settembre), faceva il centrocampista ed aveva esordito in serie A con la maglia della Sampdoria ( il 5 maggio del 1963) nella partita sul campo del Torino: 4 a 2 per i granata. Poi andò ad Empoli e nel 1962 tornò a Genova, alla Samp, fino ad approdare a Milano in maglia nerazzurra (dal 1970 al 1972). A seguire la Lazio (1975 e 1977) con Tommaso Maestrelli. E ancora momenti e gol importanti, ricchi di soddisfazioni fino agli anni ‘80: Cesena e Pistoiese (con Rognoni e Lippi), fino a mettere il suo ultimo pallone dentro la rete (Pistoiese-Avellino, 2-1).
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