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Salerno Economy X.41 – 29.10.2021

Mentre si afferma in queste mesi la piena consapevolezza delle decisioni non più rinviabili.

Il pessimismo nostrano alle prese con la lezione del Pnrr

Ad attutire il cambiamento siamo proprio noi, perplessi e preoccupati, che prendiamo tempo per mettere in campo quelle famose svolte - anche di minima portata- che non arrivano proprio mai.
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Quale futuro?
E’ molto difficile, in questo momento, immaginare in maniera realistica che cosa accadrà nel breve e medio periodo in tanta parte del nostro Paese ed in particolare nelle aree del Sud. La tempistica del percorso amministrativo, così ben delineato, impone di renderci conto di come lo scarso funzionamento di tanta parte del circuito della macchina pubblica meridionale - ed anche di quella nazionale - si rivelerà, in caso di ampia persistenza, come sembra, determinante (in senso negativo, naturalmente). Ma resta - al di là delle non poche problematiche legate all’attuazione del Pnrr - l’interrogativo sostanziale: come ci ritroveremo noi del Sud a breve? “Migliorati”? “Peggiorati”? O, più banalmente, sempre nella stessa “barca”, che non va mai veramente avanti e, nel precipitare indietro, si adegua, nel tempo, all’effettiva (non) qualità complessiva della sua politica (quasi) totalmente auto-referenziale, capace di sganciarci da ogni valida prospettiva, per così dire, di futuro. Prende, quindi, il sopravvento, al di là del consueto “racconto” partitico che tende sempre - prima di ogni cosa - a rivendicare meriti e previsioni di qualsiasi genere, quel ben conosciuto (e già tante volte studiato) “pessimismo” nostrano. Una forma di pensiero che, in pratica, si occupa prevalentemente di circoscrivere ogni potenziale reazione avversa ai propri personali interessi (concentrati nella maggior parte dei casi sulla quotidiana “sopravvivenza”).
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“Alla base del successo un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico”.

La filiera del cibo: 575 miliardi di euro, +7% nel 2021

Coldiretti: “Il Made in Italy a tavola vale oggi quasi un quarto del Pil nazionale e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.

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Vera ricchezza
“Nel 2021 il cibo diventa la prima ricchezza dell’Italia per un valore di 575 miliardi di euro con un aumento del 7% rispetto all’anno precedente nonostante le difficoltà legate alla pandemia”. L’analisi della Coldiretti è stata diffusa a “Tuttofood” - World Food Exibition - nei giorni scorsi. “Nel secondo anno del Covid la filiera agroalimentare tricolore ha dimostrato - evidenzia Coldiretti - una elevata capacità di resilienza, con un incremento del fatturato che accomuna agricoltura, industria e grande distribuzione, mentre la ristorazione ricomincia crescere dopo un 2020 disastroso. Il risultato è che il Made in Italy a tavola vale oggi quasi un quarto del Pil nazionale e dal campo alla tavola vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”. Si tratta di una “rete diffusa lungo tutto il territorio che - spiega Coldiretti - viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane dove stalle, serre e aziende hanno continuato a produrre nonostante le difficoltà legate al Covid, garantendo le forniture di prodotti alimentari sulle tavole degli italiani”.
(Fonte: coldiretti.it/ 22.10.2021)
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L’inquietudine di Draghi nelle ultime settimane e le sue mille fatiche di Sisifo.

La grande sfida? Rafforzare le democrazie partecipative

Bisogna sperare - e credere - che, sebbene siano diverse le aspettative da consolidare, il multilateralismo è una dimensione sopravvenuta nella storia per effetto delle difficoltà che il mondo vive. La spinta politica dal basso non è più trascurabile.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Per Carlo Bastasin e molti altri commentatori, Draghi e l’Europa non hanno destinazione strategica. Certo, l’inquietudine di Draghi è aumentata nelle ultime settimane e il suo sentirsi un “Sisifo” contemporaneo, a cui ho fatto cenno la scorsa settimana, è un pensiero da approfondire politicamente. Il ragionamento di Bastasin è accorato e va diritto ad elencare gli errori e le impossibilità da superare; il suo ritornello riguarda l’Europa che spesso non ha un’idea comune - degli Stati - sul proprio destino; la cultura politica è ancora “ostaggio” del passato e le rendite di posizione sono ancora delle “ancore” di riferimento “incagliate”. La pandemia ha rivelato l’importanza delle azioni collettive, che non si sono “fuse”. L’analisi può continuare: le crisi che le nazioni devono affrontare richiedono un salto culturale e politico quasi impossibile. Da oltre un trentennio le emergenze si susseguono: crisi finanziarie, migratorie, climatiche, disordine informatico, conflitti geopolitici - e pandemie - hanno gareggiato nel presentarsi in anticipo, mentre il ruolo dell’Europa nel mondo è stato sufficientemente ondivago. La recente emergenza sanitaria, dopo un’apparente concordia, ha degradato i rapporti tra i diversi Paesi, a partire dalla “testardaggine di Trump sul tema del virus cinese.
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In collaborazione con il Crmpa (Consorzio tra imprese ed enti pubblici che svolge attività di ricerca) dell’Università degli Studi di Salerno.

Consac lancia “Smart Water 4.0”

Il sistema cyber-fisico monitorerà, controllerà e gestirà gli impianti idrico-fognari e di depurazione.
Foto Consac-Gennaro Maione
Il presidente di Consac, Avv. Gennaro Maione
Digitalizzare la “rete idrica grazie allo sviluppo di un sistema cyber-fisico per il monitoraggio, il controllo e la gestione degli impianti idrico-fognari e di depurazione”. E’ questo l’obiettivo del progetto “Smart Water 4.0” - attivato da Consac, il soggetto gestore del servizio idrico integrato per 55 Comuni compresi nell’area Cilento/Vallo di Diano - in collaborazione con Crmpa (Consorzio tra imprese ed enti pubblici che svolge in maniera indipendente attività di ricerca) dell’Università degli Studi di Salerno, che “avrà la finalità di garantire la salvaguardia della salubrità dell'acqua, la riduzione dei costi di produzione della medesima, l’eliminazione delle perdite e il miglioramento della sostenibilità ambientale dei processi”. Il sistema - basato sul modello della Smart Water Grid - “prevede l’installazione di dispositivi intelligenti per il tele-rilevamento e l'elaborazione dei dati provenienti dalle infrastrutture della rete idrico-fognaria”. Questi dispositivi “mediante l'applicazione di tecniche di misurazione e analisi avanzata, consentiranno di ottimizzare l’uso dell'acqua sia in termini di qualità che in termini di efficienza”.
(Fonte: Ufficio Stampa Consac/26.10.2021)
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I pochi (ma utili) consigli di Pianeta Gourmet: praticare sport moderatamente e condurre una dieta equilibrata.

Grassi sani, ecco quali mangiare

Stare in forma si può e senza troppe rinunce. Basta un po’ di movimento e, soprattutto, una corretta alimentazione. Quali cibi diventano necessari per dimagrire?
Olio d’oliva M. Di Martino
Garanzia di salute
di Maristella Di Martino

Vogliamo una vita sana? Ecco i pochi ma utili consigli di Pianeta Gourmet: praticare sport moderatamente e condurre una dieta equilibrata e ricca di sostanze benefiche per l’organismo. E allora scopriamo quali alimenti dobbiamo mangiare per non avere problemi con i grassi che si accumulano nei tessuti e che possono causare numerosi problemi di salute come il colesterolo, l’obesità o, peggio ancora, gli infarti. Osserviamo una dieta sana riducendo il consumo di acidi saturi o polinsaturi come quelli della pasticceria, gli insaccati, il lardo o la crema di latte e vediamo quali alimenti contengono grassi sani che restano una delle principali fonti di energia per il nostro benessere. Il grasso fornito dagli animali sani è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’uomo e la nota stonata è che troppo spesso si altera il naturale processo di crescita degli animali con ormoni e medicinali per cui le carni non sono salutari.
Ecco, però, quali sono i grassi sani da poter mangiare: intanto quelli che ci danno le uova, i latticini e le carni di animali allevati all’aria aperta e in maniera naturale. Del resto, i pesci come il salmone, le sardine, la trota o lo sgombro, ma anche i frutti di mare, sono alimenti ricchi di gusto e salute che possiamo aggiungere alla nostra dieta. Con il pesce azzurro, inoltre, assumeremo Omega 3, essenziali per il buon funzionamento dell’organismo.
(continua)
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