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Salerno Economy X.26 – 02.07.2021

Se si tirano le somme a più ampio raggio, è stato superato il picco del primo dopoguerra (1920), 159,5%.

Mentre il debito “viaggia”, nessuno prova a tirare il freno

E prende sempre più forma il principio ben noto nel circuito del Mezzogiorno, che ha un solo elemento tracciante: la sopravvivenza per rimanere in piedi e continuare a recitare un ruolo ad alto rischio di azzeramento.
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Soldi appesi a un filo
“Chissà se poi il mondo saprà
di stare sospeso nel cielo
senza un filo, senza un gancio
nel suo colore d’arancio,
strinato e soffuso da un velo
di nuvole azzurre e lillà.
Io credo che non lo sa. ”
(Dalla poesia “Chissà” di Alfonso Gatto)

E’ sempre meglio, quando è possibile, provare a fare qualche calcolo per rendersi effettivamente conto - oltre tutte le “rassicurazioni” che, pure, si susseguono quotidianamente - di come siamo, in realtà, messi. Il debito pubblico made in Italy, è stato recentemente annunciato, ha, ormai, superato la quota di 2.680 miliardi di euro. Si tratta di un aumento pari a quasi il 160% nel 2021, ma è considerato “sostenibile” perché i tassi di interesse sono bassi e si prevede una ben delineata ripresa della crescita economica. Il Fondo Monetario Internazionale esprime queste riflessioni, evidenziando l’aumento del debito pubblico mondiale dopo che sono stati stanziati 14.000 miliardi di dollari per rispondere all’ondata pandemica. E secondo il Fmi il debito dell’Italia è cresciuto dal 134,6% del Pil nel 2019 al 157,5% nel 2020. Ovvio che nel 2021 sia destinato ad aumentare ancora, attestandosi al 159,7%, evidenziando un peggioramento, se si considera la stima di ottobre 2020 pari al 158,3%. Se si tirano le somme a più ampio raggio - dal punto di vista cronologico - è stato superato il picco del primo dopoguerra (1920): in quegli anni il debito pubblico aveva toccato il 159,5%.
(continua)
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La diffusione della pandemia ha posto in grave difficoltà i negozi di vicinato e la rete di vendita al dettaglio nelle aree urbane.

Saldi estivi, spesa media di 170 euro a famiglia

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio l’acquisto di capi scontati movimenterà un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro.
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Occasioni
Prendono il via in questi giorni i saldi estivi. In Sicilia, giovedì primo luglio, la partenza del ciclo di vendite, a seguire - il 3 luglio - le altre regioni, la Basilicata il 2 agosto. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia “spenderà in media 171 euro (74 euro pro capite) per l’acquisto di capi scontati, per un valore complessivo di 2,6 miliardi di euro”. Naturalmente, le aspettative dei commercianti sono focalizzate sull’effettiva ripresa delle vendite dopo un periodo a dir poco difficile e complicato. La diffusione della pandemia ha generato effetti negativi, ponendo in grave difficoltà i negozi di vicinato e la rete di vendita al dettaglio nelle aree urbane, con una serie di conseguenze sia dal punto di vista del raggiungimento dei fatturati necessari a garantire la “sopravvivenza” dei negozi, sia in termini di tutela delle quote effettive di mercato, trascinate, di fatto, verso altre filiere di vendita.
"Dopo l’annus horribilis - sottolinea Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio - l’auspicio è che riparta la corsa allo shopping. C’è tanta voglia di libertà e di ritorno ad una nuova normalità".
(Fonte: confcommercio.it/ 01.07.2021)
(continua)
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La mostra raccoglie documentazione di allestimenti, materiale d'archivio e una grande selezione concessa da Rai Teche.

Achille Bonito Oliva, per fotografare la coerenza

Conversazione immaginaria con il critico d’arte. Fare Totò, che è sempre contemporaneo, per continuare a non identificarsi con un progetto preciso. Avanguardia e post avanguardia (o non-avanguardia), mago dell’ironia.
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Pasquale Persico
Dopo la mostra dedicata ad Harald Szeemann nel 2019, organizzata in collaborazione con il Getty Research Institute di Los Angeles, ecco il secondo capitolo del grande progetto dedicato ai più autorevoli curatori d'arte contemporanea del XX e XXI secolo che prende forma. La mostra per celebrare Achille Bonito Oliva è curata da Andrea Viliani, responsabile e curatore del Centro di Ricerca del Castello di Rivoli sulla base di un concetto di Carolyn Christov-Bakargiev e Achille Bonito Oliva, con un comitato scientifico composto da Marcella Beccaria, capo curatore e curatore delle collezioni del museo, e Cecilia Casorati, Laura Cherubini, Stefano Chiodi, Paola Marino, storici dell'arte che negli anni hanno seguito la ricerca e l'attività saggistica e espositiva di Achille Bonito Oliva. La mostra raccoglie anche documentazione di allestimenti, materiale d'archivio e una grande selezione concessa da Rai Teche. Tra le più recenti partecipazioni mediatiche del critico d'arte rientra la conversazione di Bonito Oliva con Harry Styles commissionata da Gucci per Gucci Fest. Sulla base di queste notizie raccolte e diffuse dall’Ansa, è possibile immaginare una conversazione immaginaria che fotografa la coerenza di ABO (Achille Bonito Oliva), che preferisce essere l’interprete fedele di se stesso, perché fin da piccolo non ha accettato il mondo che lo circondava ed oggi è convinto che è difficile cambiarlo con il contributo degli intellettuali.
(continua)
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L’emergenza sanitaria ha determinato un aumento degli acquisti del 7% nel 2020 rispetto all’anno precedente.

Il Covid spinge i consumi bio al record storico

4,3 miliardi per i consumi domestici di alimenti “grazie alla svolta green e salutista”. Oggi - evidenzia la Coldiretti - circa sette famiglie italiane su dieci (68%) fanno questa scelta.
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Spesa green
“Salgono alla cifra record di 4,3 miliardi di euro i consumi domestici di alimenti biologici grazie alla svolta green e salutista degli italiani con l’emergenza Covid che ha determinato un aumento degli acquisti del 7% nel 2020 rispetto all’anno precedente”. La notizia è stata resa nota dalla Coldiretti in occasione del compleanno - 30 anni - del “Regolamento relativo al metodo di produzione biologico dei prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari - (Cee) N. 2092/91” adottato dal Consiglio delle Comunità Europee il 24 giugno 1991. “Da allora i consumi nazionali sono cresciuti senza interruzioni ed oggi il biologico - evidenzia la Coldiretti - è nel carrello di circa sette famiglie italiane su dieci (68%). La domanda crescente viene sostenuta dalla leadership dell’Italia, che è il primo Paese europeo per numero di aziende agricole impegnate nel biologico dove sono saliti a ben 80.643 gli operatori coinvolti (+2%) che attendono l’approvazione della nuova legge che inizia l’iter finale alla Commissione Agricoltura della Camera”.
(Fonte: coldiretti.it/ 24.06.2021)
(continua)
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Consumare molta frutta e verdura, tra insalata, cicoria, lattuga e melone (o ancora peperoni, pomodori, fragole e ciliegie) c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Abbronzanti naturali, ecco le nostre ricette

Come prepararsi all’estate: carote, radicchio e albicocche sotto il solleone stimolano la tanto desiderata tintarella e, soprattutto, sono alleati della pelle perché ci proteggono dai raggi più dannosi del sole.

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Attenta preparazione
di Maristella Di Martino

Estate, tempo di tintarella. Ecco quali sono i cibi che abbronzano: scopriamo come preparare essenze naturali che ci velocizzano la produzione di melanina e ci proteggono dal sole. Madre natura è generosa, si sa, e c’è una vasta gamma di prodotti che ci difendono dal caldo, ma sono utili anche per come prepararsi all’estate: carote, radicchio e albicocche sono gli abbronzanti naturali per eccellenza che sotto il solleone stimolano la tanto desiderata tintarella e, soprattutto, sono alleati della nostra pelle perché ci proteggono dai raggi più dannosi del sole.
Consumare molta frutta e verdura è sacrosanto e tra insalata, cicoria, lattuga e melone o ancora peperoni, pomodori, fragole e ciliegie, c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta. Del resto, se facciamo una bella scorpacciata di vitamine, minerali e acqua operiamo tre funzioni benefiche: reintegrare i liquidi persi con il sudore, evitare i colpi di calore e prepararsi con criterio all’esposizione. E se siamo ancora in città, inseriamo nella nostra dieta alimenti ricchi di vitamina A, ottimo coadiuvante per la produzione della melanina cioè il pigmento che dona il classico colore ambrato alla pelle.
(continua)
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