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Salerno Economy X.04 – 29.01.2021

Non c’è alcuna certezza rispetto a quale sarà la reale evoluzione dell’emergenza che ci ha colpito duramente.

Le “complicazioni” della politica e il tempo perduto

Siamo già rimasti ampiamente indietro. Non si tratta solo di recuperare, ma di dare una svolta profonda e attivare interazioni determinanti per influenzare nel migliore dei modi quello che ci attende. Difficile prevedere in questo momento un cambio di rotta.
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Incertezza
Il 2021 inizia a presentarsi con una serie di “complicazioni” che vanno a collocarsi primariamente nella linea lunga di un percorso (negativo) che già avevamo intravisto, senza troppi sforzi, lo scorso anno. In altre parole, è cambiato poco o niente, ma, è evidente, che siamo appena agli inizi (un mese) del nuovo cammino. In realtà, però, quello che preoccupa è la conferma che non si intravedono spazi di novità incoraggianti - vaccino a parte, senza dubbio - che consentano di guardarsi intorno con uno sguardo meno influenzato da quello che si va delineando. Siamo, quindi, in pratica immersi in una situazione particolarmente difficile, senza alcuna timida speranza rispetto al prendere forma di proposte e iniziative (quasi del tutto derivanti dalla politica) in grado di dare più consistenza alle mille cose da fare per rimettere in moto tanti contesti socio/economici praticamente rimasti fermi e senza sostanziali indicazioni. Parliamo soprattutto, principalmente, di milioni di persone che non lavorano nella Pubblica Amministrazione o che non ricoprono incarichi a tempo indeterminato in aziende o uffici legati a filiere - poche - sempre accese per oggettive caratteristiche di “servizio” al motore che non può spegnersi. Se entriamo in questo contesto, ci rendiamo conto che non c’è alcuna certezza rispetto a quale sarà la reale evoluzione dell’emergenza che ci ha colpito duramente.
(continua)
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Ma alimentari e bevande, per tutto lo scorso anno, hanno registrato una crescita del 2,1%.

Consumi, il crollo continua e ancora non si arresta

L’analisi del Centro Studi di Confcommercio evidenzia che il dato tendenziale del 2020 è del - 41,2%, ma solo grazie al parziale recupero dei mesi estivi, durante i quali la forbice si è ridotta al -20% circa.
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Caduta libera
di Diletta Turco

Non è bastato il cashback, non è bastato il lieve calo dei prezzi al consumo, non è bastato il boom dell’e-commerce, e non sono bastati nemmeno i saldi: in tutti gli angoli della penisola i consumi non aumentano. Anzi. A rilevarlo è il centro studi di Confcommercio che ha messo sotto la lente di ingrandimento l’andamento dei consumi a cavallo tra la fine del 2020 e questo primo scorcio dell’anno.
Sarà, da un lato, il periodo “freddo” che già di per sé spinge le persone ad uscire poco; sarà la recrudescenza delle infezioni da Coronavirus che sembra davvero non voler mollare il nostro Paese, sta di fatto che gli italiani continuano a mettere i proverbiali risparmi nelle pieghe dei materassi. Ad avere subito la peggiore e drastica riduzione è il settore del food - ne abbiamo visti di rimbalzi sui giorni e gli orari di apertura di pub, ristoranti e locali in genere - con il risultato negativo quanto atteso di un crollo dei consumi del - 62,8% registrato a dicembre (e quindi con le maglie dei controlli un po’ più allentate).
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La strana idea che entrare nel caos della burrasca non sia una buona idea.

Elogio della fuga, la lunga crisi della governance strategica

E’ come se l’Italia vedesse il mondo trasformarsi e si stupisse che non si tiene conto della sua storia (difficile da riposizionare). Il peso del passato è sempre un ostacolo, non un’opportunità per spiccare un altro volo. Un possibile “modello utopico” non può essere perseguito.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

La difficoltà di formare un governo autorevole, con una visione di lungo periodo, non euclidea, capace di affrontare la burrasca della pandemia e aprire la prospettiva di una possibile rotta, può essere confrontata con le strategie del velista costretto ad incrociare una burrasca; egli deve decidere se attraversarla o cercare di fuggire, oppure scegliere lo stallo. Non a caso tutti i gruppi parlamentari chiedono di cominciare da capo, ma per che cosa? L’esperienza maturata - ad esempio sul Recovery Plan - ci dice che il documento è composto da pezzi di vecchi ragionamenti, basterebbe citare la richiesta di Renzi sul ponte di Messina, o le ipotesi che arrivano da Napoli sul progetto Bagnoli, e, in parte, quelle da Taranto per l’Ilva. Vi è una richiesta di Pubblica amministrazione commissariata per realizzare progetti i cui effetti non ricadono tra le risoluzioni dei problemi posti dalla nuova politica economica europea: riduzione del debito ecologico; riduzione del debito di efficacia ed efficienza della Pubblica amministrazione; diminuzione del debito pubblico; diminuzione del debito di accesso a diritti fondamentali (lavoro, istruzione, sanità e mobilità) in condizioni di equità in tutti i territori. Dobbiamo accontentarci di procedere a piccoli passi ed un po’ a tentoni solo perché abbiamo paura di andare oltre la crisi e cambiare il paradigma di riferimento?
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Entra in funzione, in località Pattano, la struttura rispettosa degli equilibri ambientali.

Vallo della Lucania, attivato l’impianto fotovoltaico

L’opera, programmata in sinergia tra Comune e Consac, è stata finanziata con 175 mila euro, fondi propri della società di gestione idrica. Garantito un risparmio annuo pari a circa 40 mila euro.
Foto Consac
Nuova iniziativa
E’ entrato in funzione il nuovo impianto fotovoltaico in località Pattano di Vallo della Lucania. I lavori, che rientrano tra le azioni individuate dal Comune di Vallo della Lucania - e finanziate con fondi propri della Consac per un importo pari a 175.000 euro - sono terminati a fine novembre. L’impianto fotovoltaico occupa, tenendo conto anche degli ingombri funzionali, circa 2500 mq ed è collocato nelle immediate adiacenze del complesso di depurazione di Vallo della Lucania, gestito da Consac. “L’Enel ha provveduto a collegare la struttura alla rete elettrica - hanno spiegato il sindaco Antonio Aloia ed il presidente di Consac Gennaro Maione - e l’impianto stesso è stato attivato”. Il risparmio annuo conseguito “tra l’energia necessaria per la struttura di depurazione gestita da Consac e l’energia venduta a Enel - hanno specificato Aloia e Maione - sarà pari a circa 40.000 euro”.
(Fonte: Com. Stampa Consac Gestioni Idriche SpA/ 20.01.2021)
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La dinamica positiva trainata dalla Germania (+5,5%) che è seguita dagli Usa (+5,2%).

Commercio estero, cresce solo l’alimentare (+1,4% nel 2020)

Coldiretti analizza i dati Istat: “Record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo e nonostante la pandemia Covid”.
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Made in Italy
“Nel 2020 crescono solo le esportazioni di prodotti agroalimentari che fanno segnare un aumento dell’1,4% in netta controtendenza al crollo generale del 10,8%”. E’ questo il quadro che emerge da un’analisi della Coldiretti in base ai dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi del 2020. In primo piano il “record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo e nonostante la pandemia Covid”. Nei Paesi esteri durante il periodo del lockdown “i consumatori stranieri non hanno fatto mancare la presenza dei prodotti più tradizionali dell’alimentare Made in Italy che - sottolinea la Coldiretti - mostra una grande capacità di resilienza nonostante le difficoltà degli operatori e dell’economia”. La dinamica positiva evidenzia che “la crescita della domanda di cibi e bevande all’estero - continua la Coldiretti - è trainata dalla Germania (+5,5%), che è il primo partner dell’Italia, seguita dagli Usa (+5,2%), nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi”.
(Fonte: coldiretti.it/ 19.01.2021)
(continua)
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