Ma come saranno, realmente, riempiti i programmi delle forze chiamate a confrontarsi?
Elezioni amministrative, la grande sfida sulle cose da fare (o non fare)
Tutte le “declamazioni” che ci attendono non possono non partire dalla considerazione di quanto è accaduto in questi mesi e di come ha, di fatto, “costretto” la città a reagire (o a non reagire).

Contenuti (?)
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Un aumento dell’ordine raccontato “incentiva” la diffusione dell’entropia negativa, la cosiddetta “neghentropia”.
Oltre il caos? Navighiamo tra caso e necessità
Abbiamo bisogno di un pensiero lungo per uscire dalle trappola del tempo fermo. La città “bastevole” deve emergere come cambio di paradigma a livello globale.
Nemmeno Greta ce l’avrebbe fatta, in ricordo di Fiamma Pintacuda
di Amedeo Trezza
Nemmeno Greta ce l’avrebbe fatta, in ricordo di Fiamma Pintacuda
di Amedeo Trezza

Pasquale Persico
Riprendo le conclusioni de “Il Punto di Arpocrate” di questa settimana - “Il super Cipe” e l’esperienza del governo Prodi 2”, 19.01.2021 - per cercare di capire se la casualità, che ci viene incontro, ci consentirà di andare oltre la necessità di un raccordo efficace con le politiche europee per l’uscita dalla crisi del sistema istituzionale ed economico, in stallo visivo e sostanziale. Ecco, allora, che la nuova precisazione di Romano Prodi ci aiuta a capirne di più: il Cipe, lo Stato, deve essere un organismo autorevole, competente, in grado di fare vivere (partecipare) tutti i ruoli istituzionali (Regioni, Comuni, parti sociali e rappresentanze) assegnati dalla Costituzione, per comporre la sequenza giusta ed efficace dei progetti del Recovery Fund; bisogna evitare che i criteri di valutazione dei singoli progetti disperdano la necessità di vederli in progressione, come rete-infrastruttura (Sanità, Istruzione, Clima, Ambiente, etc) in grado di moltiplicare l’efficacia totale dei fattori produttivi per l’occupazione. Bisogna evitare, ancora una volta - dopo quella volta - che la storia di cui si parla, metta in discussione qualsiasi gerarchia di valori capaci di ordinare in sequenza le cose da fare.
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L’analisi sulle dinamiche del lavoro che emerge dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere.
Occupazione, pensare “smart” e agire “digital”
La competenza in materia di innovazione è richiesta, nell’86% dei casi, a informatici, fisici e chimici. Oltre che, ovviamente, a progettisti, ingegneri e architetti. Stesso profilo anche per formatori e insegnanti.

Cambiamento
Innovazione e digital. Corre su questo binario la ricerca efficace di lavoro per chi ancora non ce l’ha. I profili occupazionali più inseguiti nel 2021 che è appena iniziato, in provincia di Salerno, come nel resto dell’Italia, al di là delle posizioni specifiche, hanno tutti un filo rosso. E cioè la capacità dei possibili candidati a “pensare smart” e, soprattutto, “agire digital”. A dirlo è il bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere che ha letteralmente messo sotto la lente di ingrandimento un panel di aziende di tutti i settori produttivi per capire se assumeranno nell’anno post-pandemico. Chi assumeranno, e soprattutto perché. Quest’ultimo interrogativo trova la risposta proprio in uno dei due pilastri citati ad inizio articolo, e cioè il “pensare smart”. Mai come adesso, dopo un anno di rivoluzioni totali che hanno stravolto i luoghi, i modi e anche i tempi del lavoro e del consumo dei prodotti - al netto del calo per via del potere d’acquisto ridimensionato - è importante che i processi produttivi siano “diversi” e innovativi.
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“La gente abituata a subire gli eventi, a considerarsi nulla, comprende che giorno dopo giorno è stata protagonista di un’intera civiltà: la civiltà contadina”.
“Zero non esiste, ritorno in Val d’Agri”
Il nuovo libro di Enzo Capuano (edito da Lastaria e distribuito da Messaggerie libri), che ricostruisce con delicatezza e precisione documentaria la “risurrezione”, negli anni Cinquanta e Sessanta, di una zona d’Italia allora sconosciuta ai più.
Riportiamo di seguito, grazie alla concessione dell’autore, un passaggio della pubblicazione disponibile in questi giorni.
Riportiamo di seguito, grazie alla concessione dell’autore, un passaggio della pubblicazione disponibile in questi giorni.

La copertina del libro
Un giorno, in quella valle persa nel tempo, arrivò Cristo. Non e possibile? Cristo non si fermo a Eboli? Sì, è vero, ma dimenticate che veniva da Sud. Il suo pellegrinare terminò a Eboli, non aveva bisogno di andare oltre, di proseguire verso Nord. Aveva ritrovato nella Lucania una regione impregnata di sudore, dolore, fatica, una terra dalle emozioni semplici ma profonde, un paese che gli ricordava i suoi luoghi, la sua gente, la sua famiglia. Cristo ne fu incantato. Lo stesso fascino avrebbe ammaliato Eugenio Azimonti, Carlo Levi, Manlio Rossi Doria, Ernesto De Martino… e chiunque abbia respirato quei siti. A quei luoghi Cristo affidò la custodia del tempo. Agli inizi degli anni Cinquanta Eduardo arriva nella valle e scopre un territorio addormentato, abitato da contadini che ogni mattina scendono dai monti, lungo l’Agri, per un pezzo di pane. Terra popolata di ricordi di gente ormai lontana, emigrata a grappoli.
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E’ aumentata “solo la spesa domestica, con il lockdown e le altre limitazioni che hanno riportato gli italiani ai fornelli”.
In pizzeria il crack è pari a 5 miliardi nel 2020
Coldiretti: “Le vendite nei locali sono praticamente dimezzate. A rischio il futuro di 63mila pizzerie con circa 200mila addetti presenti lungo la Penisola. Ma le difficoltà si trasferiscono lungo tutta la filiera”.

Crisi
(Fonte: coldiretti.it/ 16.01.2021)
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