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L’analisi sulle dinamiche del lavoro che emerge dal Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere.
Occupazione, pensare “smart” e agire “digital”
La competenza in materia di innovazione è richiesta, nell’86% dei casi, a informatici, fisici e chimici. Oltre che, ovviamente, a progettisti, ingegneri e architetti. Stesso profilo anche per formatori e insegnanti.

di Diletta Turco

Innovazione e digital. Corre su questo binario la ricerca efficace di lavoro per chi ancora non ce l’ha. I profili occupazionali più inseguiti nel 2021 che è appena iniziato, in provincia di Salerno, come nel resto dell’Italia, al di là delle posizioni specifiche, hanno tutti un filo rosso. E cioè la capacità dei possibili candidati a “pensare smart” e, soprattutto, “agire digital”. A dirlo è il bollettino del sistema informativo Excelsior di Unioncamere che ha letteralmente messo sotto la lente di ingrandimento un panel di aziende di tutti i settori produttivi per capire se assumeranno nell’anno post-pandemico. Chi assumeranno, e soprattutto perché. Quest’ultimo interrogativo trova la risposta proprio in uno dei due pilastri citati ad inizio articolo, e cioè il “pensare smart”. Mai come adesso, dopo un anno di rivoluzioni totali che hanno stravolto i luoghi, i modi e anche i tempi del lavoro e del consumo dei prodotti – al netto del calo per via del potere d’acquisto ridimensionato – è importante che i processi produttivi siano “diversi” e innovativi. Non è un caso se la competenza dell’innovazione sia richiesta nell’86% dei casi agli informatici, ai fisici e ai chimici. Oltre, ovviamente, a progettisti, ingegneri e architetti. Ma la stessa innovazione, nel 70% dei casi, è chiesta anche ai formatori e agli insegnanti. Perché anche l’istruzione e la didattica, al di là del supporto informatico, devono essere necessariamente riscritte in ottica smart.

Oltre all’innovazione, occorre il sapere “agire digital”. Ossia la familiarità con i nuovi mezzi di contatto tra le persone (piattaforme di e-commerce, di delivery, di shopping, persino di intrattenimento e cultura). E questo si traduce non solo nel sapere usare tecnicamente gli strumenti digitali, ma anche nel comunicare, appunto, digitalmente in maniera tempestiva ed efficace. Non è, quindi, un caso se tra le professioni maggiormente richieste c’è la categoria “commerciale e vendita” per la quale i posti a disposizioni sono 800. E che prevedono un’ampia fetta per chi mastica di marketing, comunicazione d’impresa e relazioni pubbliche.

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