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Salerno Economy VIII.45 – 29.11.2019

Continua la fase di confusione generale in attesa di un quadro complessivo più chiaro e definito.

Pd, 5 Stelle e la solita politica made in Italy

Si concretizza uno scenario che da un lato impone di dare risposte in termini di tutela della vivibilità minima, dall’altro richiama il problema sostanziale di immaginare percorsi di crescita adeguati alle aspettative non solo dei cittadini residenti, ma anche della comunità internazionale che guarda al nostro Paese come partner di scelte strategiche importanti per il futuro.

Glocal-politica
Scenari "consueti"
Alla fine si prova sempre a trovare una soluzione che – almeno – ponga un limite all’incomprensibile e favorisca, in qualche modo, l’avanzare di una dinamica propositiva. Sembra ipotizzabile, almeno, che gli ultimi sviluppi del controverso rapporto Pd-M5Stelle abbiano preso questa piega e proseguano, quindi, seguendo una direttrice di medio-lungo periodo. Naturalmente, si tratta sempre di ipotesi che, in attesa di consolidarsi, vivono di dichiarazioni, prese di posizioni e quant’altro confermi uno scenario più o meno attendibile. Resta insomma, in ogni caso, la sensazione di una lontananza più o meno abissale tra due entità politiche che si muovono nella consapevolezza di dovere affrontare un momento alquanto difficile, perché dall’altra parte il fronte Lega-Fdi-Fi può contare su un pubblico più ampio e determinato a portare a casa l’obiettivo di una supremazia che i sondaggi al momento confermano. Diventa, quindi, davvero complicato tentare di individuare risposte che possano rappresentare il futuro immediato (e meno immediato) di territori che sono alle prese con una difficile crisi economica e con situazioni alquanto aggrovigliate, sia dal punto di vista dei cicli produttivi, che sotto il profilo dell’occupazione.
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Il progetto Respect-Stop Violence Against Women realizzato dal Censis sulle discriminazioni e la violenza di genere.

Donne, gender gap nel lavoro

Italiane ultime in Europa con il tasso di attività femminile più basso e quello di disoccupazione giovanile più alto. Part time involontario per 2 milioni. 1,3 milioni di wonder women con tre o più figli minori e un impiego a tempo pieno.
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Emergenza sociale
“Lontane dagli uomini, lontane dall’Europa”. In Italia le donne che lavorano “sono 9.768.000 e rappresentano il 42,1% degli occupati complessivi. Con un tasso di attività femminile del 56,2% siamo all’ultimo posto tra i Paesi europei, guidati dalla Svezia, dove il tasso raggiunge l’81,2%”. Le donne italiane “sono molto lontane anche dal tasso di attività maschile, pari al 75,1%. E sono indietro anche nel tasso di occupazione, che nella fascia di età 15-64 anni è del 49,5% per le donne e del 67,6% per gli uomini. Nel confronto europeo riferito alla fascia d’età 20-64 anni il tasso di occupazione femminile in Italia è del 53,1%, migliore solo di quello della Grecia”. Questi alcuni dei risultati del progetto “Respect-Stop Violence Against Women” realizzato dal Censis con il contributo del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, “che si propone di stimolare una riflessione collettiva sul valore sociale della donna per promuovere un cambiamento nei comportamenti che sono alla radice della discriminazione e della violenza di genere”.
(Fonte: censis.it/ 21.11.2019)
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Sulla base di elaborazioni condotte sui dati resi pubblici dagli Uffici Studi delle associazioni della filiera della carta.

Giornali e periodici, 2019 da dimenticare

Fenagi Confesercenti: “Ricavi giù del 10%, mai così male negli ultimi 5 anni. Rete delle edicole a rischio. Per 6 rivendite su 10 utili lordi sotto i 10mila euro l’anno. Servono interventi”.
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Profonda crisi
E’ un anno da dimenticare il 2019 per i prodotti editoriali in edicola: “i ricavi dalla vendita di quotidiani e periodici dovrebbero assestarsi a poco più di 1,9 miliardi, il 10% in meno rispetto al 2018 ed è il dato peggiore degli ultimi 5 anni”. A tracciare il quadro della grave situazione è la Fenagi - associazione delle edicole ed imprese di rivendita di quotidiani periodici Confesercenti - sulla base di proprie elaborazioni “condotte sui dati resi pubblici dagli Uffici Studi delle associazioni della filiera della carta”. In particolare, “i ricavi da quotidiani si fermeranno a 855 milioni di euro, il 7,5% in meno sull’anno passato. Per le riviste e le altre pubblicazioni periodiche, invece, si prevedono vendite per 1.076 milioni di euro, per un calo vicino al 12%. Una riduzione marcata, con conseguenze su tutta la filiera dell’informazione, dalle redazioni alla rete di vendita, ormai in una situazione di crisi strutturale. I conti economici parlano chiaro: rispetto al 2013, il reddito medio delle imprese del commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici è sceso di circa un terzo, e ormai 6 edicole su 10 realizzano utili – ante imposte – di 10mila euro l’anno o meno”.
(Fonte: confesercenti.it/ 24.11.2019)

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Nell’Agro Nocerino Sarnese decine di aziende con terreni allagati a Sarno, San Valentino, San Marzano, Angri, Scafati.

Maltempo, danni per oltre 100 milioni

Coldiretti: “In Campania l’acqua ha invaso migliaia di ettari coltivati a cipollotti, insalate, broccoli, cavolfiori e finocchi e persino i depositi di fieno e foglie di tabacco pronte per la consegna, mentre in Puglia i nubifragi hanno danneggiato non solo le verdure ma anche i piccoli ulivi di varietà anti Xylella appena piantati”.
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Emergenze
“Pecore, maiali e mucche affogate, ortaggi distrutti, foraggi per l’alimentazione degli animali perduti, vigneti e frutteti devastati, serre divelte e capannoni scoperchiati ma anche trattori e macchine agricole nel fango fanno salire a oltre 100 milioni di euro il primo bilancio dei danni nelle campagne dove a preoccupare è anche l’impossibilita di seminare nei terreni allagati”. E’ questo l’elemento saliente del bilancio redatto dalla Coldiretti “sull’ondata di nubifragi che hanno investito la penisola da Nord a Sud causando allagamenti ed esondazioni dei fiumi”. Nei terreni la pioggia senza tregua “sta compromettendo le tradizionali semine autunnali come quelle del grano tenero e del grano duro, con il 50% in media delle operazioni ancora da completare. Gli agricoltori non riescono neppure a entrare nei campi per effettuare le necessarie operazioni colturali mentre, dove si è già seminato, i germogli e le piantine rischiano di soffocare per la troppa acqua”.
(Fonte: coldiretti.it/ 20.11.2019)
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Alcuni cibi vanno misurati crudi prima che la cottura ne alteri il volume, mentre altri dovranno attendere il completamento della ricetta.

Per mangiare bene? Le giuste porzioni

Le mani rappresentano una delle parti del nostro corpo a cui siamo maggiormente legati e di cui andiamo fieri. Sono sempre visibili e adoriamo averle curate. Perciò vanno considerate l’alleato per eccellenza della salute.
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Il potere delle mani
di Maristella Di Martino

Quando vogliamo mangiar sano il calcolo delle giuste porzioni è indispensabile. Sia per la scelta di cibi genuini e freschi sia per dosare pesi e quantità. Soprattutto se per lavoro siamo costretti a pranzare con regolarità fuori casa. Basterebbe consumare il necessario usando solo le mani e il gioco sarebbe fatto. Le mani, del resto, rappresentano una delle parti del nostro corpo a cui siamo maggiormente legati e di cui andiamo fieri. Sono sempre visibili e adoriamo averle curate. Perciò vanno considerate, in questo caso più che mai, l’alleato per eccellenza della salute. E poi sono direttamente proporzionali alle esigenze alimentari di ognuno, tanto più che sono più piccole quando si è bambini e diventano grandi da adulti. Pensiamo alla spesa. Ma come calcolare le porzioni?

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