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Alcuni cibi vanno misurati crudi prima che la cottura ne alteri il volume, mentre altri dovranno attendere il completamento della ricetta.
Per mangiare bene? Le giuste porzioni
Le mani rappresentano una delle parti del nostro corpo a cui siamo maggiormente legati e di cui andiamo fieri. Sono sempre visibili e adoriamo averle curate. Perciò vanno considerate l’alleato per eccellenza della salute.

di Maristella Di Martino

Quando vogliamo mangiar sano il calcolo delle giuste porzioni è indispensabile. Sia per la scelta di cibi genuini e freschi sia per dosare pesi e quantità. Soprattutto se per lavoro siamo costretti a pranzare con regolarità fuori casa. Basterebbe consumare il necessario usando solo le mani e il gioco sarebbe fatto.

Le porzioni giuste.

Le mani, del resto, rappresentano una delle parti del nostro corpo a cui siamo maggiormente legati e di cui andiamo fieri. Sono sempre visibili e adoriamo averle curate. Perciò vanno considerate, in questo caso più che mai, l’alleato per eccellenza della salute. E poi sono direttamente proporzionali alle esigenze alimentari di ognuno, tanto più che sono più piccole quando si è bambini e diventano grandi da adulti. Pensiamo alla spesa. Ma come calcolare le porzioni?

Come pesare la carne.

Alcuni cibi vanno misurati crudi prima che la cottura ne alteri il volume, mentre altri dovranno per forza di cose attendere il completamento della ricetta o della lavorazione per il calcolo ottimale. Partiamo dalla carne: la dimensione ideale corrisponde al nostro palmo (dita escluse), vale a dire circa 100 grammi con la raccomandazione generale di non superare i 500 grammi settimanali.

Il pesce.

Nel caso del merluzzo, la giusta quantità è pari alla nostra mano completamente aperta ma stavolta comprensiva delle dita e cioè circa 150 grammi; se abbiamo voglia di salmone, invece, comportiamoci come per la carne.

Pasta ed ortaggi.

Usiamo il pugno chiuso, soprattutto con le trafile corte (75 grammi). Per gli spinaci e le verdure, invece, servono entrambe le mani: aperte e piene di verdure a foglie sono la porzione indicata per questo alimento e la misurazione in questo caso avverrà prima di qualsiasi cottura o trattamento (circa 80 grammi); con i broccoli, poi, adottiamo la tecnica del pugno chiuso (stessa quantità). Stesso discorso con le patate (180 grammi).

Il formaggio.

Due pollici distesi e affiancati saranno il metro di misura per l’ideale quantitativo di cacio. Quanto al burro, la dose corretta come per gli altri tipi di oli grassi è uguale al proprio pollice, più o meno un cucchiaino da thè.

La frutta.

I frutti di bosco o comunque quelli piccoli vanno mangiati raccomandando – per singolo pasto – la corrispondenza delle due mani unite come a formare una coppa (conterranno circa 80 grammi). Se ci riferiamo a quella secca col guscio, una sola mano socchiusa è il metro adatto per noci, mandorle, pistacchi o nocciole.

Il dessert.

Con mister cioccolato sarà il nostro indice disteso a indicarci quanto è da mangiare in un ogni occasione, mentre per le torte indice e medio distesi uno di fianco all’altro ci forniscono la dimensione ideale della fetta, sia per lunghezza che larghezza.

 

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Il potere delle mani
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