contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Salerno Economy VIII.18- 10.05.2019

In provincia di Salerno il tasso di occupazione giovanile è fermo al 12% (media nazionale al 17,7%).

Lavoro, domanda e offerta? Dialogo tra sordi

Ma dove pubblico e privato dialogano tra di loro - filiera istituzionale, scuola/Università, imprese - i risultati arrivano (ed anche in Campania in alcuni casi succede).
Glocal-Immagine lavoro
Distonie
Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Mattino (ed. Salerno) mercoledì 1° maggio 2019.

Le percentuali, le dinamiche diacroniche (riferite non solo al prima e al dopo della grande crisi recessiva) ci dicono che in provincia di Salerno, come in larghissima parte del Mezzogiorno, siamo in una fase emergenziale. Il tasso di disoccupazione totale nel 2018 (fonte Istat) è risultato pari al 15% (media Italia 10,6%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) si è attestato al 42,6% (media Italia 32,2%). Sul versante dell’occupazione il tasso totale è stato pari al 36,8% (media Italia: 44,6%). Il tasso di occupazione giovanile è fermo al 12% - ma era al 14% nel 2012 - con la media nazionale al 17,7%. Occorre, inoltre, notare che il tasso totale di occupazione (36,8%) nel 2018 è rimasto sostanzialmente simile a quello del 2012: 36,4%.
Inutile andare a raccontare a quanti non lavorano o hanno perso il lavoro che Salerno sfoggia numeri migliori rispetto ai tassi (occupazione e disoccupazione) espressi complessivamente dalla Campania. Il punto vero è un altro. Che cosa i vari attori del territorio sono riusciti a produrre concretamente per invertire la tendenza?

Leggi Tutto

I risultati della ricerca “Cosa sognano gli italiani” realizzata in collaborazione con Conad.

Censis, se vince la psicologia del peggio . . .

I fattori irrinunciabili per una crescita senza esclusi? “Più spazio al merito e a chi è bravo, maggiore uguaglianza e una distribuzione più equa delle risorse”.
Pubblico-Censis
Immaginario collettivo
Il quadro complessivo non è affatto esaltante. Al contrario: “forte è il timore che il peggio debba ancora arrivare, perché l'incertezza pervasiva fa vedere tutto nero”. E ancora: “la psicologia del peggio attanaglia le menti degli italiani. E tutto ciò non è funzionale al rilancio di una solida crescita per tutti”. La ricerca “Cosa sognano gli italiani” - realizzata dal Censis in collaborazione con Conad nell'ambito del progetto “Il nuovo immaginario collettivo degli italiani” - delinea lo scenario di un Paese alle prese con “incubi più che sogni”, a cominciare da economia e sicurezza. “Secondo il 55,4% degli italiani - si legge in una nota di sintesi - negli ultimi dodici mesi la situazione economica del Paese è peggiorata (per il 36,9% è rimasta uguale, solo per il 7,7% è migliorata). Per il 42,3% è peggiorato anche l'ordine pubblico, il rischio di essere vittima di reati (la situazione è rimasta uguale per il 47,6%, è migliorata per il 10,1%). Nei prossimi dodici mesi la situazione economica peggiorerà ancora per il 48,4% degli italiani (resterà uguale per il 34,7%, migliorerà solo per il 16,9%), per il 40,2% peggiorerà anche la sicurezza (resterà stabile per il 42,4%, migliorerà per il 17,4%)”.
(Fonte: censis.it/ 08.05.2019)
Leggi Tutto

I risultati dell’analisi presentata nei giorni scorsi a Rimini.

Consumi, i giovani spingono frutta e verdura al massimo

Coldiretti: “Aumento di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio. Sempre più attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie”.
futta e verdura
Nuovi stili di vita
Stili di vita e ricerca di alimenti sani e genuini imprimono alla domanda di frutta e verdura una crescita record. “I consumi degli italiani sono aumentati di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio”. Il dato emerge dall’analisi della Coldiretti presentata nei giorni scorsi a Rimini. “La spinta - è spiegato in una nota di sintesi - è avvenuta per effetto soprattutto delle preferenze alimentari dei giovani che fanno sempre più attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie”. Il frutto più "gettonato" a livello nazionale? “Le mele, al secondo posto ci sono le arance, mentre tra gli ortaggi preferiti dagli italiani salgono sul podio nell’ordine le patate, i pomodori e le insalate/indivie”. In crescita “la spesa per gli ortaggi freschi pronti al consumo (la cosiddetta IV gamma) che chiudono il 2018 con un +5% a valore rispetto all’anno precedente con quasi 20 milioni di famiglie acquirenti, secondo Ismea”.
(Fonte: coldiretti.it/ 08.05.2019)
Leggi Tutto

Le proiezioni sugli effetti di una mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia.

Aumento Iva? Per le famiglie conto salato (+687 euro l’anno)

Le stime Cer per Confesercenti: “Nel prossimo biennio riduzione di 10 miliardi della spesa. Mannaia sui consumi e quindi sul Pil, che aggraverebbe le già deboli condizioni di salute della nostra economia”.
tasse
Stangata
Ciclicamente ritorna in maniera sempre più pressante il tema dell’eventuale aumento delle aliquote Iva e dei suoi effetti sulle dinamiche dei consumi. In allarme il circuito del commercio che teme un ulteriore aggravamento dei riflessi negativi derivanti da un quadro economico stagnante, se non recessivo. “L’aumento delle aliquote Iva - spiega in una nota la Confesercenti - si tradurrebbe in una stangata da quasi 28 miliardi di euro su imprese e famiglie, per le quali il conto sarebbe di 687 euro l’anno in più a parità di consumi. Una batosta abbastanza forte da annullare del tutto le misure di espansione del reddito adottate dal governo”. Determinante, quindi, il problema di individuare una soluzione che non indebolisca la propensione alla spesa. “Considerando l’importanza dei consumi per la nostra economia - continua la nota - preservare il potere d’acquisto delle famiglie è un passaggio necessario per rafforzare le prospettive di crescita. Gli aumenti previsti dalle clausole, secondo le stime Cer per Confesercenti, provocherebbero nel prossimo biennio una riduzione di 10 miliardi della spesa delle famiglie. Una mannaia sui consumi e quindi sul Pil, che aggraverebbe le già deboli condizioni di salute della nostra economia”.
(Fonte: confesercenti.it/ 18.04.2019)
Leggi Tutto

Nei giorni scorsi a Parigi è stato presentato il rapporto dell’Ipbes (Onu).

Biodiversità, attacco senza precedenti

Tre quarti dell'ambiente terrestre e circa il 66% dell’habitat marino sono stati modificati in modo significativo. Quasi un milione di specie animali e vegetali rischia l’estinzione. Molte potrebbero scomparire fra pochi decenni.
Tutela ambientale
Deriva
di Giuliano D’Antonio*

Si susseguono gli allarmi lanciati dai più autorevoli organismi mondiali che analizzano la perdita irreversibile di biodiversità. Il tema non è certamente nuovo, ma le sempre più numerose segnalazioni della gravissima situazione nella quale è precipitato il pianeta dovrebbero indurre la filiera istituzionale (a tutti i livelli) ad assumere un atteggiamento più proattivo, mentre, invece, assistiamo, nella migliori delle ipotesi, a semplicistiche dichiarazioni di intenti. Nei giorni scorsi a Parigi è stato presentato il rapporto dell’Ipbes (Intergovernamental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services dell’Onu) che ha fatto ricorso al termine “unprecedented” (senza precedenti) per descrivere la dinamica di progressiva distruzione del patrimonio naturale. Lo stato di assedio alla biodiversità globale (con tutto quello che ne consegue in termini di deperimento di apporti che le varietà delle forme di vita convogliano sul genere umano) si configura come la principale emergenza mondiale, ma non si riscontra l’attivazione di accordi e programmi di contrasto effettivamente validi ed operativi.

*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)
Leggi Tutto

Back To Top
Cerca