In provincia di Salerno il tasso di occupazione giovanile è fermo al 12% (media nazionale al 17,7%).
Lavoro, domanda e offerta? Dialogo tra sordi
Ma dove pubblico e privato dialogano tra di loro - filiera istituzionale, scuola/Università, imprese - i risultati arrivano (ed anche in Campania in alcuni casi succede).

Distonie
Le percentuali, le dinamiche diacroniche (riferite non solo al prima e al dopo della grande crisi recessiva) ci dicono che in provincia di Salerno, come in larghissima parte del Mezzogiorno, siamo in una fase emergenziale. Il tasso di disoccupazione totale nel 2018 (fonte Istat) è risultato pari al 15% (media Italia 10,6%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) si è attestato al 42,6% (media Italia 32,2%). Sul versante dell’occupazione il tasso totale è stato pari al 36,8% (media Italia: 44,6%). Il tasso di occupazione giovanile è fermo al 12% - ma era al 14% nel 2012 - con la media nazionale al 17,7%. Occorre, inoltre, notare che il tasso totale di occupazione (36,8%) nel 2018 è rimasto sostanzialmente simile a quello del 2012: 36,4%.
Inutile andare a raccontare a quanti non lavorano o hanno perso il lavoro che Salerno sfoggia numeri migliori rispetto ai tassi (occupazione e disoccupazione) espressi complessivamente dalla Campania. Il punto vero è un altro. Che cosa i vari attori del territorio sono riusciti a produrre concretamente per invertire la tendenza?
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I risultati della ricerca “Cosa sognano gli italiani” realizzata in collaborazione con Conad.
Censis, se vince la psicologia del peggio . . .
I fattori irrinunciabili per una crescita senza esclusi? “Più spazio al merito e a chi è bravo, maggiore uguaglianza e una distribuzione più equa delle risorse”.

Immaginario collettivo
(Fonte: censis.it/ 08.05.2019)
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I risultati dell’analisi presentata nei giorni scorsi a Rimini.
Consumi, i giovani spingono frutta e verdura al massimo
Coldiretti: “Aumento di quasi un miliardo di chili nell’ultimo decennio. Sempre più attenzione al benessere a tavola con smoothies, frullati e centrifugati al bar o anche a casa grazie alle nuove tecnologie”.

Nuovi stili di vita
(Fonte: coldiretti.it/ 08.05.2019)
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Le proiezioni sugli effetti di una mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia.
Aumento Iva? Per le famiglie conto salato (+687 euro l’anno)
Le stime Cer per Confesercenti: “Nel prossimo biennio riduzione di 10 miliardi della spesa. Mannaia sui consumi e quindi sul Pil, che aggraverebbe le già deboli condizioni di salute della nostra economia”.

Stangata
(Fonte: confesercenti.it/ 18.04.2019)
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Nei giorni scorsi a Parigi è stato presentato il rapporto dell’Ipbes (Onu).
Biodiversità, attacco senza precedenti
Tre quarti dell'ambiente terrestre e circa il 66% dell’habitat marino sono stati modificati in modo significativo. Quasi un milione di specie animali e vegetali rischia l’estinzione. Molte potrebbero scomparire fra pochi decenni.

Deriva
Si susseguono gli allarmi lanciati dai più autorevoli organismi mondiali che analizzano la perdita irreversibile di biodiversità. Il tema non è certamente nuovo, ma le sempre più numerose segnalazioni della gravissima situazione nella quale è precipitato il pianeta dovrebbero indurre la filiera istituzionale (a tutti i livelli) ad assumere un atteggiamento più proattivo, mentre, invece, assistiamo, nella migliori delle ipotesi, a semplicistiche dichiarazioni di intenti. Nei giorni scorsi a Parigi è stato presentato il rapporto dell’Ipbes (Intergovernamental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services dell’Onu) che ha fatto ricorso al termine “unprecedented” (senza precedenti) per descrivere la dinamica di progressiva distruzione del patrimonio naturale. Lo stato di assedio alla biodiversità globale (con tutto quello che ne consegue in termini di deperimento di apporti che le varietà delle forme di vita convogliano sul genere umano) si configura come la principale emergenza mondiale, ma non si riscontra l’attivazione di accordi e programmi di contrasto effettivamente validi ed operativi.
*Presidente Fonmed (Fondazione Sud per la Cooperazione e lo Sviluppo del Mediterraneo)
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