Gli indicatori Bes (Benessere Equo e Sostenibile) elaborati dall’Istat in riferimento alle 110 province e città metropolitane.
Redditi e occupazione, il solco è profondo
Il reddito disponibile per una famiglia salernitana ammonta a poco più di 31.000 euro annui (dato 2012) rispetto ai 32.114 della media regionale e, soprattutto, rispetto ai 40.191 della media-Italia.

Divario strutturale
di Paolo Coccorese e Ernesto Pappalardo
L’ennesima – ma grave – conferma arriva dagli indicatori Bes (Benessere Equo e Sostenibile) resi disponibili dall’Istat in riferimento alle 110 province e città metropolitane. In rapporto allo scenario nazionale, il territorio salernitano evidenzia ritardi consistenti e difficilmente colmabili nel breve periodo, nonostante non manchino segnali – già approfonditi in altre indagini – che mostrano accenni di ripartenza dopo un ciclo recessivo che ha di fatto profondamente rimodellato il paesaggio economico e produttivo, con tutto quello che ne consegue in termini di qualità e tenore di vita dei residenti in provincia di Salerno.
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L’analisi dei dati Istat (Indicatori ambientali dei comuni capoluoghi aggiornati al 2016).
Meno rifiuti, ma non cresce la differenziata
In discesa a Salerno città la produzione pro capite. Nel 2012 erano 483,9 chili annui mentre nel 2016 sono 453,2. Ma cala anche la raccolta diversificata (dal 68,2% del 2012 al 62,4% del 2016).

Buone pratiche
Diminuisce la raccolta differenziata, scema la produzione di rifiuti. Sono 2 dinamiche autonome e opposte – una negativa, l’altra positiva – ambientate nella città di Salerno. Si può fare meglio? Hai voglia! Intanto proviamo a riflettere sfruttando i numeri dell’Istat (Indicatori ambientali dei comuni capoluoghi aggiornati al 2016), che abbiamo rielaborato parzialmente per fare un raffronto di medio periodo e per stilare alcune “graduatorie”. La produzione pro capite di rifiuti scende in maniera costante: nel 2012 erano 483,9 chili annui mentre nel 2016 sono 453,2 (-6,3%). La raccolta differenziata cala dal 68,2% del 2012 al 62,4% del 2016. Quindi abbiamo bruciato l’8,5% e col passo del gambero siamo scivolati sotto l’obiettivo di legge nazionale (65%). Piccola soddisfazione marginale: andiamo meglio di città come Milano, Roma, Torino, Bologna, Firenze e Verona.
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I primi risultati del progetto coordinato dalla docente di Economia dell’Innovazione dell’Università degli Studi di Salerno.
“Gli ibridi fertili? Già esistono e producono ricchezza diffusa”
Maria Teresa Cuomo: “La convivenza virtuosa in un’azienda tra business core e non core genera risultati positivi in termini di crescita di valore aggiunto e marginalità”.

Maria Teresa Cuomo
“La contaminazione virtuosa tra filiere produttive contigue è senza dubbio uno dei prioritari percorsi di crescita dal basso dei territori in grado di ottimizzare le potenzialità delle regioni del Mezzogiorno d’Italia. Siamo in presenza di esperienze ormai abbastanza diffuse che si caratterizzano per questo specifico approccio, soprattutto nel settore vitivinicolo che interagisce con le diverse tipologie di turismo”. Maria Teresa Cuomo – docente di Economia dell’Innovazione dell’Università degli Studi di Salerno – conosce bene la materia in quanto è impegnata sul campo in prima persona nell’ambito di un progetto che coinvolge 25 aziende produttrici di vino in Campania. Aziende che hanno scelto di “allargare” il proprio orizzonte di business, “traendone – spiega Cuomo – un vantaggio competitivo molto significativo”.
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Con il Dpcm del 23 maggio 2018 è stata resa operativa la gestione del provvedimento.
Pubblicità, le regole del credito d’imposta
Si attende soltanto la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Sarà possibile utilizzare una dote complessiva di 62,5 milioni di euro.

Stimoli fiscali
L’agevolazione relativa al credito d’imposta nel settore pubblicità trova la sua collocazione nella manovra correttiva 2017 poi successivamente modificata dal collegato fiscale (legge 172/2017). Manca solo la registrazione della Corte dei Conti ma con il Dpcm del 23 maggio 2018 è stata, ormai, resa operativa la gestione della misura che consente di utilizzare una dote complessiva di 62,5 milioni di euro. Queste risorse sono messe a disposizione di imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi almeno dell’1% gli analoghi investimenti effettuati dall’impresa l’anno precedente.
* Dottore Commercialista
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L'impegno della Fonmed (Fondazione per la Cooperazione e lo Sviluppo nel Mediterraneo).
La forza della solidarietà
Siamo certi che anche un piccolo contributo può incrementare il grande fiume valoriale della centralità della persona umana che tantissima gente di buona volontà si sforza ogni giorno di tutelare.

Il logo di MED-Limes
Il mese scorso si è svolta a Salerno – nella preziosa location dell’Arco Catalano all’interno del centro storico cittadino – la prima edizione della rassegna cinematografica “Med Limes-Ai confini del Mediterraneo”. La manifestazione è stata ideata ed organizzata dalla Fonmed (Fondazione per la Cooperazione e lo Sviluppo nel Mediterraneo). Perché un evento del genere? Perché è sempre più necessario dal nostro punto di vista richiamare l’attenzione di tutti - a cominciare dalla fascia anagrafica impegnata nelle scuole dell’obbligo - su alcuni dei temi più rilevanti dal punto di vista sociale ed economico della nostra epoca: il dramma dell’immigrazione, la scarsità di risorse idriche e alimentari, la discriminazione razziale.
* Presidente Fonmed
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