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Appunti per il turismo wildwatching: sulle tracce della biodiversità nella nostra provincia / 2
Romantici o avventurosi? C’è un “habitat” per tutti
Le scogliere per i riflessivi, le sorgenti pietrificanti per i curiosi, le posidonie per i sub, il garofano delle rupi per gli amanti delle conquiste. E ancora: la felce gigante, le dune, il matorral e il pino nero “pioniere”. Da Capo Palinuro al fiume Irno (sì!) gli spazi naturali pregiati abbondano nell’ambiente salernitano.

di Alfonso Schiavino

I Siti della Rete Natura 2000 delimitati nella provincia di Salerno sono ricchi di biodiversità pregiata, sia animale (come abbiamo già visto su Salerno Economy) sia per le combinazioni di ambienti e specie vegetali. I luoghi fisici comprendono dune, matorral, scogliere e grotte quasi ovunque. Ci sono i torrenti che creano travertino. Esistono i fiori rari come il garofano delle rupi, le felci giganti e le umili piante che vivono nelle fessure delle rocce sfidando il vento, la salsedine e il modesto sostrato. E poi naturalmente i mosaici verdi: boschi, pinete, grandi estensioni di castagni e suggestive foreste a galleria.

Cosa cercare e dove nel Salernitano.

La Giunta regionale ha approvato, con la delibera 795/2017, le misure di tutela per le Zone speciali di conservazione della biodiversità (Zsc), l’evoluzione dei Siti di interesse comunitario. Il mese scorso abbiamo visto la fauna “speciale” che popola la nostra provincia. Stavolta concentriamo l’attenzione su alcuni aspetti botanici e paesaggistici peculiari. Le informazioni sono tratte dalla delibera, che elenca i Siti della Campania e le rispettive dotazioni ambientali. Salerno Economy ha elaborato i dati per un diverso livello di lettura: cosa cercare e dove. I luoghi sono citati con la denominazione ufficiale dei Siti riportata nella delibera.

Articolo precedente: Il lupo, i delfini e le altre “zoostar” salernitane

Garofano delle rupi

La dianthus rupicola è una pianta preziosa diffusa in poche aree dell’Italia meridionale, fra le quali il Cilento. I fiori, di un bel colore lilla, sbocciano nei mesi caldi.

I luoghi: Capo Palinuro, Fiume Mingardo, Pareti rocciose di Cala del Cefalo, Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta.

Primula di Palinuro

La Primula Palinuri è un fiore giallo presente lungo le coste tirreniche meridionali, in alcuni areali e in quantità limitate. La Lista rossa della Iucn (International Union for the Conservation of Nature) la definisce “in pericolo”.

I luoghi: Capo Palinuro, Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta, Fascia interna di Costa degli Infreschi e della Masseta, Fiume Mingardo, Pareti rocciose di Cala del Cefalo, Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo

La pagina sulla Primula Palinuri nella Lista rossa

Praterie di posidonie.

Una volta – diciamo 120 milioni di anni fa, quando c’erano i dinosauri ma non l’uomo – quella che oggi chiamiamo “posidonia” era una normale pianta terrestre, ma già un po’ speciale, perché poi “decise” che il mare aveva bisogno di lei. Si adattò benissimo, tanto che qualche studioso le avrebbe poi assegnato il nome di Posidone, il dio greco del mare. Oggi la posidonia si trova in pochissime aree del pianeta. La specie “oceanica” è tipica del Mediterraneo. Le sue “praterie” sono grandi polmoni verdi che nutrono le specie viventi, contrastano l’erosione costiera ed emettono ossigeno.

I luoghi: Parco marino S. Maria di Castellabate, Parco marino di Punta degli Infreschi, Fondali di Punta Campanella e Capri.

Sorgenti pietrificanti.

Uno fra i fenomeni naturali più curiosi è la formazione del travertino. La roccia calcarea, utile nell’edilizia fin dall’Antica Roma, si addensa per l’opera dei ruscelli che depositano carbonato  di calcio.

I luoghi: Monte Accellica, Alta Valle del Calore Salernitano, Monti Alburni, Dorsale dei Monti Lattari.

Woodwardia radicans.

La bulbifera è una rarissima felce gigante: le sue foglie raggiungono i 3 metri.

I luoghi: Dorsale dei Monti Lattari. Questa pianta caratterizza la Riserva statale “Valle delle Ferriere”, nei pressi di Amalfi.

Scogliere con vegetazione mediterranea e limonio.

La vegetazione discontinua che colonizza le pareti e i blocchi rocciosi esposti sul mare è un inno alla vita. Queste piante superano diversi fattori critici (e così acquisiscono alcune loro caratteristiche botaniche): la salsedine (perciò si chiamano alofile), il vento (perciò crescono poco e sono camefite), l’aridità (xerofile), la scarsità di sostrato (generalmente raccolto nelle fessure, da qui il termine casmofile). Il limonio è una pianta con i fiorellini rosa o viola.

I luoghi: Capo Palinuro, Punta Campanella, Isolotti Li Galli, Monte Licosa e dintorni, Monte Tresino e dintorni, Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo, Pareti rocciose di Cala del Cefalo, Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta, Costiera Amalfitana tra Maiori e il torrente Bonea, Costiera amalfitana tra Nerano e Positano, Parco marino S. Maria di Castellabate, Parco marino Punta degli Infreschi.

Matorral arborescenti di ginepro.

Il matorral è un insieme di cespugli sempreverdi che crescono intorno a una specie determinata, nella fattispecie il ginepro.

I luoghi: Capo Palinuro, Punta Campanella, Rupi costiere della Costa degli Infreschi e della Masseta, Costiera amalfitana tra Nerano e Positano.

Dune.

Le dune sono gli accumuli di sabbia formati e determinati dal vento. Gli studiosi le dividono in diverse categorie in virtù di posizione, consistenza e vegetazione. Le dune mobili embrionali sono quelle frammentarie. Le altre sono stabili e ospitano piante caratterizzanti: i classici ciuffi svettanti delle dune bianche, il ginepro e perfino le boscaglie di pini domestici e marittimi.

I luoghi: Fasce litoranee del Sele, Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo.

Pinete.

Isolotti Li Galli, Monte Licosa e dintorni, Monte Tresino e dintorni, Scoglio del Mingardo e spiaggia di Cala del Cefalo. Nel sito “Monti di Eboli, Monte Polveracchio, Monte Boschetiello” si segnala il pino nero, una specie pioniera che si adatta ad ambienti estremi come i costoni rocciosi.

Boschi.

– Faggeti con tasso e agrifoglio

Monte Accellica, Alta Valle del Bussento, Alta Valle del Calore Salernitano, Massiccio del Monte Eremita, Monte Mai e Monte Monna, Monte Sacro e dintorni, Monti della Maddalena, Montagne di Casalbuono, Monti Alburni, Dorsale dei Monti Lattari, Monte Motola, Monti Cervati Centaurino e Montagne di Laurino, Monti di Eboli Polveracchio Boschetiello.

– Faggeti con abete bianco e abete dei Nebrodi

Monti Alburni, Monte Motola, Monti di Eboli Polveracchio Boschetiello, Monti Cervati Centaurino e Montagne di Laurino.

– Foreste a galleria di salice bianco e pioppo bianco

Quando le cime degli alberi lungo i bordi di un corso d’acqua si toccano, l’ambiente assume un’aria particolarmente suggestiva.

I luoghi: Fiumi Tanagro e Sele, Fiume Irno, Fiume Mingardo, Fiume Alento, Basso corso del Bussento, Alta Valle del Calore Salernitano.

– Foreste di leccio

Montagne di Casalbuono, Monte Bulgheria, Monte Licosa e dintorni, Monte Tresino e dintorni, Monte Sottano, Monti Alburni, Monte Soprano e Monte Vesole, Dorsale dei Monti Lattari, Valloni della Costiera Amalfitana, Costiera Amalfitana tra Maiori e il torrente Bonea, Costiera amalfitana tra Nerano e Positano, Monti Cervati Centaurino e Montagne di Laurino.

– Foreste di platano orientale e liquidambar

Fiume Alento.

– Foreste pannonico-balcaniche di cerro e rovere

Monte Soprano e Monte Vesole.

– Castagneti

Monte Accellica, Monti Alburni, Monte Mai e Monte Monna, Monte Motola, Monte Sacro e dintorni, Monte Sottano, Monte Soprano e Monte Vesole, Monti di Eboli Polveracchio Boschetiello, Fiume Irno, Dorsale dei Monti Lattari, Monti Cervati Centaurino e Montagne di Laurino.

fiori Schiavino 1
Dianthus rupicola (Cilento)
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