contatore visite free skip to Main Content
info@salernoeconomy.it

Lo speciale 1 »

I dati di Unioncamere - Sistema Informativo Excelsior in collaborazione con Anpal - delineano il nuovo quadro della situazione.
Le competenze digital “battono” il curriculum
Saper riorganizzare il proprio modo di lavorare adottando gli strumenti informatici. Va da sé che queste conoscenze variano in base al settore di lavoro.

di Diletta Turco

La scelta dei candidati ideali per le aziende non dipende solo dal curriculum e dalle esperienze. Valgono, quasi in pari misura, anche le competenze. Soprattutto se “digital”.

Lo avevamo già accennato solo poche settimane fa, quando su SalernoEconomy parlavamo di “agire digital”. Ora i dati di Unioncamere, del sistema informativo Excelsior in collaborazione con l’Anpal, coniugano meglio il significato dei termini competenze digitali. Avere le competenze digitali significa saper riorganizzare il proprio modo di lavorare adottando gli strumenti informatici. Va da sé che queste competenze variano in base al settore di lavoro. Ma, se da un lato ci sono i cosiddetti high skills digitali specifici, dall’altro ci sono anche i soft skills, e cioè le attitudini – digitali in questo caso – generiche che i lavoratori “smart” del prossimo futuro devono avere. Nulla a che vedere con “uso il pacchetto office” piuttosto che “so inviare una e-mail”, come spesso si legge nei curricula degli aspiranti lavoratori. Le competenze digitali (ne ho parlato anche nel mio blog) appartengono ad un vero e proprio nuovo mood di lavoro.

E cioè: affrontare ogni problema o lavoro in ottica ipertestuale e multilinguaggio. Non esiste più il rapporto stimolo-risposta nudo e crudo. Ogni “stimolo” (che diventa, in gergo tecnico, un input) deve necessariamente prevedere un output multifunzionale, innovativo, con una serie di linguaggi differenti e soluzioni combinabili. Esattamente come un ipertesto pieno di link che, comunque, sono collegati al concetto di partenza.

Tradurre in digital ciò che prima era material. Qui entrano in gioco i social, i nuovi linguaggi e la velocità con cui il mercato risponde alle novità. Anche in questo caso, la competenza riguarda tutta la filiera produttiva, dal momento della progettazione di un nuovo prodotto a quello della promozione e del marketing.

Guardare ai mercati digitali con il giusto approccio. Perché il “piccolo” negozio di quartiere pensa di non riuscire ad entrare nei circuiti di vendita digitali? Il mondo “virtuale”, se affrontato con il giusto approccio e gli strumenti giusti (soprattutto di comunicazione) è un mercato agganciabile anche dalle realtà più piccole, che non rischiano di diventare una goccia nell’oceano del business digitale.

 

 

Lo speciale 2-Numeri Economia-Immagine Economia digitale
Nuove dimensioni
Back To Top
Cerca