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Nel salone creato a Casa Coldiretti di fronte all’ingresso della struttura fieristica.
Vinitaly, la prima mostra su tutti i colori del vino
“Sul territorio nazionale 608 varietà iscritte al registro viti a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia”.

“L’Italia può contare sulla più grande varietà cromatica nei vini del mondo – dal giallo verdolino al giallo oro, dal buccia di cipolla al rosa chiaretto, fino al rosso mogano e al rosso aranciato – mostrata per la prima volta al Vinitaly con la più vasta esposizione dei colori del vino mai realizzata”, (nell’esclusivo salone creato a Casa Coldiretti di fronte all’ingresso della struttura fieristica, Ingresso Cangrande). Attraverso la progressiva gradazione di colori, “con caratteristiche e consistenze curate dal sapiente lavoro di generazioni di viticoltori che garantiscono quelle proprietà uniche ed irripetibili dalla vigna alla tavola”, ha preso forma un bellissimo viaggio lungo il territorio nazionale dove – spiega la Coldiretti –  “ci sono 608 varietà iscritte al registro viti a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria”.

Notevole il risultato creato da “una irripetibile tavolozza dei colori con le diverse sfumature dell’arcobaleno che parte – spiega Coldiretti – dal giallo scarico tendente al verdolino che caratterizza il Soave Classico Doc al giallo verdolino con riflessi dorati del Gavi Docg. Più tenue il giallo paglierino che, con diverse sfumature che vanno dal chiaro all’intenso, si trova dall’Orvieto Classico Doc al Fiano di Avellino Docg, dal Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc fino al Vermentino di Sardegna Doc”. E, poi, “il giallo oro o il giallo dorato brillante contraddistinguono altri bianchi importanti, il Cinque Terre Doc o la Falanghina del Sannio Doc – continua Coldiretti – mentre nella versione ambrata lo troviamo nel Passito di Pantelleria Doc, fino al giallo ramato del Marsala Doc”. E ancora  “è un rosa tenue a distinguere il Cirò Rosato Doc, che diventa pesca nel Terre Siciliane Igt e chiaretto nel Bardolino Chiaretto Doc, mentre ricorda la buccia di cipolla il colore del Salento Negroamaro Rosato Doc”.

Risulta ampia “la varietà cromatica dei vini rossi – evidenzia la Coldiretti – che va dal rosso scarico del Rossese di Dolceacqua Doc al rubino scarico del Barbaresco Docg, al rubino dai riflessi violacei della Lacrima di Morro D’Alba Doc, fino a quello dai riflessi aranciati dell’Alto Adige Sud Tirol Pinot Nero Doc. Ma ci sono anche il rosso aranciato della Bonarda dell’Oltrepo’ Pavese Doc, il rosso ciliegia del Morellino di Scansano Docg, il rosso porpora del Chianti Docg, il rosso mogano del Cesanese del Piglio Docg, il rosso scuro del Montepulciano d’Abruzzo Doc, il rosso granato del Brunello di Montalcino Docg”.

“La grande varietà cromatica dei vini italiani – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini – rappresenta la dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare l’Italia che vanta lungo tutta la Penisola la possibilità di offrire vini locali di altissima qualità grazie ad una tradizione millenaria. Dinanzi agli effetti dei cambiamenti climatici è importante anche accelerare con lo sviluppo e la sperimentazione in campo delle varietà resistenti di nuova generazione ottenute con le tecniche di evoluzione assistita, ma per fare ciò serve un quadro normativo chiaro”.

(Fonte: coldiretti.it/10.04.2022)

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