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Uno studente salernitano alle Olimpiadi di Biologia in programma a Singapore

Lo studio può divenire un’eccellenza se si ha quel minimo di curiosità in più e se si ha la fortuna di frequentare una scuola che metta a disposizione le strutture adeguate. Lo testimonia Aldo Gorga, studente al quinto anno del Liceo Scientifico Severi di Salerno che ha raggiunto il prestigioso risultato di rappresentare l’Italia alle finali internazionali delle Olimpiadi di Biologia che si svolgeranno a Singapore dall’8 al 15 luglio. Una sfida importante quella che l’attende e per la quale si preparerà adeguatamente partecipando ad uno stage formativo nei primi di giugno presso l’Istituto Internazionale Vesuviamo per l’Archeologia e le Scienze Umane di Castellammare di Stabia che si è detto ben felice di mettere a disposizione le sue attrezzature per consentire al giovane studente di acquisire la dovuta esperienza nei vari laboratori. “Rimanere eccessivamente sui libri potrebbe addirittura essere controproducente – ha dichiarato Aldo – perché ciò che fa la differenza in simili competizioni è l’intuito personale, quel guizzo improvviso che ti prende mentre sei in un laboratorio”. A testimonianza di ciò, infatti, a Singapore saranno sette le prove che dovranno sostenere gli studenti provenienti da tutto il mondo, e di queste ben 6 si svolgeranno in laboratorio. “Devo esercitarmi molto – ha continuato il giovane Gorga – anche perché so che ci chiederanno di sezionare di tutto, anche piccolissimi insetti, attività per la quale l’abilità nel maneggiare gli strumenti è fondamentale”. Ma non bisogna immaginare che Aldo Gorga sia giovane tutto casa, scuola e libri. In passato già si era distinto nello sport con la ginnastica artistica, e ascoltarlo suonare il sassofono è una gioia. “Mai fossilizzarsi nello studio. Praticare una disciplina sportiva o imparare a suonare uno strumento a mio avviso è fondamentale. In particolare lo sport ti forma, ti insegna ad affrontare le sfide quotidiane e a sopportare la tensione”. Dipinta sul volto della sua professoressa di Biologia, Rosaria Petracca, tutta la soddisfazione che si può provare nel vedere un proprio studente assurgere a tali vette. “Aldo è certamente un ragazzo eccezionale – afferma sorridendo – ma se si è riusciti ad ottenere questo risultato è anche grazie alla scuola che ha messo a disposizione dei ragazzi un laboratorio moderno e, soprattutto, fruibile. Questa dovrebbe essere la vera mission di tutti gli insegnati: far provare in laboratorio la veridicità di quanto illustrato in classe e studiato sui libri. I giovani sono curiosi e noi dobbiamo alimentare la loro sete di conoscenza”.


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