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Lo speciale »

Il report con i dati analitici relativi al terzo trimestre del 2015 pubblicato sul sito del Mise.
Start up, Campania settima
Sono 273 le aziende innovative censite sul territorio regionale che risultano iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese: 143 operano in provincia di Napoli (il 3% del totale nazionale) e 58 nell’area salernitana.

Al Sud c’è voglia di fare impresa con i propri talenti, di mettere a frutto gli studi compiuti e di sperimentarsi sulla strada dell’auto/occupazione. Sono tutti elementi che sembrano in larga parte spiegare i numeri diffusi nei giorni scorsi dal Ministero dello Sviluppo Economico sulla base dei dati resi disponibili dal sistema camerale. Le start up innovative al 30 settembre 2015 in Campania erano 273; quelle localizzate in provincia di Salerno ammontavano a 57, salite, poi, a 58 nell’ultimo mese. Ed erano 143 quelle operative a Napoli e nel suo territorio di riferimento (il 3 per cento del totale nazionale). Lo scenario generale.
In tutto il Paese le start up innovative censite dalle Camere di Commercio alla data del rilevamento preso in considerazione da salernoeconomy erano 4.704, in aumento di 456 unità rispetto alla fine di giugno (+11,8%). Rappresentavano lo 0,31% dell’universo delle società di capitali italiane (a fine giugno il rapporto era pari allo 0,28%) con 18.677 soci (1.816 in più rispetto a fine giugno). I dipendenti erano, invece, 4.891 al 30 giugno 2015, in aumento di 967 unità rispetto a fine marzo (+24,6%).
Le regioni più “avanzate”.
In valore assoluto la Lombardia è la regione che ospita il numero maggiore di start up innovative: 1.018, pari al 21,6% del totale. Seguono l’Emilia-Romagna con 541 (11,5%), il Lazio 455 (9,7%), il Veneto 360 (7,6%) e il Piemonte 326 (6,9%). In coda alla classifica, la Basilicata con 30, il Molise con 19 e la Valle d’Aosta con 12 start up. Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di start up in rapporto alle società di capitali con 91 start up ogni 10 mila società di capitali. Seguono il Friuli Venezia Giulia con 56, le Marche con 55, la Valle d’Aosta con 53, l’Emilia-Romagna con 49; modesto appare tale indice in Lombardia (32).
I valori assoluti nelle province.
In valore assoluto Milano è la provincia che ospita il numero maggiore di start up innovative: 680, pari al 14,5% del totale. Seguono Roma con 389 (8,3%), Torino 246 (5,2%), Napoli 143 (3%) e Bologna 142 (3%). Superano le 100 start up anche le province di Modena, Trento, Firenze e Padova.
“Se si considera il numero di start up in rapporto al numero di società di capitali presenti nella provincia – è specificato nel documento analitico – Trento figura al primo posto con 121 start up ogni 10 mila società di capitali, seguono Trieste con 112, Ancona con 84, Ascoli con 68. Milano e Roma non rientrano fra le prime dieci province.
L’occupazione generata.
Sotto il profilo occupazionale, le 1.710 start up con dipendenti impiegavano a fine giugno 4.891 persone (in aumento di 967 unità rispetto a fine marzo, +24,6%), in media 2,9 dipendenti per ogni impresa, mentre almeno la metà delle startup con dipendenti impiega al massimo due dipendenti.
Il capitale sociale medio.
Il capitale sociale delle start up è pari complessivamente a quasi 236 milioni di euro, “che corrisponde in media a poco più di 50 mila euro a impresa (il capitale medio è rimasto stabile rispetto al trimestre precedente)”.
L’analisi dei settori.
Sotto il profilo settoriale “il 72,3% delle start up innovative fornisce servizi alle imprese (in particolare, prevalgono le seguenti specializzazioni: produzione software e consulenza informatica, 29,8%; attività di R&S, 15,4%; attività dei servizi d’informazione, 8,2%), il 18,8% opera nei settori dell’industria in senso stretto (su tutti: fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici, 3,9%; fabbricazione di macchinari, 3,4%; fabbricazione di apparecchiature elettriche, 2,2%); il 4,2% delle start up opera nel commercio”.
Le start up al femminile.
Le start up “con una compagine societaria a prevalenza femminile sono 611, il 13% del totale delle start up innovative, contro un rapporto del 16,5% se si prendono in esame le società di capitali femminili sul totale delle società di capitali. Le società in cui almeno una donna è presente nella compagine societaria sono 2.099 (44,6% del totale start up, quota lievemente inferiore a quella delle società di capitali con presenza femminile, 50%).
Le start up under 35.
Le start up a prevalenza giovanile (under 35) sono 1.122, il 23,9% del totale, “una quota pari a quasi quattro volte rispetto a quella delle società di capitali con prevalenza giovanile (6,8%)”. Le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria sono 1.890 (40,2% del totale start up, contro un rapporto del 13,9% se si considerano le società di capitali con presenza giovanile).
(Fonte: http://www.mise.gov.it/index.php/it/impresa/competitivita-e-nuove-imprese/start-up-innovative/relazione-annuale-e-rapporti-periodici; 19.10.15)

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In crescita le start up innovative in Campania
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