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Lo speciale 1 »

In carriera ha totalizzato complessivamente 21 presenze in serie A e 124 partite e 11 reti in serie B.
Sollier, il calciatore politico che lavorava a Mirafiori
Salutava con il pugno chiuso, rivolgendosi ai tifosi del Perugia, un gesto che non mancò di suscitargli critiche da parte delle curve orientate a destra.

Paolo Sollier nasce figlio di un dipendente dell’azienda elettrica, nel quartiere Vanchiglietta a Torino dove si avvicina da ragazzo all’impegno sociale con il Gruppo Emmaus e con Mani Tese, che si sofferma a definire “gruppi cattolici del dissenso”. Dopo lascia l’associazione – nel 1968 – e si iscrive alla facoltà di Scienze politiche, che, poi, deve abbandonare circa un anno dopo perché  inizia a lavorare allo stabilimento della Mirafiori (Fiat). Ma riuscì a svolgere l’attività di calciatore a tempo pieno, senza però rinunciare all’impegno politico. “La critica principale che mi è stata rivolta è come si conciliava la mia militanza a sinistra con i guadagni da calciatore, ndr”, ma “il mio era lo stipendio di un buon impiegato. Se mi sentivo un privilegiato era per un altro motivo, perché facevo il lavoro dei miei sogni, il calciatore. Una fortuna che capita a pochi”. Divenne ancora più noto con il libro intitolato “Calci e sputi e colpi di testa” (1976), nel quale racconta la sua militanza in “Avanguardia operaia” e parla del mondo del calcio in un modo diverso ai colleghi. Fu deferito dalla FIGC (Federazione gioco calcio). Salutava con il pugno chiuso, rivolgendosi ai tifosi del Perugia, un gesto che non mancò di suscitargli critiche da parte delle curve, evidentemente orientate a destra, come quella della Lazio. Tanto che ricordò qualche tempo dopo: «Non era propaganda. Non era un gesto indirizzato ai tifosi ma a me stesso, per ricordarmi ogni volta chi fossi e da dove venivo. E per far sapere ai miei amici che restavo quello di sempre. Il ragazzo che al campetto, tanti anni prima, così si rivolgeva a loro. Con quello che per noi era un segno di riconoscimento». Al punto che, dopo il ritiro dall’attività agonistica, collaborò con quotidiani e riviste, tra cui Reporter, Il Mattino di Padova, Tuttosport e MicroMega. Allenò anche squadre di categorie inferiori e nel 2008 pubblicò il libro “Spogliatoio”, scritto a quattro mani con Paolo La Bua. E, poi, uscì la riedizione di “Calci e sputi e colpi di testa”, arricchita con articoli dell’epoca e recensioni.

Nei primi 70’ gioco in Serie C con Cossatese e Pro Vercelli. Si trasferì, in seguito, al Perugia dove, a metà del decennio, contribuiscì alla vittoria nel campionato di serie B e, poi, partecipò alla prima stagione in serie A della squadra umbra. Militò per tre anni nel Rimini nei cadetti, per, poi, proseguire la carriera in serie C, di nuovo a Vercelli e poi nella Biellese.

In carriera ha totalizzato complessivamente 21 presenze in serie A e 124 presenze e 11 reti in serie B. Dopo l’esperienza da calciatore, Sollier diventò allenatore, soprattutto nel calcio dilettantistico. Nel 2005 divenne il tecnico dell’Osvaldo Soriano Football Club, la selezione calcistica degli scrittori.

Serie_B_1974-75_-_Perugia_vs_Catanzaro_-_Paolo_Sollier
Sollier in azione a Perugia nel 1974, al tiro contro il Catanzaro.
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