di Giuseppe Ferrantino

Conoscere la storia della Scuola Medica di Salerno, nei suoi vari aspetti, è importante per comprendere appieno l’apporto che essa ha dato alla cultura dell’Europa medioevale.

Esistevano due distinte istituzioni, la Schola presso la quale si tenevano le Letture, come si diceva allora, di Filosofia e di Medicina ed il Collegium deputato a conferire le lauree.

Purtroppo, dei documenti relativi alla loro origine, organizzazione ed attività, ne sono attualmente conosciuti pochissimi della Scuola e pochi del Collegio medico. Le lacune, dovute alla scarsezza di documenti, spesso sono state colmate con ipotesi e supposizioni, talvolta suggestive, che sono assurte a storia. Con il “Decreto organico per l’istruzione pubblica” del 29 novembre 1811 venne preclusa la possibilità al Collegio medico di Salerno di conferire lauree. A seguito della disposizione del Ministro dell’Interno, il 3 febbraio 1812 furono spediti a Napoli i 251 volumi e gli altri documenti sciolti, che costituivano l’archivio del Collegio medico e, sempre con disposizione del Ministro dell’Interno, furono consegnati all’Università degli Studi. Qui rimasero fino a quando il Rettore Luigi Settembrini ne dispose il trasferimento all’Archivio di Stato di Napoli. L’11 febbraio 1943 si provvide al loro trasferimento all’Archivio di Stato di Salerno, ma dell’archivio del Collegio medico giunsero a Salerno solo 50 volumi, dal momento che degli altri se ne erano perse le tracce. (1)

Quindi sono andati dispersi o distrutti 201 volumi relativi al Collegio medico e la stessa sorte è toccata agli atti inerenti la Scuola medica, costituiti essenzialmente dai rogiti stipulati tra l’amministrazione cittadina ed i Lettori dello Studio salernitano che erano conservati presso l’Archivio del Comune di Salerno.

Pertanto, per ricostruire la storia della Scuola e del Collegio medico, soprattutto delle fasi iniziali della loro vita, ovvero di quando la Scuola è diventata un’istituzione vera e propria e di quando è stato costituito il Collegio medico, sarebbe auspicabile trovare i documenti più antichi, vale a dire quelli antecedenti al XVI secolo, considerato che già nel 1812 l’archivio del Collegio aveva grosse lacune. (1)

Sarebbe importante ritrovare quei 201 volumi mai tornati a Salerno; i rogiti, oltre quelli già conosciuti, stilati tra l’amministrazione cittadina ed i docenti della Scuola e gli atti relativi alle sedi occupate dalla Scuola (soprattutto dall’origine fino al XVI secolo) e delle sedi utilizzate dal Collegio medico per il conferimento delle lauree (soprattutto per i primi secoli di vita di questa istituzione). Sarebbe utile avere quante più possibili edizioni critiche dei testi di medicina scritti in area salernitana, in particolare, nel periodo compreso tra l’XI ed il XIII secolo.

Quelli citati sono solo alcuni elementi mancanti, necessari per poter descrivere con chiarezza l’origine della Scuola medica di Salerno e della sua organizzazione o assenza di questa, nelle prime fasi del suo sviluppo.

Spesso durante i convegni di storia della medicina gli esperti e gli studiosi intervenuti si chiedono ad appannaggio di chi deve essere questa materia. Ritengo che lo studio e la divulgazione della storia della medicina non può essere prerogativa di un singolo professionista – medico chirurgo, farmacista – o di una singolo studioso – botanico, storico, filologo, filosofo, sociologo – ma ognuno di essi deve dare il proprio contributo affinché questo passato sia scoperto, riscoperto e compreso ed in esso si individuino le radici del presente ed i possibili sviluppi futuri.

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1. L. Cassese, L’archivio del collegio medico di Salerno, in Notizie degli Archivi di Stato, anno VIII (1948) num. 1 pagg. 45 – 51, Roma 1948.