(Er.Pa.) – Che estate sarà, turisticamente parlando? Dal punto di vista dei numeri non manca qualche preoccupazione a livello di macro-flussi in considerazione di alcune previsioni/proiezioni che segnalano dinamiche meno negative per le non poche località del bacino del Mediterraneo penalizzate negli anni scorsi da scenari geo/politici respingenti rispetto alle scelte dei viaggiatori. Ma per valutare una stagione turistica occorre anche soffermarsi sulle “visioni” di medio e lungo periodo. Se volgiamo lo sguardo agli anni scorsi, ci rendiamo conto che il quadro nel Salernitano è estremamente chiaro e segnala poche novità di rilievo rispetto all’atteggiamento predominante degli attori – pubblici e privati – delle diverse aree sub-provinciali. In estrema sintesi: manca ancora un segnale forte nella direzione di una maggiore interrelazionalità virtuosa tra i territori finalizzata ad aumentare il tempo di permanenza – ed il gettito di spesa – dei turisti che scelgono di venire in questa parte d’Italia. Non è una questione che riguarda i target – diversi e variegati – ma una problematica che è inerente all’organizzazione integrata dell’offerta. Se, invece, si continua a scegliere la strada dei micro-localismi, sarà già un successo mantenere le posizioni acquisite. Ma la crescita solida e strutturata di lungo termine appartiene ad un’altra dimensione operativa.