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Lo speciale »

L’analisi elaborata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza.
Salerno? Poco “women friendly”
Il territorio provinciale si classifica solo nel quarto gruppo (il penultimo) dello speciale indice individuato per misurare i parametri più favorevoli all’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. Milano in vetta per la competitività femminile. Pescara e Firenze prime nella graduatoria generale, L’Aquila in quella che tiene conto dei servizi sociali.

(Er.Pa.)- I territori più attenti alle esigenze dell’universo femminile in termini di servizi sociali e di condizioni più idonee dal punto di vista dell’inserimento nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria? La mappatura è stata realizzata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza(su dati Registro Imprese, Istat e Ministero dell’Istruzione) che ha presentato i risultati nei giorni scorsi nell’ambito delle iniziative di “Expo 2015”. “Pescara e Firenze- si legge nella nota della Camera di Commercio di Monza e Brianza- risultano essere i territori più women-friendly in Italia, secondo l’indice Iwf (Index Women Friendly), che prende in considerazione 19 indicatori: dai parametri economici (il tasso di occupazione e di disoccupazione femminile, le imprese femminili e la loro densità territoriale, il rapporto tra nuove imprese femminili iscritte e cessate) a quelli sociali (i servizi del welfare legati alla sanità e gli asili, sicurezza, cultura, servizi alle persona, rete distributiva)”.
Salerno e la Campania.
Gli indicatori della ricerca sono stati strutturati in modo da configurare cinque gruppi nei quali collocare le province. Il territorio salernitano si posiziona – insieme con quelli di Avellino e Benevento – nel quarto gruppo (quello che precede le aree rimaste più indietro rispetto ai parametri presi in considerazione per elaborare l’Iwf) – che segnale un’oscillazione tra i valori 9,9/10,8. Mentre le province di Napoli e Caserta rientrano nel gruppo/fanalino di coda con valori compresi tra 6,8 e 9,9. Si tratta, quindi, di un’ulteriore conferma delle difficoltà di contesto che incontrano le donne sia dal punto di vista delle reti di supporto sociale, che sul versante delle condizioni generali di accesso al mondo del lavoro e delle conseguenti opportunità di carriera e di reale competizione.
Il quadro generale.
Nelle province di Pescara e Firenze – prime nell’indice rispettivamente a 14,7 e 14,5 mettendo a confronto sia gli indicatori economici che quelli sociali – “le donne vivono, lavorano, si divertono, trovano servizi sociali e alla persona, oltre che gli esercizi commerciali, più facilmente”. Subito dopo si collocano Isernia e Bolzano “a parità di punteggio (14,0) e – staccate di pochissimo – Milano e Teramo (13,9).
Nelle classifiche parziali – “tenendo conto esclusivamente delle variabili economiche” – a detenere il primato della competitività femminile emerge la provincia di Milano seguita da quella di Monza e Brianza. Al terzo posto Firenze, Roma e Prato.
“Se prendiamo in considerazione solo i parametri sociali – scrive sempre l’Ufficio Studi dell’Ente camerale brianzolo- le grandi città lasciano spazio ai capoluoghi del centro Italia: L’Aquila è prima, seguita da Pescara, Isernia e Chieti”.
Se si risale alla precedente rilevazione – quattro anni fa – l’indice più alto faceva capo a Pescara e subito dopo si piazzavano Teramo, Ancona, Savona e La Spezia.
Il convegno di presentazione dei risultati dell’indice Iwf.
Sulla base di questi dati si è svolto il 30 settembre scorso l’incontro incentrato sul tema: “Impresa femminile oggi: un’agenda per il futuro” – che ha avuto luogo presso lo spazio “Me and We – Women for Expo” del Padiglione Italia – iniziativa promossa dal Coordinamento Regionale dei Comitati per l’Imprenditoria femminile Lombardi, con capofila la Camera di Commercio di Monza e Brianza, e in collaborazione con Unioncamere. E’ stata l’occasione per “avviare una riflessione sullo stato dell’arte dell’impresa femminile in Italia e per evidenziare le priorità per l’agenda del futuro”.
“L’iniziativa –ha dichiarato Mina Pirovano Presidente del Coordinamento Regionale dei Comitati per l’Imprenditoria Femminile Lombardi e del Comitato della Camera di Commercio di Monza e Brianza– trova in Expo, come simbolo di una stagione di rinascita, la sua collocazione ideale. È il momento di far ripartire il Paese e proprio le donne, come ha messo in luce We Women for Expo, diventano il motore di cambiamento. Il nostro scopo è quello di definire un’agenda per il futuro con le priorità da affrontare per tutte le donne che, oggi, in Italia devono dividersi tra lavoro, vita privata e impegno pubblico. E ci auguriamo davvero che a partire da questo “laboratorio di idee” si possano gettare le basi per superare le grandi sfide dell’accesso al credito, della conciliazione, delle pari opportunità, dell’innovazione, sostenendo la crescita dell’imprenditoria femminile”.
Tra i temi affrontati, le “quote rosa” e il valore della rappresentanza femminile, la rilevanza dei percorsi formativi e l’importanza delle pari opportunità nella scelta dei corsi di studio e la necessità di sviluppare tra le donne una cultura d’impresa adeguata per chi decide di mettersi “in proprio”: dal credito all’innovazione, dalle start up al lavoro fino alle politiche di conciliazione
(Fonte: Com. St. www.mb.camcom.it/30.09.2015)

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Salerno territorio ancora poco women friendly
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