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Rassegna stampa:
info@salernoeconomy.it

Salerno Economy XIV.08 – 07.03.2025

Nei prossimi due o tre mesi prenderanno forma gli scenari più articolati per decidere scelte e ruoli.

Leader in campo, chi vincerà la grande sfida della politica?

Come si muoverà la presidente del Consiglio nei nuovi e determinanti contesti sia a livello nazionale che internazionale? E’ possibile tenere (o non tenere conto) dei tanti palcoscenici sui quali la vedremo combattere?
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Giorgia Meloni, prima di tutto, leader politico
E’ evidente che il momento dei conti, con cifre consistenti, è arrivato e condiziona, naturalmente, pensieri e valutazioni che, intanto, si fanno, mentre si cerca una soluzione che non metta in discussione quanto fatto fino a questo momento per l’Ucraina. Se da un lato prevale il contrasto politico sul piano interno, lo scontro duro e difficile prosegue sul versante esterno dove la nuova natura manifestata dagli Usa è al centro dell’attenzione, mentre si è attestata in una dimensione difficilmente preventivabile fino a qualche tempo fa. I dati dei partiti italiani confermano il 30 per cento meloniano che da solo fa comprendere bene la scelta compiuta dagli italiani: è sul presidente del Consiglio che hanno investito e non intendono, al momento, fare un passo indietro. Esistono, quindi, le condizioni per profilare un percorso chiaro, anche a livello internazionale, per la leader di FdI di consistente leadership, aspettando nel migliore dei modi i primi risultati made in Italy che a breve arriveranno. In questo contesto resta la necessaria prudenza che Meloni ha dovuto mettere in campo, anche perché la consistenza politica delle singole personalità del suo partito resta ancora oggi un notevole punto interrogativo. Ed è proprio questa la sfida più rilevante che in queste ore assale tanti avversari politici: come si muoverà la presidente del Consiglio nei nuovi e determinanti scenari sia a livello nazionale che internazionale? E’ possibile tenere o non tenere conto dei tanti palcoscenici sui quali vedremo combattere, per mantenere la sua leadership, il presidente Meloni? Quello che proprio non si vede è l’emergere di una classe professionalmente adeguata (gli info-comunicatori), in grado di rafforzare la leader che, invece, appare da sola di fronte ad una legione di competitori, soprattutto europei, che, a guardare bene, non possono consentire l’ascesa e il consolidamento di una personalità che nessuno avrebbe immaginato, in Europa ma anche in America e altrove, sola al comando e con un consistente bagaglio di voti, proprio mentre la sinistra rincorre non si sa più che cosa.
E’ chiaro, quindi, che, tramontati i partiti, esistono e resistono i leader: sono loro che si materializzano in questo periodo (e non solo), e noi dobbiamo almeno provare a capire dove stiamo andando e cosa sta succedendo
Ma il sogno americano non sembra proprio più quello di una volta.
Ernesto Pappalardo
direttore@salernoeconomy.it

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Pil: “Consumi deludenti, ultimo trimestre sotto le attese”.

Confesercenti: “Preoccupa la crescita della pressione fiscale, si prosegua sulla strada della riforma”.

“Il calo dell’inflazione ha mancato di tradursi in un’accelerazione della spesa, confermando la grande prudenza che impronta oggi le scelte delle famiglie”.

Lo speciale – Immagine consumi
I numeri confermano la carenza della dinamica della crescita.
“Consumi deludenti e pressione fiscale in crescita. I dati sulla spesa delle famiglie nel 2024 diffusi dall’Istat appaiono decisamente sotto le attese: in termini reali l’aumento dei consumi si è fermato allo 0,4%, appena un decimo in più rispetto al 2023, nonostante la variazione dei prezzi, misurata dal relativo deflatore, sia scesa al contempo dal +5% al +1,4%”. Va aggiunto che “il calo dell’inflazione ha dunque mancato di tradursi in un’accelerazione della spesa, confermando la grande prudenza che impronta oggi le scelte di consumo delle famiglie”.
Questo il quadro delineato da Confesercenti. In seguito a questi andamenti “i consumi si sono ulteriormente ridotti in quota di Pil, scendendo al 56,7%, in calo di sei decimi di punto rispetto al 2023 e 1,2 punti in meno rispetto al livello del 57,9% su cui si era risaliti nel 2022”. Occorre rilevare che “il dato di consuntivo 2024 è rimasto al di sotto dell’incremento registrato nei primi nove mesi dell’anno (+0,7%), il che fa ritenere che nell’ultimo trimestre la spesa delle famiglie possa avere segnato una contrazione, lasciando così un’eredità negativa a un 2025 che si presenta sempre più difficile. Preoccupa, in particolare, la divaricazione venutasi a creare fra dinamica dei consumi e crescita delle retribuzioni. Nel 2024 il valore reale di queste ultime è infatti aumentato dell’1,5%, ossia tre volte in più rispetto all’incremento della spesa. Lo scollamento fra dinamiche delle retribuzioni e dei consumi appare d’altronde collegato al consistente aumento della pressione fiscale, che nel 2024 è passata in quota di Pil dal 45,6 al 46,8% (+1,3 punti)”.
(Fonte: confesercenti.it/03.03.2025)
(continua)
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Prodotto dalla fabbrica creativa Prefabios ed è ispirato dall’architettura di Rafael Moneo sui temi dell’Altra Modernità.

Jean Pierre Duriez incontra l’albero eretico

Quello situato a Caggiano è in cemento ed assorbe per 50 anni Co2. E’ stato ridisegnato per il presidente della Francia, Macron.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

J.P. Duriez, artista a più dimensioni culturali, a Caggiano, la sua città dei Cuochi, ha incontrato l’albero che assorbe Co2, prodotto dalla fabbrica creativa Prefabios ed ispirato dall’architettura di Rafael Moneo sui temi dell’Altra Modernità. L’artista ha voluto ampliare il significato estetico dell’Albero Eretico, a sette lati, come struttura geometrica concettuale. Ha pensato di creare vuoti d’accoglienza per piante pioniere, come ad esempio, la Valle delle Orchidee, l’aglio selvatico e le orchidee naturali. L’esperimento in corso con il Prof. Nicola Di Novella, consentirà all’artista di comprare l’albero, con i diritti di immagine. Il suo primo obiettivo è dialogare, a Parigi, con Gilles Clement, sullo stadio dell’esperimento di terzo paesaggio, lungo la Senna, dove, aiutato dalla natura, il grande paesaggista cerca ancora, e da trenta anni, di dare valore alla transizione ecologica, sottraendo il costruito a favore dalle naturalità pioniera.
Ritorna di attualità lo sguardo colto dell’architetto Rafael Moneo, con il suo storico ampliamento del Museo Prado, a Madrid, per spingere Parigi e la su area metropolitana a salire di scala concettuale per non morire di rendering e di rendita urbana e finanziaria. Il progetto urbano deve guadagnare profondità: la sottrazione deve saper dare spazio alla naturalità, con la comparsa di un approccio tecnologico e naturalista colto ed informato. Continuità e rottura delle tradizioni per la modernità devono sapere trovare il nuovo sentiero evolutivo: luogo,spazio, tecnologia e ricerca, frammentazione e cucitura, sono solo una parte delle nuove parole chiave per una sapiente costruzione delle città del futuro. La quinta urbanità e la terza ecologia sono ancora temi poco approfonditi. Dopo questo apprendimento e confronto, l’artista , approfittando dei suoi momenti di pausa, nella residenza estiva a Le Touquet Paris Plage, accanto alla residenza natia di Macron, ha pensato di portare l’Albero a Le Touquet. Anche in questo caso ci sarà un periodo di attesa per aspettare le piante e le erbe pioniere che vorranno abitare i vuoti dell’albero accogliente. Le Touquet diventa così, per un periodo, luogo dell’antiturismo e/o del turismo esperienziale : Clement e Moneo insieme all’artista, per suggerire a Macron le nuove accelerazioni sulla crisi della transizione ecologica in Europa.
(continua)
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Molto sfortunata, a dire il vero, la squadra granata in quel del Manuzzi dove il rigore di Cerri ha di fatto dato coraggio ai cesenati che hanno ottenuto più di quanto meritato.

E ora fiducia in Breda per la salvezza

Rinviamo a giugno l’analisi (non solo tecnica) dopo questa travagliata stagione, che, in ogni caso, dovrà servire da insegnamento per evitare di commettere gli stessi errori.
Salernitana
E' il momento di stringere i denti
di Ubaldo Gatto

La Salernitana perde, inopinatamente, in Romagna dopo aver dominato per 85 minuti i padroni di casa. Una sconfitta che però pare non aver fiaccato le convinzioni della truppa che si è mostrata pronta alla battaglia anche per quanto dichiarato dallo stesso Roberto Soriano che ha bissato le parole di Corazza di una settimana fa. Molto sfortunata, a dire il vero, la squadra granata in quel del Manuzzi dove il rigore di Cerri ha di fatto dato coraggio ai cesenati che hanno ottenuto più di quanto meritato. Per questo bene ha fatto la società a dare fiducia a Breda dopo l’ottima prova mostrata dai calciatori in campo e bene ha fatto il tecnico a modificare lo schieramento tattico iniziale dando solidità difensiva e riuscendo a pungere in attacco. Capitolo a parte merita la direzione arbitrale del signor Cosso il quale ha diretto in modo, per così dire, molto casalingo, perdendosi un rigore e assegnandone un altro solo grazie all’intervento del Var. Più che risibile è, invece, il rigore fischiato e, poi, revocato al Cesena per un tocco di spalla che solo Cosso aveva visto sulla mano di Ferrari. Il direttore di gara, inoltre, si era anche perso il rigore sullo stesso difensore granata letteralmente spogliato dall’omologo cesenate. Per tale motivo rinnoviamo l’invito alla società a battere i pugni sul tavolo nelle riunioni di Lega al fine di far rispettare i diritti dei salernitani che hanno dovuto assistere all’ennesima direzione scandalosa ai danni della squadra granata. Altro aspetto che davvero ci preme sottolineare è che non siamo più disposti ad ascoltare telecronache che scelgono di non raccontare gli eventi con la necessaria pacatezza ed obiettività, senza ricorrere ad inutili eccessi, che indispongono tutti durante la visione della partita.
Nel tornare alle possibilità di salvezza, possiamo affermare, con rinnovata fiducia, che, giocando come a Cesena, la Salernitana potrà certamente salvarsi senza passare dalla coda dei play out. Decisivi per tale obbiettivo sarà il lavoro della società in Lega calcio e il fattore-Arechi durante le partite casalinghe. Proprio il tifo granata ha dimostrato più di una volta di poter indirizzare a vantaggio della Bersagliera le sorti dell’incontro. Rinviamo a giugno l’analisi non solo tecnica dopo questa travagliata stagione, che, in ogni caso, dovrà servire da insegnamento per evitare di commettere gli stessi errori.

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