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Salerno Economy XII.25 – 07.07.2023

Appare necessario che le forze socialiste e progressiste prendano atto che occorre ritrovare lo spirito di un dialogo forte, aperto e rispettoso delle diverse culture chiamate a confrontarsi.

Elezioni europee, la vera sfida da giocare (e vincere?)

Oggi la forza della destra si basa sulla capacità di visione (concetto chiave e prevalente in questo periodo di mutamenti di non poco conto). Nella piena consapevolezza che, fino a questo momento, non si è lasciata intrappolare in nessun errore di rilievo. Uno sforzo non da poco.
1-Meloni-Schlein-images (RaiNews)
Meloni-Schlein, il confronto
La battaglia politica che prende sempre più consistenza è quella che porta alle elezioni del Parlamento europeo che sono in programma dal 6 al 9 giugno del 2024. Va detto che le date individuate sono quelle che rispondono all’atto elettorale dell’Ue “secondo cui le elezioni parlamentari europee si svolgono ogni cinque anni, da giovedì a domenica, normalmente nella prima settimana di giugno”. Al di là dell’inquadramento formale della scadenza, è chiaro che rappresentano un passaggio di notevole importanza, ben più di quanto si immagini, molto oltre, naturalmente, il delicato contesto degli equilibri internazionali in questo periodo immerso nel confronto con l’emergenza bellica. E’ proprio, invece, sul versante interno, quello dei singoli Paesi, che emergerà con estrema naturalezza il quadro della situazione che, di fatto, è venuta a crearsi sul piano della valutazione politica vera e propria: per quanto ci riguarda più strettamente da vicino, è (già) riuscita la destra di Giorgia Meloni a conquistare, pienamente, la fiducia degli italiani che le hanno affidato a fine settembre dello scorso anno (2022) il governo del Paese? A giudicare dai risultati e, soprattutto, dalle tendenze espresse dagli elettori in questo primo semestre del 2023, la risposta è estremamente semplice. Sì, la destra non solo ha vinto, ma ha stravinto. E ha ricevuto un mandato ad ampio raggio, che nel frattempo le ha consentito di guardare lontano - anche in Europa - per provare a pianificare un disegno di governo che - a valutare anche velocemente come si stanno articolando le cose - è già pronto ad assumere ampie prospettive di crescita, nell’ottica di un conservatorismo sempre più aggregato a una visione che si oppone fermamente - per intenderci - a tutto quello che la sinistra, intesa prioritariamente come area progressista e socialista, aveva già delineato (sebbene non riuscendo programmaticamente a puntualizzare quasi niente di quanto pure più volte affermato).
(continua)
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“Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,24% (2,05% a giugno 2022, era il 5,72% a fine 2007)”.

E le sofferenze nette aumentano di 1 miliardo

Abi: “Gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE un anno fa si stanno manifestando: recessione nell’area dell’euro, riduzione della produzione industriale in Italia”.
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Il rapporto mensile dell’Abi riferito al mese di giugno di quest’anno - le principali evidenze - chiarisce che “i più recenti dati, relativi agli andamenti sia dell’economia dell’area dell’euro sia di quella italiana, indicano che gli effetti della politica monetaria restrittiva avviata dalla BCE un anno fa si stanno manifestando (ad es. recessione nell’area dell’euro, riduzione della produzione industriale in Italia)”. E che gli effetti “possono cogliersi anche nelle principali grandezze del mercato bancario in Italia, a cominciare dai forti incrementi dei tassi sui depositi che si stanno evidenziando”. Se si scende nel dettaglio, l’Associazione Bancaria Italiana sottolinea - per quanto riguarda i tassi di interesse sulla raccolta - che “il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a maggio 2023 è in aumento al 3,21% dallo 0,29% di giugno 2022 (ultimo mese prima dell’inizio dei rialzi dei tassi d’interesse ufficiali), con un incremento di 292 punti base. Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni a tasso fisso a maggio 2023 è in aumento al 4,44% dall’1,31% di giugno 2022, con un incremento di 313 punti base”. Nel mese di maggio (2023), il “tasso praticato mediamente sul totale dei depositi in essere (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è 0,68% (0,32% a giugno 2022). Il tasso praticato sui soli depositi in conto corrente è 0,32% (0,02% un anno prima), tenendo conto che il conto corrente permette di utilizzare una moltitudine di servizi e non ha la funzione di investimento”.
Tassi di interesse sui prestiti.
Per quanto riguarda i tassi di interesse sui prestiti, va detto che a maggio 2023 “il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è stato il 4,24% (2,05% a giugno 2022, con un incremento di 219 punti base, era il 5,72% a fine 2007)”. Come pure, a maggio 2023, “il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è stato del 4,90% (1,44% a giugno 2022, con un incremento di 346 punti base, era il 5,48% a fine 2007)”. A maggio 2023, “il tasso medio sul totale dei prestiti è stato del 4,12% (2,21% a giugno 2022, con un incremento di 191 punti base, era il 6,18% a fine 2007)”.
(Fonte: Comunicato Stampa Abi/ 27.06.2023)
(continua)
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Dopo il ritrovamento a Pompei di un affresco nei nuovi scavi nell’Insula 10 della Regio IX.

Duemila anni dopo la pizza vale 15 miliardi di euro

Coldiretti: “Non a caso oltre un terzo della spesa delle vacanze nell’estate 2023 sarà destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di paese”.
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Pompei-Affresco all'interno dei nuovi scavi dell’insula 10 della Regio IX .
“Dalle tavole di Pompei a quelle dei giorni nostri, in duemila anni la pizza è arrivata a valere 15 miliardi di euro, diventando il simbolo del successo della dieta mediterranea nel mondo ma anche motore di turismo e cultura”. Sono queste le considerazioni della Coldiretti “in occasione del rinvenimento di un affresco nell’ambito dei nuovi scavi dell’insula 10 della Regio IX che raffigurerebbe una pizza o almeno un lontano antenato della pietanza moderna, diventata patrimonio dell’umanità nel 2017 grazie al riconoscimento Unesco dell’arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano”. La pizza “rappresenta oggi un tesoro dell’Italia dove cultura e cibo sono diventati sottolinea Coldiretti - le principali leve di attrazione turistica, strategiche per il rilancio dell’economia e dell’occupazione. Non a caso oltre un terzo della spesa delle vacanze nell’estate 2023 sarà destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre di paese”.
Evidenzia Coldiretti che “ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 8 milioni di pizze grazie all’utilizzo durante tutto l’anno di 200 milioni di chili di farina, 225 milioni di chili di mozzarella, 30 milioni di chili di olio di oliva e 260 milioni di chili di salsa di pomodoro. Il tutto grazie al lavoro di oltre 100.000 addetti a tempo pieno, che diventano 200.000 nel weekend”.
(Fonte: coldiretti.it/27.06.2023)
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La crescita dell’inflazione “ha costretto molti ad attingere dai risparmi le somme necessarie per fronteggiare il caro vita”.

“Tassi al top. Banche più ricche, famiglie più povere”.

La Cgia: “Rispetto a 12 mesi fa, coloro che oggi chiedono un prestito o hanno un mutuo a tasso variabile hanno subito un aumento del costo del denaro molto importante, assicurando, nel contempo, un vantaggio economico in particolar modo a chi per mestiere presta denaro”.
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Risorse in netto calo
“Il ritorno dell’inflazione ci ha consegnato, tra le altre cose, un Paese con banche più ricche e famiglie più povere. Nel 2022, infatti, gli istituti di credito del nostro Paese hanno totalizzato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro di utili, praticamente 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58 per cento). I risparmi delle famiglie italiane, invece, tra il marzo dell’anno scorso e lo stesso mese di quest’anno hanno subito una riduzione pari a 25,2 miliardi di euro”. La segnalazione di questi dati proviene dall’Ufficio Studi della Cgia, che, poi, specifica: “Questo è solo uno dei tanti effetti economici che ha colpito il nostro Paese a seguito dell’aumento dei tassi di interesse verificatosi in questo ultimo anno che, secondo la politica monetaria decisa a Francoforte, ha l’obbiettivo di raffreddare il caro prezzi”. E aggiunge: “Se a giugno del 2022 il tasso principale di rifinanziamento della Banca Centrale Europea (BCE) era pari a zero, dal 21 giugno toccha la soglia del 4 per cento. Questo vuol dire che, rispetto a 12 mesi fa, coloro che oggi chiedono un prestito o hanno un mutuo a tasso variabile hanno subito un aumento del costo del denaro molto importante, assicurando, nel contempo, un vantaggio economico in particolar modo a chi per mestiere presta denaro (le banche). Diversamente, i tassi di interesse attivi, ovvero quelli praticati sui nostri depositi bancari, sono rimasti pari a zero. Tale situazione, con una inflazione quasi a due cifre, ha contribuito a erodere i nostri risparmi”.
Ma bisogna evidenziare, per completare la descrizione del quadro che si è determinato, che “l’impennata dell’inflazione ha costretto molti nuclei familiari ad attingere dai risparmi le somme necessarie per fronteggiare il caro vita. L’effetto combinato di questi due aspetti economici ha alleggerito il conto corrente degli italiani di oltre 25 miliardi di euro”.
(Fonte: cgiamestre.com/17.06.2023)
(continua)
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