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Salerno Economy XII.12 – 07.04.2023

Siamo rimasti indietro, sempre gli stessi, mentre tutto il resto, in qualche modo, è andato avanti.

Il tempo nuovo che non ci rende nuovi

Tante metamorfosi prendono forma fino a sollecitare la presa di coscienza di uno o più mutamenti nel segno solo di una cosa: la mancata (e voluta) assenza di consapevolezza, perché noi non siamo minimamente cambiati.
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In attesa
“pasqua” s. f. [lat. pascha, gr. πάσχα, adattamenti dell’ebr. pesaḥ (aramaico pisḥā), propr. «passaggio»; la forma lat. si è incrociata con pascua «pascoli»], (treccani.it).

E’ il tempo del passaggio, dei passaggi, dei mutamenti, che coincide con il tempo della Pasqua, che è il passaggio stesso, a cominciare dalla data che rimane “mobile”, perché “dipende dal plenilunio di primavera mentre l’origine è legata al mondo ebraico, in particolare alla festa di Pesach, durante la quale si celebrava il passaggio di Israele, attraverso il mar Rosso, dalla schiavitù d’Egitto alla libertà”. Come pure, va detto, che, etimologicamente, deriva dal greco “pascha, a sua volta dall’aramaico pasah e significa propriamente passare oltre, quindi passaggio”. Gli ebrei “ricordavano il passaggio attraverso il mar Rosso dalla schiavitù d’Egitto alla liberazione. Per i cristiani è la festa del passaggio dalla morte alla vita di Gesù Cristo”, (famigliacristiana.it).
Le origini della Pasqua (Pesach) sono nella tradizione ebraica, legate alla storia dell’agricoltura, “la festa della raccolta dei primissimi frutti della campagna, a cominciare dal frumento”. La Pasqua “diventa la celebrazione annuale della liberazione degli ebrei dalla schiavitù, significato che si aggiunse all’altro, come ricordo della fuga dall’Egitto e del fatto che con il sangue degli agnelli si fossero dipinti gli stipiti delle porte affinché l’angelo sterminatore - come dice la Bibbia - passando da quelle case, risparmiasse i primogeniti”. E anche nella nostra contemporaneità, “la cena pasquale presso gli Ebrei si svolge secondo un preciso ordine detto Seder. Ci si nutre di cibi amari per ricordare l’amarezza della schiavitù egiziana e lo stupore della libertà ritrovata”. Per celebrare la Pasqua, “gli israeliti al tempo di Gesù ogni anno si recavano a Gerusalemme”. E “anch’egli vi si recava”. La sua morte “avvenne, infatti, in occasione della pasqua ebraica. Egli per i cristiani è l’agnello pasquale che risparmia dalla morte, il pane nuovo che rende nuovi (cfr 1Cor 5,7-8)”, (famigliacristiana.it).
Il punto sostanziale, pare a noi di capire, è contenuto proprio in quest’ultimo concetto: il pane nuovo rende nuovi? O, invece, anche masticando e assimilando il pane nuovo, in realtà, si rimane assorti nella scia vecchia, che, alla fine, non sconvolge affatto e non propone alcuna ansia di rinnovamento?
(continua)
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“Italia leader mondiale davanti a Francia e Spagna, con una produzione che ha sfiorato i 50,3 milioni di ettolitri”.

Record storico per il fatturato del vino (14 miliardi)

“Aumento a doppia cifra delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie Made in Italy in tutto il mondo (+10% nel 2022), raggiungendo quota 7,9 miliardi di euro mentre a diminuire del 2,2% sono gli acquisti domestici”, (Coldiretti/Ismea).
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Successo internazionale
“E’ record storico per il vino italiano che ha raggiunto un fatturato di quasi 14 miliardi nel 2022, come risultato del balzo dell’export e del calo degli acquisti domestici compensati, però, dai consumi fuori casa con la riapertura della ristorazione”. E’ questo il quadro delineato dall’analisi della Coldiretti in occasione del Vinitaly. Il fatturato del vino è, quindi, trainato dall'"aumento a doppia cifra delle esportazioni con gli acquisti di bottiglie Made in Italy in tutto il mondo che sono cresciute del 10% nel 2022, raggiungendo - specifica Coldiretti - quota 7,9 miliardi di euro mentre a diminuire del 2,2% sono gli acquisti domestici", (Coldiretti/Ismea). Si evidenzia "una forte ripresa dalla ristorazione con un importante impatto del turismo con la fine delle restrizioni imposte dalla pandemia". Va detto che “le bottiglie Made in Italy - sottolinea Coldiretti - sono per circa il 70% Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia, mentre solo il restante 30% sono vini da tavola. L’Italia è leader mondiale della produzione di vino davanti a Francia e Spagna, i due principali competitor a livello internazionale, con una produzione che ha sfiorato i 50,3 milioni di ettolitri grazie all’impegno di 310mila aziende agricole, secondo le previsioni di Mipaaf e Commissione Europea”.
(Fonte: coldiretti.it/02.04.2023)
(continua)
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“Le località di mare sono le più ambite, seguite da città d’arte e borghi per una spesa complessiva che, considerando 400 euro pro-capite, dovrebbe attestarsi intorno ai 4 miliardi di euro”.

Riecco le “mappe” del turismo: aprile “in viaggio”

Indagine Confcommercio-Swg: "Oltre 16 milioni gli italiani pronti a partire per le vacanze a Pasqua e per il ponte del 25 aprile". Le destinazioni individuate tra spiagge, città d’arte e capitali europee.

Lo speciale 2 – Immagine turismo
In partenza
“Aprile con la valigia in mano per gli italiani: saranno oltre 16 milioni quelli pronti a partire per le vacanze nelle prossime festività di Pasqua e del 25 aprile secondo un’indagine condotta tra il 15 e il 22 marzo dall’Osservatorio sul Turismo di Confcommercio, realizzata da Swg”. Nel dettaglio della ricerca: “Saranno almeno 8 milioni i vacanzieri pasquali, al netto di 2,5 milioni di indecisi, di cui il 60% farà 2 notti fuori casa, ma uno su dieci si allungherà anche per tutta la settimana. Destinazioni all’interno della regione di appartenenza per uno su due mentre, della restante metà, 8 viaggeranno altrove ma sempre in Italia e 2 verso l’estero”. Va detto che “le località di mare sono le più ambite, nel 22% dei casi, seguite da città d’arte e borghi che, insieme, totalizzano un ulteriore 28%, per una spesa complessiva che, considerando 400 euro pro-capite, dovrebbe attestarsi intorno ai 4 miliardi di euro”. Come pure “il ponte della Liberazione registra invece, al momento, 8,2 milioni di italiani che si sono già organizzati e altri 4 milioni che ci stanno pensando seriamente, per una spesa complessiva che rasenterebbe i 4,5 miliardi, con un budget lievemente più contenuto (360 euro a testa) probabilmente perché gli intervistati si attendono prezzi lievemente più bassi in quel periodo”. Con un ventaglio di “più giorni disponibili” diventa più ampio “il perimetro degli spostamenti”: sono il 42% quelli che resteranno nella regione di appartenenza e il 14% quelli che andranno all’estero”. Le regioni più “gettonate”? “Toscana, Lazio, Emilia Romagna, Puglia, Liguria, Veneto e Campania mentre - per le mete estere - la Francia resta in cima alle preferenze nonostante le notizie di scioperi e agitazioni”.
(Fonte: confcommercio.it/31.03.2023)
(continua)
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Pasqua 2023. Assoturismo-Cst: “Attese 6,7 milioni di presenze (+7,3% sul 2022).

Prenotate quasi 7 camere su 10 (65%)

Domanda italiana “in attesa per il meteo incerto, possibile recupero”. Messina (presidente Assoturismo Confesercenti): “Ripresa continua, ma restano le difficoltà di reperimento del personale”.
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In crescita
“Il turismo continua a crescere. Per Pasqua, sulla base delle prenotazioni attuali, sono attese 6,7 milioni di presenze nel sistema ricettivo ufficiale italiano, il +7,3% sul 2022. Un aumento trainato dalle presenze straniere, protagoniste di una crescita boom: nel fine settimana pasquale saranno infatti 3,3 milioni, il 49% del totale e il 12,1% in più rispetto allo scorso anno. Ma anche la domanda da parte dei turisti italiani - che per ora è stimata a 3,4 milioni di presenze - potrebbe riprendere quota: sul rallentamento, infatti, incide anche l’incertezza meteo di questi giorni”. E’ questo il quadro di riferimento delineato dall’indagine realizzata per Pasqua 2023 da Assoturismo-Cst, su un campione di 1.703 imprese italiane della ricettività. “In base alle indicazioni fornite dal campione, per la settimana delle festività pasquali si stimano 469mila presenze in più rispetto al 2022, con il 65% delle sistemazioni disponibili nelle strutture ricettive già prenotate”.
La tendenza che si preannuncia risulta "positiva in tutto il Paese, anche se non uniforme per tutte le tipologie di offerta e tutte le aree. Saranno le regioni del Centro Italia a registrare le variazioni più significative dei flussi con il +9,3% (+4,5% di italiani e +14,7% di stranieri), seguite dalle regioni del Nord Est con il +7,2% (+3,4% di italiani e +10,9% di stranieri) e del Sud-Isole con il +7,7% (+3,4% di italiani e +14,2% di stranieri). Per il Nord Ovest la stima è del +5,4% (+2,1% di italiani e +9,2% di stranieri)".
(Fonte: confesercenti.it/01.04.2023)
(continua)
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