Non raccolti giudizi e valutazioni che, pure, viaggiavano precisi fino a raggiungere partiti e movimenti politici.
La lezione è difficile da digerire, ma la sconfitta è dominante
La domanda è semplice: ma i perdenti, così nettamente, ci hanno riflettuto bene sul perché non sono stati capaci di coordinarsi con la volontà reale e dirompente di cambiamento che pure è risultata così lampante?

Giudizio netto e preciso
Ma, il popolo elettorale perseguiva e pretendeva il cambiamento, il mutamento più adatto a ribadire con fermezza un concetto che, evidentemente, il resto della politica (rispetto alla maggioranza) tendeva sempre più a rimuovere, nascondere. Quale concetto? Semplice: basta, per piacere, ora basta. Accomodatevi da parte, sulla tribuna dell’opposizione e fate governare qualche altro. Insomma, prendetevi un po’ di riposo, sedetevi in panchina e riscoprite le parole chiave del consenso veramente condiviso, della riconquista cioè, di una piena e motivata partecipazione alle scelte della vostra politica che, in verità, non si sono affatto radicate in un contesto sociale ben preciso. Non hanno raccolto, in fondo, scelte e opinioni che, pure, viaggiavano precise fino a raggiungere - così sembrava - tanta parte di società, almeno di votanti.
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I conti dell’Ufficio Studi della Cgia: nelle tasche dei lavoratori ne rimarranno 35,5 netti.
47 miliardi di tredicesime (11,4 mld nelle casse dell’erario)
“Buona parte di questa mensilità aggiuntiva spesa nel mese di dicembre per pagare le bollette di luce e gas, la rata del mutuo, il saldo dell’Imu della seconda abitazione, ma è altrettanto auspicabile che venga utilizzata per rilanciare i consumi natalizi”.

Boccata d'ossigeno
Quest’anno previsti 9,5 miliardi di acquisti natalizi.
L’Ufficio Studi della Cgia stima che "la spesa per i regali natalizi di quest’anno dovrebbe toccare almeno la stessa soglia registrata l’anno scorso, quando sfiorò i 9,5 miliardi di euro. Niente a che vedere, tuttavia, con quanto spendevamo prima della grande crisi del 2008-2009, quando per i regali natalizi gli italiani facevano acquisti per 18/19 miliardi di euro. La contrazione registrata in questi ultimi anni in parte è anche ascrivibile al fatto che molti italiani anticipano a novembre l’acquisto dei regali, approfittando del black friday. Con meno acquisti, tuttavia, a pagare il conto sono stati soprattutto i negozi di vicinato, mentre gli outlet e, almeno in parte, la grande distribuzione organizzata sono riusciti ad ammortizzare il colpo".
(Fonte: Cgia Mestre/26.11.2022)
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“Crescente peso del segmento dei New to Credit, principalmente giovani che richiedono finanziamenti di piccola entità e di breve durata”.
Credito famiglie, +10% domanda di prestiti (ottobre)
Torna a crescere l’importo medio con un +1,6%, dopo 9 mesi consecutivi di performance negative. Stabile l’importo dei mutui (+0,2% rispetto allo stesso periodo del 2021), che si attesta a 142.660 euro.

Mutui stabili (ottobre)
Se prendiamo in considerazione le richieste di mutui immobiliari e surroghe, “si registra una contrazione complessivamente pari a -24,5% rispetto a ottobre 2021. Va però sottolineato come il dato sia influenzato dall’assottigliarsi delle surroghe, che nel periodo di osservazione sono diminuite del -58,3%, seppur in progressiva ripresa a fronte del recente rialzo dei tassi di riferimento. Relativamente ai nuovi mutui erogati, la contrazione si limita ad un modesto -1,5%”.
L’importo medio dei mutui richiesti (ottobre) “si è mantenuto pressoché stabile, con una variazione del +0,2% e un valore pari a 142.660 Euro)". Bisogna tenere conto di come “l’aumento dell’indice Euribor a 3 mesi - passato dal -0,50% medio di marzo 2022 al +1,3% medio di settembre 2022 - abbia prodotto un significativo aumento dell’importo della rata dei mutui a tasso variabile in via di rimborso, spingendo le famiglie verso contratti a tasso fisso o tasso variabile con Cap. Malgrado la situazione di perdurante incertezza, permane la vivacità della domanda dei mutui da parte dei giovani, con oltre 1/3 delle richieste presentate da under 35”, spiega Simone Capecchi, Executive Director di Crif.
(Fonte: crif.it/08.11.2022)
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Le due organizzazioni “hanno individuato come prioritari alcuni ambiti di intervento”, partendo dall’analisi dei dati raccolti.
Istituti Tecnologici Superiori, accordo tra Indire e Unioncamere
L’intesa promuove “una sinergia tra le due istituzioni che passa attraverso uno scambio di conoscenze e competenze sugli ambiti di proprio interesse”.

Percorsi formativi
In particolare, “l’accordo tra il nostro Istituto e Unioncamere - specifica Cristina Grieco, presidente di Indire - introduce ulteriori strumenti a supporto del sistema ITS e di una sua crescita a livello territoriale. Obiettivo prioritario dell’Indire è investire nelle attività di ricerca e incentivare tutte quelle azioni, anche in sinergia con altre organizzazioni, che possano fornire al sistema della filiera di istruzione e formazione professionalizzante modelli innovativi organizzativi e didattici”.
“Una formazione di qualità - sottolinea il presidente di Unioncamere, Andrea Prete - che consenta di inserirsi rapidamente e con soddisfazione nel mercato del lavoro. Questi sono gli ITS, percorsi professionalizzanti ancora non sufficientemente valorizzati in Italia. Una formazione che risponde alla richiesta delle imprese di personale con competenze tecnologiche, oggi quanto mai necessarie per assicurare innovazione e competitività al nostro sistema produttivo”.
(Fonte: unioncamere.gov.it/24.11.2022)
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Primo rapporto Coldiretti/Censis presentato in occasione del XX Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione a Villa Miani a Roma.
La crisi, le rinunce: tagli a tavola per 1 su 2
Alcolici, dolci e pesce in cima alla classifica delle famiglie. “Il 47% costretto a tagliare le quantità di cibo acquistato, ma se si considera la fascia di popolazione a basso reddito, la percentuale sale addirittura al 60%”.

Tagli essenziali per le famiglie
(Fonte: coldiretti.it/24.11.2022)
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