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Salerno Economy XI.33 – 23.09.2022

La sequenza di fatti proposta dal 2022 si conferma particolarmente intensa e piena di novità. O no?

Il racconto di settembre tra il mito di Enea e la lezione di Elisabetta

Si delinea una fase di cambiamento. Ci avviamo incerti e pessimisti verso un nuovo periodo che sconta gli effetti della guerra in Ucraina e una crisi economica difficile da risolvere.
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Si parte ?
«Armi canto e l’uomo che primo dai lidi di Troia venne in Italia fuggiasco per fato e alle spiagge lavinie, e molto in terra e sul mare fu preda di forze divine, per l’ira ostinata della crudele Giunone molto sofferse anche in guerra, finch’ebbe fondato la sua città, portato nel Lazio i suoi dei, donde il sangue Latino, e i padri Albani e le mura dell’alta Roma. Musa, tu dimmi le cause, per quale offesa divina, per quale dolore la regina dei numi a soffrir tante pene, a incontrar tante angosce condannò l’uomo pio. Così grandi nell’animo dei celesti le ire!?». Il proemio dell'Eneide è l’esatto testo iniziale dei versi epici scritti da Virgilio, un’opera che ripropone al centro di ogni eventuale sviluppo - che, poi, ovviamente ci sarà - l’eroe al quale si ricondurranno le origini di Roma. L’eroe che riuscirà a immettere il flusso vitale indispensabile per attivare una catena di miti e di racconti che ancora oggi - in quella che in molti si ostinano a individuare come “contemporaneità” - prendono vita e forma oppure, in non pochi casi, si limitano a riconsiderare, ricordare, trasformare narrazioni già apparse e riapparse.
E’ abbastanza evidente che Enea promette in maniera costante, strutturalmente, cambiamenti, mutazioni - forse anche astrali - ed è sempre presente ogni volta che si disegnano eventi in grado di farci pensare che qualcosa di nuovo stia effettivamente accadendo. In queste giornate di settembre, in realtà, forse non sta prendendo forma nulla di veramente nuovo, che non abbiamo già visto e raccontato. O, forse, sì.
(continua)
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L’associazione di categoria: garantire prestiti a tasso zero alle attività economiche con rateizzazioni in 5 anni.

Consumi, nel 2023 ai livelli del 2016

Confesercenti: prospettive negative per famiglie e imprese. Nel quarto trimestre del 2022 si profilano -2,5 miliardi di spesa.
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Sempre più difficile
“L’ombra del caro-bollette e dell’inflazione si allunga sul Natale (e non solo). La riduzione del potere d’acquisto delle famiglie si tradurrà infatti in una brusca frenata dei consumi: con gli attuali livelli di inflazione la spesa diminuirebbe di 2,5 miliardi rispetto al terzo trimestre 2022”. E’ questa la stima di Confesercenti per i prossimi mesi. Ma “molto deboli sono diventate anche le prospettive per il 2023, quando l’incremento dei consumi si fermerebbe al +0,6%, a fronte di un’inflazione che rimarrebbe superiore al 5% in media annua. Una frenata che rimanderebbe a data da destinarsi la ripresa dei consumi: a fine 2023, continuerebbero a mancare 28,6 miliardi rispetto al periodo pre-pandemia, con consumi che tornerebbero ai livelli del 2016”.
Notevoli i riflessi sulle famiglie e sul loro benessere. “Devono ridurre la spesa e la gamma dei beni e servizi acquistati per far fronte all’aumento dei prezzi di energia e alimentari. Secondo rilevazioni Ipsos per Confesercenti il 73% degli italiani ha difficoltà o non riesce affatto a far fronte all’aumento delle bollette energetiche. E addirittura il 92% prevede di tagliare la propria spesa, a partire da quelle per ristoranti, bar, vacanze e abbigliamento”.Consistenti anche le ricadute sulle imprese “che si trovano schiacciate tra l’aumento dei costi per luce e gas e il rallentamento dei consumi”.
(Fonte: confesercenti.it/15.09.2022)
(continua)
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“La storia auspicata per il ventunesimo secolo? E’ ancora tutta da scrivere”.

Caggiano, Draghi e la visita del rabbino Arthur Schneier

Ancor Camus - la bandiera ricavata dai Taccuini dello scrittore premio Nobel con il linguaggio visivo dell’artista Mimmo Longobardi - ispira il desiderio di una nuova economia continentale, capace di attingere alla forza delle culture ibridate.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Tra il 26 aprile e il 16 maggio 1955 Albert Camus si recò in Grecia per un ciclo di conferenze. L’unico incontro registrato è quello tenuto il 28 aprile ad Atene, “Il futuro della civiltà europea”. I quattro interlocutori del filosofo francese erano nomi di spicco nel panorama culturale greco dell’epoca: Euangelos Papanoutsos, filosofo; Georgios Theotokas, scrittore e saggista; Phedon Veleris, costituzionalista; Konstantinos Tsatsos, partigiano e poi diplomatico. Camus credeva nel federalismo europeo. Era convinto che l’Europa dovesse unirsi senza indugi in un forte modello federale e non in una tiepida confederazione di Stati che lasciava inalterato quell’anacronismo rappresentato dalle sovranità nazionali, soprattutto in un contesto mondiale segnato dall’internazionalizzazione dell’economia. Perciò indica in un’unione fondata sulla misura e sul rispetto delle diversità l’unica speranza per l’Europa.
Perché una civiltà viva deve rispettare l’individuo. Di conseguenza la difesa del pluralismo sta alla base di un’unità europea rispettosa delle diversità. Se riteniamo che la civiltà occidentale consista soprattutto nell’umanizzazione della natura, cioè nelle tecniche e nella scienza, l’Europa non solo ha trionfato, ma le forze che oggi la minacciano hanno mutuato dall’Europa occidentale le sue tecniche o le sue ambizioni tecniche e, in ogni caso, il suo metodo scientifico o di ragionamento. Vista così, in effetti, la civiltà europea non è minacciata, se non da un suicidio generale e da se stessa, in qualche modo.
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Una delle questioni che si dovettero affrontare fu quella relativa al privilegio di “dottorare senza osservanza di matricola”.

Salerno, il Collegio Medico tra privilegi e liti

Farne parte garantiva prestigio, potere e cospicui introiti - legati alle somme dovute per sostenere l’esame di laurea (oggi diremmo tassa di diploma) - per la loro attività di esaminatori.
Foto Libro Giuseppe-Sentenza della Regia Camera del 27 giugno 1569 da S. De Renzi Storia documentata della Scuola Medica di Salerno
S. De Renzi, Storia documentata della Scuola Medica di Salerno, 2004 Edizioni Ripostes.
di Giuseppe Ferrantino

Il Collegio Medico salernitano prende una forma definitiva nella seconda metà del Quattrocento. Esso era deputato a conferire i privilegi (oggi diremmo diplomi di laurea) in Filosofia, in Medicina, in Filosofia e Medicina ed in Chirurgia (1) e rilasciare la licenza per svolgere l’attività di aromatario (a), ad ispezionare le farmacie e le drogherie della città e dei suoi casali, a controllare i depositi di droghe durante il periodo della fiera di San Matteo (2), istituita nel 1259, che rappresentò per secoli uno dei più grandi empori commerciali del Mediterraneo. Farne parte garantiva privilegi, prestigio, potere e cospicui introiti legati alle somme dovute dai dottorandi per sostenere l’esame di laurea (oggi diremmo tassa di diploma), che venivano divise fra i Collegiali per la loro attività di esaminatori, ed ai diritti dovuti per le attività ispettive e di controllo (3). Il Collegio Medico per le concessioni di cui godeva ebbe controversie con il Gran Cancelliere, il Regio Protomedicato, l’Università di Catania e l’amministrazione della città di Salerno.
Il Gran Cancelliere era il soprintendente del Collegio dei Dottori di Napoli ed in tale ruolo aveva la facoltà di rendere esecutivo il titolo di “dottore” in legge e in medicina, sentito il parere favorevole di una commissione costituita da dottori del Collegio. Era la sesta carica del Regno di Napoli che nel 1609 divenne ereditaria nella famiglia Caracciolo e che rendeva al suo titolare annualmente 2.160 ducati (4, 5).
(continua)
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Arrivata in Europa grazie agli antichi Greci, è un vegetale da sempre presente nella nostra alimentazione.

Cipolla, altro che piangere . . .

Spazza via colesterolo e trigliceridi, è anche un buon diuretico. E, appena serve, abbassa la glicemia.
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Cura antica e particolarmente buona
di Maristella Di Martino

Si, è vero. Quando le affettiamo, qualche lacrima riga il nostro viso. E la colpa è da addebitare ad un olio essenziale che si sprigiona quando si rompono le fibre e che possiamo arginare tagliandole immerse in una bacinella piena d’acqua. Ma, in tutta sincerità, sono talmente tanti i benefici che questo inconveniente si può anche sopportare, assodato il rimedio.
Spazza via colesterolo e trigliceridi ed è anche un buon diuretico. E, appena serve, abbassa la glicemia. Arrivata in Europa grazie agli antichi Greci, è un vegetale da sempre presente nella nostra alimentazione per le sue notevoli pro¬prietà terapeutiche.
Le varietà.
Sono diverse le tipologie in bella vista sui banchi dei fruttivendoli o sugli scaffali dei supermercati, ma la più gettonata resta quella rossa di Tropea che ha il pregio di essere più aromatica di quelle bian¬che. La conta delle calorie è presto fatta (un etto ne equivale 28) e c’è una percentuale di acqua che supera il 90% cui si aggiungono sali minerali come potassio, calcio e ferro, sodio e fluoro, oltre all’acido glicolico che favorisce la diuresi e stimola il metabolismo.
(continua)
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