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Salerno Economy XI.27 – 15.07.2022

Tutti concentrati a recuperare margini di vivibilità per affrontare problemi fino a poco tempo fa imprevedibili.

E la grande crisi continua a stimolare il risparmio

Aumentato nel biennio della pandemia (2020-2021) per le aziende (+ 100 miliardi) e per le famiglie (+ 130 miliardi). E l’inflazione accompagna la corsa a mettere da parte: tra gennaio e marzo 2022 i depositi bancari segnano + 10 miliardi (rispetto al 2021).
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Accumulazione "preventiva"
Alla metà del mese di luglio il paesaggio socio/economico che appare delineato - più o meno con chiarezza, ma con non poche venature di confusione insistenti - è abbastanza appiattito sulla “rimozione” delle preoccupazioni (riservate prevalentemente alla cosiddetta “ripresa” dopo la pausa estiva) e, per quanto possibile, sulla concentrazione dei conti personali e familiari sulla parola “magica” del risparmio, unico rimedio che ancora funziona (nel senso che riesce a contenere i danni derivanti da energia + carburante + pandemia + guerra).
Per rendersi conto: “Nel biennio di pandemia, 2020-2021, i risparmi delle aziende sono aumentati di 100 miliardi, quelli delle famiglie di 130 miliardi. In pratica, gli Italiani nel biennio di convivenza con il Covid hanno aumentato i loro risparmi. E in questi primi 3 mesi di super inflazione? Il valore dei depositi bancari tra gennaio e marzo del 2022 è cresciuto di 10 miliardi rispetto al 2021. In un trimestre con un’inflazione “monstre”, si registra un ulteriore aumento della disponibilità sui conti correnti”. (“Gli italiani e la gestione del risparmio nel Never Normal”, Econopoly, Tasche Vostre, 01.06.2022 - Lorenzo Dornetti, neuroscienziato).
Siamo, quindi, di fronte ad una perdurante chiusura, per chi di soldi, naturalmente, riesce a percepirne almeno (strutturalmente) un po’ in più di quanto, in realtà, si è rivelato necessario a “sopravvivere”.
(continua)
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Tutti chiedono una maggiore spesa pubblica ma nessuno si preoccupa di come alimentarla, se non con la produzione di altro debito.

Stato, famiglie e imprese, come fare la propria parte?

“Gli scenari competitivi sono in trasformazione, l’attenzione del cliente si è spostata dal semplice ottenimento della proprietà o anche del possesso di un bene da consumare alla fruizione del prodotto e alla customer experience”.
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Inflazione galoppante
di Virgilio Gay*

Dove risiedo con la famiglia abbiamo l’obbligo di sostituire i pneumatici (estate/inverno) e quest’anno l’abbiamo fatto in tempi diversi per le due auto, a causa del fatto che una era in riparazione dopo un incidente con un cinghiale. Così ho potuto constatare che il costo del servizio, fermo da molti anni, in due mesi è passato da 20,00 a 25,00 euro, a dire dell’artigiano, “perché tutto sta aumentando”. I dati di questi giorni fanno riferimento a un’inflazione dell’8% ma l’aumento per il servizio pagato è stato del 25%. Questo accade a seguito della percezione individuale della tendenza inflattiva, mentre la sua rilevazione fa riferimento al valore medio della stessa. In effetti, si verifica una sorta di effetto domino del processo inflazionistico. Quello che accade in autostrada, quando un semplice rallentamento di corsa si trasforma in coda, per la teoria dell’onda. Certo non mancano anche aspetti speculativi, grandi e piccoli.
In un contesto inflattivo non può essere perseguita una politica di espansione monetaria e, in procinto di una recessione, bisogna aumentare la spesa pubblica.
Lo strumento di contrasto all’inflazione è principalmente l’aumento dei tassi d’interesse, eppure tutte le parti politiche e sociali cercano di osteggiare tale intervento. Tutti chiedono, anche a ragione, una maggiore spesa pubblica ma nessuno si preoccupa di come alimentarla, se non con la produzione di altro debito. Necessario sarebbe, invece, conseguire una reale ed effettiva progressività della contribuzione fiscale, unico elemento capace di conseguire una più equa distribuzione della ricchezza.

*Managing Partner, VP Marketing Territoriale Nestplan International
(continua)
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“C’è bisogno di una riflessione sulla loro missione, che è stata più volte tradita nel tempo”.

Il gioco dei partiti diventa sempre più incomprensibile

“Si sono trasformati in espressione di una società che non riesce a superare le pulsioni corporative ed individuali. Hanno perduto la capacità di riconoscersi nelle finalità della nostra Costituzione”.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Quasi tutti i miei amici economisti di fede keynesiana mi hanno fatto notare che la mia ipotesi - elaborata nel “Punto di Arpocrate” di lunedì scorso - è semplicemente inverosimile. Sostengono che Draghi sia un keynesiano vero, non solo uno studioso che ha una storia relazionale “incredibile”, che racconta di come abbia saputo correggere, nel tempo, all’interno delle istituzioni comportamenti non moralmente sostenibili nell’ambito del rapporto tra interessi privati ed interessi comuni. Se si approfondiscono bene i temi keynesiani, si può affermare che Draghi - come Keynes - ha sempre cercato di perimetrare un quadro efficace del regime di regole capace di offrire ai mercati un ruolo non lontano da allocazioni controllabili; lo scopo da raggiungere è rimasto quello di delineare una prospettiva precisa per le risorse efficaci. Presupposto, ovviamente, per realizzare l’efficienza.
Non è estraneo a Draghi il pensiero che la società ha difficoltà a superare le relazioni conflittuali e, pertanto, troppo spesso ci si allontana dalla morale che spinge a riconoscere i diritti degli altri; l’equità è poco praticata (la disoccupazione involontaria per Keynes). Draghi pare avere più fiducia di Keynes nella capacità della politica di generare soluzioni, egli ben comprende che quando la storia diventa complicata lo Stato deve intervenire perché potrebbe essere la sola istituzione capace di generare razionalità limitata o bastevole.
(continua)
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Analisi Coldiretti/Ixe’ relativamente al primo week end del mese “che segna tradizionalmente in Italia l’inizio delle grandi partenze”.

Luglio, 15,4 mln in viaggio per le vacanze

“Il balzo dei prezzi dei carburanti peserà sugli spostamenti delle famiglie verso le località di villeggiatura”.
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Il mare fa la parte del leone
“Sono 15,4 milioni gli italiani che hanno deciso di andare in vacanza a luglio, con un aumento del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, spinti dal caldo torrido con temperature oltre i 40 gradi e dalla voglia di dimenticarsi almeno per qualche giorno dell’inflazione, del caro bollette e delle preoccupazioni legate agli effetti della guerra in Ucraina”. E’ questo il quadro che delinea l’analisi Coldiretti/Ixe’ relativamente al primo week end del mese “che segna tradizionalmente in Italia l’inizio delle grandi partenze caratterizzate quest’anno dal balzo dei prezzi dei carburanti che peserà sugli spostamenti delle famiglie verso le località di villeggiatura”. L’estate 2022 lascia emergere “una netta preferenza sulle mete nazionali - spiega la Coldiretti - spinta da una maggiore prossimità ai luoghi di residenza, dal desiderio di riscoprire le bellezze d’Italia o dalla voglia di ritornare in posti già conosciuti dove ci si è trovati bene negli anni precedenti e si è più tranquilli rispetto ad ambiente, servizi e persone”. Non manca, però, “anche una quota del 23% di italiani - quasi 1 su 4 tra coloro che viaggiano - che ha deciso di trascorrere una vacanza all’estero nonostante i timori legati alla problematica situazione internazionale”.
(Fonte: coldiretti.it/03.07.2022)
(continua)
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Probabilmente nel Medio Oriente era nota agli Egizi prima e a Greci e Romani, poi, che l’hanno portata in Europa.

Lattuga, in forma e senza stress

Ne esistono molte varietà: oltre alla classica, ricordiamo la brasiliana che ha foglie molto croccanti, la batavia con bordature rosse, la romana con forma leggermente allungata ed infine quella a cespo.
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Arricchente
di Maristella Di Martino

Quante volte ci siamo sentiti ripetere “E a parte l’insalata che prepari?”. Questo perché nella nostra tradizione la lattuga non è totalmente riconosciuta come un piatto completo che può essere consumato a pranzo o a cena. Molti ancora la guardano con distacco e non tutti la amano ma è un rimedio naturale davvero unico per curare tanti disturbi e fa bene a corpo, anima e mente, (scopriamone i mille benefici su Pianeta Gourmet).
Della storia della lattuga purtroppo non sappiamo molto: probabilmente nel Medio Oriente era nota agli Egizi prima e a Greci e Romani poi che l’hanno portata in Europa. I nostri progenitori la consideravano un sedativo per la libido e un blando sonnifero, ma era molto considerata tanto che quando una legione impiantava l’accampamento, i soldati si davano da fare per coltivarla per arricchire il loro pasto.
Ne esistono molte varietà: oltre alla classica, ricordiamo la brasiliana che ha foglie molto croccanti, la batavia con bordature rosse, la romana con forma leggermente allungata ed infine quella a cespo. E se vogliamo sapere come preparare la lattuga, dobbiamo sapere che oltre che in insalata possiamo cucinare anche zuppe, tisane e decotti.
(continua)
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