Quasi scomparsa la motivazione, l’ampiezza partecipativa si orienta verso altri ambiti più riconoscibili e solidali.
Cattolici e laici, la corsa alla “politica”? Non funziona più . . .
Senza punti di aggregazione, la base sociale, un tempo solida e convinta, derubrica la “questione” a un problema di opportunità da cogliere o lasciare perdere. Il declino dell’impegno personale.

Domande inutili . . .
(continua)
Leggi Tutto
Riflessioni - dopo l’analisi contenuta in “La sindrome del protagonista, il tic più diffuso” (di Ernesto Pappalardo) - su come evolve/involve il “racconto” dei fatti.
Se la notizia diventa uno spettacolo . . .
Dall'informazione “umanistica” del Secondo dopoguerra al sensazionalismo dei social, il modello dei media è cambiato profondamente. Il pubblico e i giornalisti hanno ancora voglia di capire? O preferiscono vivere nelle loro “bolle”?

"Artigianato"
Due anni fa, quando entrammo in lockdown, il New York Times si domandò se gli italiani avrebbero rispettato la restrizione. L’interrogativo sarcastico riproponeva uno stereotipo internazionale (assimilabile alle copertine di “Der Spiegel”, fin dalla pistola poggiata sul piatto di spaghetti, 1977). Quella volta il “Corriere della Sera” replicò con un editoriale piccato. Più recentemente, nel gennaio 2022, mentre i grandi elettori italiani cercavano il Presidente della Repubblica, i giornali nordamericani “Politico” e “New York Times” hanno definito “bizantina” e “stravagante” la procedura elettorale. La notizia, pubblicata da un giornale italiano online filo-americano, ha fatto sollevare la sua community, impensierita da tanta divertita superficialità. Un commento diceva: se gli altri Paesi sono raccontati in maniera altrettanto grossolana, siamo immersi in un lago di disinformazione. Il dubbio è lecito. Perché i media italiani prendono notizie e ispirazioni dai media anglosassoni. Noi guardiamo il mondo con i loro occhi.
L’import di notizie è sempre esistito, ma dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta era almeno temperato. La cultura italiana del tempo era forte e vivace in ogni campo, dalla scienza al giornalismo. La stampa nazionale includeva i giornali di partito, che portavano una solida visione del mondo e rispondevano a un popolo vero di iscritti e simpatizzanti.
(continua)
Leggi Tutto
Il Mediterraneo ha la propria tragicità in questo momento storico, che, forse, supera gli altri perché è ancora più irrazionale.
La lezione è sempre valida, Europa Europa ancor Camus
Abbandonata alla conquista della totalità, da più parte e in tempi storici diversi, (l’Europa) è figlia della dismisura, il bastevole felice è lontano e viene negato perché ha il limite della consapevolezza.

Pasquale Persico
Ci facciamo aiutare dal breve saggio di Cesare Bedogné - “L’ultimo viaggio di Albert Camus e altri taccuini”, la Feltrinelli (2016) - per presentare il progetto d’arte "Europa Europa ancor Camus". E’ partito dal Golfo di Policastro, per iniziativa dell’associazione culturale “DNA-Marateacontemporanea”, si è fermato per oltre un anno a Caggiano - nel palazzo natio di Achille Bonito Oliva - dove ha sede temporanea, per 5 anni, il Progetto Musei in Transito. L’artista Mimmo Longobardi, a partire dalla lezione magistrale di A. Camus ad Atene nel 1955, nella quale esprime il suo giudizio politico sul ritardo culturale dell’Europa, nell’ispirarsi a colori plurali della storia del Mediterraneo, elabora opere sintesi di lettura profonda del pensiero del premio Nobel per la letteratura. L’artista, rovistando nelle tante cronache di viaggio - a partire da quelle brevi dei Taccuini, gli appunti letterari, poetici e politici dal 1938 fino alla morte tragica del 1960 - trova la sua ispirazione.
Le opere insieme a 100 bandiere d’artista dipinte su tele 70x100 ricavate da vele donate da navigatori a partire da Soldini ed altri associati a circoli mediterranei - da Parigi (13/19 giugno) inviteranno tutti gli abitanti dell’Europa a rifare il viaggio verso il Mediterraneo, riscoprendo un Camus tragico (ma solare) nell’interpretare Sisifo consapevole del perché risalire la montagna.
(continua)
Leggi Tutto
Al Macfrut, Fruit & Veg Professional Show di Rimini. “Ma il risultato è messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto”.
Frutta e verdura all’estero, record storico (+8%)
Analisi Coldiretti (dati Istat). Quasi 5,6 miliardi di euro per il Made in Italy. “Le esportazioni hanno raggiunto nel 2021 il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo”.

Export al massimo
(Fonte: coldiretti.it/04.05.2022)
(continua)
Leggi Tutto
L’analisi della Coldiretti illustrata in occasione di Cibus (Salone Internazionale dell’Alimentazione, Parma), dove è stata diffusa l’indagine “La guerra nel piatto”.
La filiera del cibo (prima ricchezza) vale 575 mld
Leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali.

Alto valore
(Fonte: coldiretti.it/03.05.2022)
(continua)
Leggi Tutto