A proposito dell’elezione del presidente della Repubblica, alcuni spunti di filosofia greca.
“Paideia”, soggetti autonomi e in armonia con il mondo
Come identificare le personalità che sembrano tenere conto di alcuni principi fondamentali: “il fine stesso dell’educazione, l’ideale di perfezione morale, culturale e di civiltà cui l’uomo deve tendere”.
Pensieri filosofici
Sebbene il tema di fondo di queste “sessioni” televisive - che abbiamo seguito, sapendo bene di non approdare a nulla - non sia stato minimamente affidabile per incamminarsi in una riflessione più ampia, è stato, per così dire, naturale che ai nostri occhi prendesse forma, invece, la necessità di rispolverare il termine greco “paideia”. Vale la pena citare la Treccani per avere piena consapevolezza di che cosa stiamo cercando di parlare. Il significato originario di “paideia” faceva riferimento all’“educazione”, per, poi, trasformarsi in “formazione umana”, fino a “indicare il contenuto di detta formazione”: cioè “la cultura nel senso più elevato e personale”. In buona sostanza la “paideia” diventa non più la “pedagogia”, ma “il fine stesso dell’educazione, l’ideale di perfezione morale, culturale e di civiltà cui l’uomo deve tendere”.
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L’emergenza Covid “spinge la voglia di salute e sicurezza”. Aumentano del 7% gli acquisiti di prodotti Made in Italy nel 2021.
Consumi, record “bio” a 7,5 miliardi
L’analisi della Coldiretti su dati Biobank evidenzia che “le vendite nell’ultimo decennio di crescita ininterrotta sono più che raddoppiate (+122%)”.
Vera ricchezza
Va detto che “l’Italia è il primo Paese europeo per numero di aziende impegnate nel biologico con 70mila produttori e 2 milioni di ettari di terreno coltivati. Per questo - sottolinea la Coldiretti - occorre approvare subito la legge nazionale sul bio che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale”.
(Fonte: coldiretti.it/20.01.2022)
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Il viaggio di valutazione fatto insieme con l’Agenzia del Terremoto nella zona della Unione dei Comuni Modenesi (Area Nord).
Il sogno di un giardino planetario? La fiducia come infrastruttura
Il territorio può divenire spazio accogliente, proiettato verso una resilienza idonea a vivere bene, mitigando i rischi, a partire da quelli più probabili, geologici, connessi al cambiamento del clima e alla voracità del capitale finanziario.
Pasquale Persico
Come già accennato - nel Punto di Arpocrate dello scorso lunedì - continuerò a commentare le emozioni e i nuovi pensieri sul viaggio di valutazione fatto insieme all’Agenzia del Terremoto nella zona della Unione dei Comuni Modenesi (Area Nord). Il territorio dell'Unione coincide con quello dell'ex Circondario di Mirandola nella Bassa modenese, comprendendo i comuni di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero, nell'estremità Nord-Orientale della provincia di Modena, al confine con le province di Mantova e Ferrara e la Città metropolitana di Bologna. Ho già fatto riferimento - sempre nel contributo di lunedì scorso - al risveglio rapido dell’intero tessuto di comunicazione solidale presente su quel territorio, dove l’intreccio tra le lotte politiche e l'universo dei valori che hanno ispirato le lotte stesse, rimane una risorsa chiave; la fiducia nel futuro, poi, è l’infrastruttura base di riferimento territoriale. Non a caso la notizia di queste settimane è che in Emilia Romagna nel 2021, pur nel disordine connesso alla crisi pandemica ed al rallentamento della velocità della globalizzazione, il Pil, il reddito lordo, è cresciuto del 6,9%, con percentuali ancora più elevate proprio nell’area del modenese, record nazionale ed europeo.
E' in questa identità territoriale, in metamorfosi, che può essere trovata una nuova chiave di lettura del fare, e rilanciare un nuovo progetto molto più ambizioso, fatto di percorsi inusitati sui temi dello sviluppo economico e sociale dell’Italia e dell’Europa?
A mio giudizio, sia per l’esperienza sul campo, che per il conforto con la letteratura più avanzata sui temi dello sviluppo dei continenti, la fiducia come infrastruttura è una risorsa da non sottovalutare, anzi, essa va rinnovata ed alimentata con nuove spinte materiali, intrecciate a ragioni etiche ed ideali, affinché il patrimonio culturale e civile esistente non sia troppo esposto a forti pericoli di omologazione. La fiducia non va connessa con i valori negativi della globalizzazione regressiva e della finanza in crisi di prospettiva.
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Assoturismo Confesercenti: il 2021 chiude con oltre il 40% di presenze in meno rispetto al 2019.
“Mancano 67 mld di consumi turistici interni”
Record negativo per le città d’arte e le grandi città. “La ricettività perde 18 miliardi, la ristorazione e i pubblici esercizi contano su - 8 miliardi e le agenzie di viaggio su -2,5 miliardi”.
Brusca frenata
Ha pesato in negativo - “dopo una stagione estiva su buoni livelli soprattutto grazie al turismo interno” - “l’ultimo trimestre del 2021: forte riacutizzarsi degli eventi pandemici, con conseguenti restrizioni, peggioramento di aspettative e cautela nei comportamenti, hanno sicuramente frenato la ripresa in atto fino alla fine dell’estate”. Bisogna, poi, aggiungere “l’aumento dei costi della fornitura di energia elettrica (+15,3% nel 2021) e gas naturale (+22,2% nel 2021) a carico delle imprese e il ritorno di milioni di lavoratori allo smart working”.
(Fonte: confesercenti.it/ 20.01.2022)
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Ci ritroviamo con il pigiama a stappare una bottiglia di rosso e a gettarci senza timori davanti al caminetto con in mano un buon libro da leggere.
La serata? A casa, tra divano e vino
Ecco la pratica che sta spopolando già da tempo perché di uscire, soprattutto con l’emergenza pandemica e questo freddo, proprio non vogliamo saperne.
Nuove regole
In Finlandia la chiamano kalsarikännit, negli Stati Uniti nesting. Per noi, invece, semplicemente serata di relax a casa con vino. Ecco la pratica che sta spopolando già da tempo perché di uscire, soprattutto con l’emergenza pandemica e questo freddo, proprio non vogliamo saperne. Vino e divano, quindi, battono chiasso e confusione. Sempre più giovani, ma non solo, abbandonano l’idea di trascorrere fuori la serata e si rintanano tra le mura amiche per ritagliarsi qualche ora all’insegna del relax più completo. Quello domestico. Certo, ci dicono che siamo pigri e ci intimano a darci una mossa. Ma ci ritroviamo col pigiama a stappare una bottiglia di buon rosso e a gettarci senza timori davanti al caminetto con in mano un buon libro da leggere. O, in alternativa, sul divano, con un film già pronto a partire. O con un po’ di musica in sottofondo. Stare in casa nel week end è diventata ufficialmente anche una vera e propria esigenza. E osservarla è soprattutto una sana abitudine.
Nel mondo, e soprattutto nel Nord Europa, questa consuetudine ha assunto i caratteri di un’autentica arte. Da affinare tra piumone e tavolino senza lunghe file al freddo. In Finlandia tutto questo si chiama kalsarikännit, mentre negli Stati Uniti nesting, alludendo al piacere di crogiolarsi nel proprio nido.
(continua)
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