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Salerno Economy X.28 – 16.07.2021

Riflessioni e “dibattiti” in corso sui reali effetti dei provvedimenti post-pandemia (Pnrr).

Se la politica “perde” tempo inseguendo nuovi “scenari”

Permangono non pochi dubbi sulle conseguenze sociali ed economiche derivanti dal lungo periodo di emergenza sanitaria. Esperti e osservatori analizzano il percorso della ripresa ed emerge la tendenza ad "affrettare" il ripristino delle condizioni di piena stabilità .
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Incertezza
Esistono date che si rincorrono nella storia personale e familiare delle persone. Date che assumono la ripetitività, nel corso degli anni, necessaria a farle diventare riferimento preciso, costante, indispensabile per comprendere a fondo perché le cose hanno imboccato quella porta, quel percorso. Eppure, analizzando bene, diventa, poi, non semplice distinguere tra le coincidenze che disegnano, sempre, una parte precisa delle vicende che si susseguono ininterrotte, e le improvvise (e imprevedibili) novità che irrompono fino a delineare con precisione un nuovo scenario. Se assumiamo questo metodo per descrivere - per esempio - tanta parte delle storie che hanno caratterizzato il percorso delle famiglie nobiliari che nel corso dei secoli hanno dominato in tanti piccoli feudi dell’Italia meridionale - e in tanta parte della Campania e della provincia di Salerno - ci rendiamo conto che, molto spesso, si sono ripetuti, con poche variazioni, intrecci e progetti (quasi sempre incompiuti) che, complessivamente, costituiscono parte consistente (predominante) dell’eredità culturale e mentale ancor oggi dominante. Se prendiamo in considerazione l’evolversi (o l’involversi) della catena di fatti e persone che ha delineato la parte più evidente del percorso storico che è andato ad esaurirsi (per quanto questo epilogo definitivo sia effettivamente possibile) tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800, non possiamo che comprendere meglio come, in realtà, molti “segni” di quella stagione si manifestano ancora, ovviamente in forme e modi compatibili, nella nostra contemporaneità.
(continua)
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Nel mese di giugno le istruttorie registrate sul Sistema di Informazioni Creditizie, gestite da Crif, sono complessivamente aumentate del +9,2%.

Prestiti alle famiglie, si ritorna ai livelli pre Covid

Le richieste crescono del +25,6%. Aumenta l’importo medio (+2,8%) che si attesta a 9.536 euro. Dagli under 35 quasi un quarto delle domande.
Foto Numeri Economia-Investimenti- Soldi
Domanda in aumento
“Rispetto al primo semestre 2020 le richieste di prestiti da parte delle famiglie sono cresciute del +25,6%, tornando sui livelli del 2019 in virtù della dinamica positiva sia dei prestiti personali (+10,0%) sia, soprattutto, dei prestiti finalizzati (+38,4%)”. Più nello specifico, “nel mese di giugno le istruttorie registrate sul Sistema di Informazioni Creditizie gestite da Crif sono complessivamente aumentate del +9,2%”. La dinamica ha preso strutturalmente forma perché “a spingere questo deciso rimbalzo sono stati sia i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che nell’ultimo mese di osservazione hanno fatto segnare un +8,0%, che i prestiti personali, cresciuti del +11,1%”. La lettura di quanto si sta verificando pone in evidenza che “la positiva performance delle richieste di prestiti da parte delle famiglie va letta - spiega Simone Capecchi, executive director di Crif - come un naturale rimbalzo rispetto al corrispondente periodo del 2020, fortemente condizionato dall’esplosione dell’emergenza pandemica, sostenuto anche da un migliorato clima di fiducia e dal consolidamento della ripresa economica. Per il prosieguo dell’anno ci attendiamo un ulteriore consolidamento della domanda di credito ma le politiche di erogazione potrebbero farsi più selettive a fronte dell’atteso peggioramento della rischiosità del comparto nel momento in cui gli interventi straordinari e le misure di sostegno alle famiglie dovessero essere sospese”.
(Fonte: crif.it/02.07.2021)
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La carica dei sindaci diventa “fuori tempo” e ritorna il linguaggio, in parte datato, dell’approccio tecnologico allo sviluppo.

Coesione e inclusione, la geografia delle opportunità

Come si può, strutturalmente, sostenere l’aggregazione dei Comuni, spingendoli a perseguire nuovi standard territoriali per rendere le infrastrutture più efficaci (sistema scolastico, logistica di servizi e mobilità, medicina di comunità eccetera eccetera)?
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

L’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) “dimentica” trent’anni di opportunità - concesse ai Comuni, alle Province, alle Unioni di Comuni ed alle Comunità montane - per “cambiare scala di appartenenza”, per ampliare la soggettività politica ed istituzionale? L’Anci non dovrebbe aspirare a rendere il modello dell’area vasta (anche di importanti città) rafforzato dal punto di vista della governance multicentrica? I sindaci chiedono giustamente - con la voce dell’Anci - di contare di più. Essi, però, avrebbero dovuto/potuto progettare altro, oltre che rivendicare una maggiore copertura istituzionale rispetto al rischio di essere individuati come responsabili di tutto quello che avviene nel perimetro di un Comune (dal dissesto idrogeologico alla sicurezza stradale, senza parlare del grande tema dell’urbanistica e della complessità della gestione degli appalti). Certo, ben delimitare il campo delle responsabilità penali e patrimoniali, incoraggerebbe molte risorse della società ad interessarsi della cosa pubblica, rendendo contendibili le cariche amministrative elettive e non elettive (assessorati ed altro).
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Il Rapporto «Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19» realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre.

L’accesso alla rete? Un diritto fondamentale

Per 8 italiani su 10 il web deve essere garantito a tutti. Più del 60% vuole la tecnologia 5G subito operativa e in pochi danno credito alle fake news.
foto social
Nella rete
Il web? “Per tutti, ovunque, comunque. Sono 46 milioni gli italiani dotati di una connessione a internet. Di questi, il 65,5% si connette sia tramite la rete fissa, sia tramite la rete mobile, il 14,1% solo da mobile, il 12,1% solo da fissa. Sono numeri che dimostrano la centralità del web, una risorsa essenziale per dare continuità alle attività lavorative e professionali, allo studio e alle relazioni sociali anche durante la pandemia”. Le problematiche connesse all’emergenza sanitaria hanno “decretato il definitivo ingresso dell’accesso al web nel novero dei diritti fondamentali”. In termini percentuali l’86,3% degli italiani è convinto che internet vada garantita “a tutti, ovunque e comunque (e la percentuale sale al 93,6% tra i giovani)”. Chiaro il punto di vista sui costi di connessione: “per l’80,2% (l’85,2% dei giovani) dovrebbero essere finanziati, per intero o in parte, dalla fiscalità generale, rimuovendo ogni barriera d’accesso, a cominciare da quella economica”. Questi alcuni dei principali risultati del Rapporto «Il valore della connettività nell’Italia del dopo Covid-19» realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre.
(Fonte: censis.it/ 12.07.2021)
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Cerchiamo di capire quali sono le proprietà e a cosa fanno veramente bene.

Insalate, mille ricette per autentici benefici

Ci riferiamo a diversi tipi di ortaggi a foglia (cicoria, lattuga, indivia, rucola, songino e crescione), di solito consumati crudi e abbinati a numerosissimi ingredienti: tonno, olive, mais, mozzarella di bufala, jocca, ricotta, pollo, pomodori, peperoni, zucchine e melanzane e chi più ne ha più ne metta.
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Fondamentale
di Maristella Di Martino

Acqua, sali minerali e vitamine sono solo alcuni dei nutrienti che contengono le insalate. Sono sinonimo di leggerezza, freschezza e benessere. E soprattutto sono ipocaloriche. Coloratissime e salutari all’ennesima potenza, sono praticamente prive di grassi e ci apportano numerosi benefici oltre che rappresentare un gran piacere per gli occhi. Certo, quando parliamo di insalate, estive o invernali che siano, ci riferiamo indistintamente a diversi tipi di ortaggi a foglia (cicoria, lattuga, indivia, rucola, songino e crescione), di solito consumati crudi e abbinati a numerosissimi ingredienti: tonno, olive, mais, mozzarella di bufala, jocca, ricotta, pollo, pomodori, peperoni, zucchine e melanzane e chi più ne ha più ne metta. Cerchiamo di capirne quali sono le proprietà e a cosa le insalate fanno bene.
La cicoria.
Sapore amarognolo ma ricca di tante virtù. La varietà più diffusa è la cicoria a foglia rossa che più spesso chiamiamo radicchio ma quelle più adatte per le insalate sono di sicuro il pan di zucchero e la zuccherina. Eccovi dunque servita una scorta di cicorina, vitamina A, ferro e amido che naturalmente favorisce la digestione, combatte la sonnolenza e stimola l’attività di fegato e pancreas oltre a rappresentare un ottimo rimedio contro l’acne. Un’ulteriore buona notizia è il contenuto calorico della cicoria: 100 grammi contengono solo 10 chilocalorie.
(continua)
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