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Salerno Economy VIII.32 – 30.08.2019

Dopo la pausa estiva si riprende in un clima di grande incertezza e di perplessità.

Il nuovo inizio? Una partita tutta da scrivere

L’avvicinamento al voto delle regionali in Campania parte con una navigazione quanto meno difficile da spiegare agli elettori. O, forse, al contrario estremamente semplice. Ondeggiamenti e nuovi assetti (ammesso che realmente si verifichino sul piano concreto) che forma assumeranno e dove ci condurranno?
Foto Glocal-politica
Percorsi "complessi"
Che autunno sarà? Ancora frastornati dal ritmo della politica - che mantiene fede alla sua promessa primitiva che resta quella di illudere (nel bene e nel male) la gente in merito al cambiamento delle proprie prospettive di vita - ci affacciamo a settembre con la solita problematica meridionale. Non ci sembra, cioè, di avere capito bene dove gira l’angolo imprevedibile disegnato dai partiti e dalle forze politiche che si orientano soprattutto verso gli spazi che determinano l’acquisizione di voti e di consenso. In altre parole, siamo di fronte ad un impatto più che critico delle decisioni assunte a Roma (e non solo). L’avvicinamento al voto delle regionali – tra quelli più importanti – in Campania inizia con una navigazione quanto meno difficile da spiegare agli elettori. O, forse, al contrario estremamente semplice. In fondo, gli ondeggiamenti e i nuovi assetti (ammesso che realmente si verifichino sul piano concreto) sono diventati materia quotidiana al punto che è davvero “complesso” percepire come, alla fine, si regoleranno i cittadini nelle urne.
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Il 95% di queste attività (175mila) è costituito da micro-imprese individuali.

Commercio ambulante, oltre 180mila operatori

Unioncamere/Infocamere: “Il 56% parla straniero ma, in alcuni comuni, i banchi italiani sono oltre il 90%”.
Commercio Unioncamere
Micro-imprese individuali
“Non solo passatempo per la domenica mattina di intere famiglie italiane. Con oltre 183mila operatori, il 22% delle imprese commerciali del Paese, al 30 giugno scorso il commercio in sede mobile si conferma come un canale di vendita sempre più complementare sia al dettaglio in sede fissa che alla grande distribuzione. Il 95% di queste attività (175mila) è costituito da micro-imprese individuali”. I dati elaborati da Unioncamere-InfoCamere - sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio - delineano la “geografia” di un comparto estremamente significativo in molte aree del Paese. “La fotografia scattata sul mondo dell’ambulantato - scrive Unioncamere - mette in evidenza 6.500 comuni della Penisola con almeno un’impresa ambulante, ma poco meno di 40 quelli che possono contare almeno su 500 attività economiche: poco più di 58mila operatori che rappresentano il 32% di tutto l’universo delle aziende del commercio itinerante".
(Fonte: unioncamere.gov.it/ 21.08.2019)
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Pesano soprattutto le anticipazioni negative sulla crescita dell’economia italiana.

Confesercenti, necessario un piano di rilancio

“Il dato Istat di agosto sulla fiducia restituisce un quadro crescente di preoccupazione per il futuro e diffuso pessimismo. In particolare tra le imprese”.
Foto soldi Confesercenti
Come venirne fuori?
“La crisi di governo e l’ombra della recessione spaventano famiglie e attività economiche. Il dato di agosto sulla fiducia restituisce un quadro di crescente preoccupazione per il futuro e diffuso pessimismo. In particolare tra le imprese, che nel 2019 hanno registrato, in media, i livelli di fiducia più bassi degli ultimi tre anni. Ma l’ondata di incertezza coinvolge anche i consumatori, e se non sarà risolta rischia di avere seri contraccolpi sulla domanda interna, sugli investimenti e sulle assunzioni”. E’ questo l’orientamento sostanziale della Confesercenti sui dati Istat relativi alla fiducia di imprese e famiglie. “La maggior parte degli indicatori di fiducia di agosto - specifica l’associazione - segna un arretramento: il clima complessivo delle imprese vede un peggioramento di -2,3 punti, per il piccolo commercio la variazione è di -3,1 e perfino il turismo – nonostante la stagione estiva – subisce un calo di circa 3 punti, mentre i consumatori registrano una flessione di 1,5 punti”.
(Fonte: confesercenti.it/ 28.08.2019)
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In calo di 300 euro l’esborso per gli alimentari, sale invece di 1.100 euro quello per i servizi.

Le spese obbligate costano 7.400 euro l’anno

Confcommercio: “Dopo la continua crescita tra il 1995 e il 2013 (+5,4%), la quota negli ultimi sei anni è in leggera diminuzione, ma rimane comunque elevata con un'incidenza nel 2019 di quasi il 41% sul totale dei consumi delle famiglie”.
Spesa famiglie-Confcommercio
Troppe uscite
Analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2019: abitazione, assicurazioni, carburanti e sanità costano ad ogni cittadino quasi 7.400 euro l'anno. In calo di 300 euro la spesa per gli alimentari, sale invece di 1.100 euro quella per i servizi. “Dopo la continua crescita tra il 1995 e il 2013 (+5,4%), la quota di spese obbligate sul totale dei consumi negli ultimi sei anni è in leggera diminuzione, a causa soprattutto del recente calo del prezzo delle materie prime energetiche, ma rimane comunque elevata”. E' il risultato che emerge da un’analisi dell'Ufficio Studi di Confcommercio sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2019. “Tra queste, la voce abitazione è quella che incide maggiormente arrivando a mangiarsi - tra affitti, manutenzioni, bollette, e utenze - 4.200 euro pro capite. All'interno dei consumi commercializzabili (10.712 euro pro capite nel 2019) la componente principale è rappresentata dai beni (37,7% dei consumi), con la quota di spesa destinata agli alimentari che risulta però in costante riduzione passando da poco più di 3.000 euro pro capite nel 1995 a 2.700 euro nel 2019. Nello stesso periodo aumenta la spesa per i servizi (21,5% del totale) passata da 2.800 euro a quasi 3.900 euro”.
(Fonte: confcommercio.it/ 08.08.2019)
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Migliora la qualità delle coste, premiata la scelta di dire no a plastica e sigarette.

Eco-estate, ricetta giusta per il boom di stranieri

Il presidente Enit Palmucci: “Il turismo dell’Italia conferma un ulteriore aumento degli arrivi aeroportuali a Ferragosto del +1,3% ed una previsione di chiusura d’anno al +4,7% rispetto al 2018”.
Turismo
Arrivi aeroportuali in aumento
“Spagna, Italia e Francia sul podio delle destinazioni internazionali del Ferragosto 2019. Cresce ancora, dopo il +2% delle presenze internazionali nel 2018, l’appeal del Belpaese. Lo dimostrano i segnali estivi: la Penisola accoglie gli stessi arrivi aeroportuali della Spagna e la supera in competitività sul mercato Usa, Russia e Cina”. Il quadro delineato dall’Enit evidenzia un contesto internazionale particolarmente favorevole all’Italia. “Grazie al buon andamento degli arrivi stranieri si conferma un ulteriore aumento in Italia degli arrivi aeroportuali di turisti internazionali a Ferragosto del +1,3% ed una previsione di chiusura d’anno al +4,7% rispetto al 2018 per il numero di prenotazioni aeree già on the book da parte dei turisti stranieri”, ha preannunciato Giorgio Palmucci Presidente di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo.
(Fonte: Com. Stampa Enit/ 12.08.2019)
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