I dati sull’occupazione confermano dinamiche negative che stimolano l'incremento del disagio sociale.
Modelli di sviluppo e territori
Il quadro complessivo non ammette deroghe. O si accelera subito sul doppio versante – crescita/formazione-riqualificazione – o il divario con il Centro/Nord è destinato ad aumentare.

Distanze/ritardi
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In provincia di Salerno nella fascia 25-34 anni la percentuale di disoccupazione (2017) si è attestata al 26,8% (Italia: 17%).
La vera sfida? L’auto-impresa
Il “tasso giovanile provinciale” (rapporto tra aziende "under 35" con il totale di quelle registrate) è nettamente superiore alla media nazionale (13,5% contro 10% per l’anno 2016).

Percorsi alternativi
(Er.Pa.) - I numeri confermano in maniera incontrovertibile che la vera, predominante, grande emergenza in provincia di Salerno è la disoccupazione giovanile. Ma a preoccupare ancora di più è la mancanza di una prospettiva strategica in grado di arginare una “deriva” che non investe soltanto i “cervelli in fuga”, ma anche tutti gli altri (che sono la netta maggioranza). Se volessimo individuare alcuni profili facilmente riconoscibili, purtroppo, in quasi tutte le famiglie salernitane, potremmo mettere a fuoco almeno tre tipologie di giovani che combattono per entrare nel mercato del lavoro ed una quarta che, invece, ha rinunciato alla sfida: diplomati/adattativi; laureati o altamente specializzati; auto-imprenditori; neet (non impegnati nello studio, nel lavoro e nella formazione). Questi ultimi nel territorio regionale tra il 2008 ed il 2017 (fascia 15-34 anni) sono passati dal 35,9% al 38,8%, arrivando al picco del 40,5% nel 2013.
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I "paradisi" si trovano in Germania e Repubblica Ceca. Tutta la situazione Stato per Stato.
Eurostat: siamo fra le 20 regioni più disoccupate
I dati riferiti al 2017 attestano il peggioramento della situazione in Campania e una particolare gravità per il lavoro giovanile. Conosciamo bene le nostre difficoltà, ma in generale le tabelle alimentano qualche dubbio di metodo.

Distanze da ridurre
Stiamo messi male per il lavoro, lo sappiamo bene da molte generazioni. Ma qualcuno riuscirà mai a dirci con precisione quanto siamo inguaiati? Per esempio, riusciremo mai ad accertare se la disoccupazione – totale, lunga e giovanile – rende la Campania addirittura 1 delle 20 regioni peggiori d’Europa (su quasi trecento)? Perché questo dato rivelano le tabelle di Eurostat relative al 2017. Davvero il nuovo paradiso si trova nella Cechia e in particolare a Praga? O a Treviri, la città natale di Marx? Talvolta, come facciamo sui bugiardini dei farmaci, è utile leggere le istruzioni e le avvertenze. Le quali, nella fattispecie, alimentano dubbi (statistici) più che certezze (di quelle abbiamo la nostra cognizione). Proviamo a verificare, con il patto che nessun argomento suoni assolutorio per la classi dirigenti nazionali e regionali.
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Sei italiani su dieci favorevoli a chiudere le attività commerciali nei giorni di festa.
Negozi sempre aperti? I consumi non aumentano
Sondaggio Confesercenti SWG sulle liberalizzazioni. Mediamente si fa la spesa di domenica solo dieci volte l’anno.

Tra festività e consumi
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A livello nazionale si registra un tasso di occupati di oltre il 73% a un anno dal diploma.
Record di iscritti agli istituti agrari
Elaborazione Coldiretti. Aumentano i ragazzi che alle superiori scelgono percorsi didattici legati alla coltivazione della terra : sono 45.566 nell’anno scolastico 2017/18.

Nuovi orientamenti
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