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Salerno Economy IX.37 – 02.10.2020

Non è francamente concepibile che si rimuova in maniera costante il problema dell’esposizione finanziaria.

Il debito? Perché parlarne adesso . . .

L’impostazione delle risposte da dare al “Recovery” risulta abbastanza nebulosa e, nella maggioranza dei casi, non offre una precisa identità al progetto di recupero di cui abbiamo sostanzialmente bisogno, con evidenti differenze nelle diverse aree territoriali.
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Non è solo un problema di risorse
Alla fine il nuovo imperativo dominante - trasmesso all’infinito dalle reti che, ormai, vivono sostanzialmente per ripetere “notizie” senza quasi mai porsi il problema, in qualche modo, di dovere fornire “anche” (“anche”) una chiave interpretativa sostenibile (più o meno) - è quello di “fare presto”. Insomma, non c’è più tempo da perdere e, quindi, è necessario accelerare rispetto a decisioni ritenute fondamentali. Di conseguenza tutto assume un significato legato al momento cruciale e indifferibile nel quale siamo immersi, con una serie di conseguenze che tendono a relegare in secondo piano aspetti che, quasi certamente, ritorneranno a galla nei mesi successivi a segnalare che, probabilmente, si poteva/doveva fare meglio o diversamente.
Di che cosa stiamo parlando? Della fondamentale necessità di proiettarsi nel breve e medio periodo per mettere in campo interventi in grado di riportare la nostra economia – non solo quella del Sud, ma dell’Italia intera – in un ambito meno negativo di quello che, invece, siamo chiamati ad affrontare quotidianamente, assistendo alla declamazione di ricette molto spesso insostenibili.
(continua)
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La stima è dell’Ufficio Economico Confesercenti, sulla base di elaborazioni condotte su dati Istat, Svimez e SWG.

Confesercenti, “effetto Covid sul reddito”

Per ogni famiglia in meno circa 1.250 euro l’anno. “Nonostante Cig, bonus e sostegni persi complessivamente 32 miliardi. In Emilia-Romagna e Marche le flessioni peggiori. Gli italiani reagiscono facendo le formiche: aumentano i risparmi e tagliano la spesa”.
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In tempesta
“Cig, bonus e sostegni fiscali non bastano a mettere al riparo i redditi degli italiani dalla tempesta Covid. E, nonostante la mole di aiuti introdotta dallo Stato, alla fine dell’anno le famiglie si troveranno a perdere ciascuna in media -1.257 euro l’anno, per un totale di 32 miliardi di euro di reddito annuale, bruciati dall’emergenza sanitaria e dal conseguente rallentamento economico”. La stima è dell’Ufficio Economico Confesercenti, sulla base di elaborazioni condotte su dati Istat, Svimez e SWG. “Il calo dei redditi coinvolge tutto il territorio nazionale, ma con forza diversa. A registrare le perdite più consistenti sono le famiglie dell’Emilia-Romagna, che in media lasciano sul campo -2.202 euro di reddito, il 6,4% del totale annuale. Profondo l’effetto anche sui redditi di Marche (-3,8%, pari a -1.979 euro a famiglia), Piemonte (-5,3%, o -1.619 euro) e Valle d’Aosta (-5,1%, -1.658 euro). Più resilienti, invece, la regione Puglia, che vede la perdita di reddito ridursi al -1,8%, per un rosso di - 488 euro a famiglia, e la Liguria (-2,8%, pari a -897 euro)”.
(Fonte: confesercenti.it/ 27.09.2020)
(continua)
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“Caro De Luca, vogliamo sceglier un sindaco (di Napoli) che coltivi l’idea alla base del nuovo piano strategico della Regione Campania?”.

Anfione, Tebe e la “scoperta” del Recovery Fund

“Le reti di città riposizionano (anche) i temi della digitalizzazione necessaria alle esigenze di terzo apprendimento connesso agli altri cinque sensi. Scuola e società insieme finalmente, lontane dall’errore di Cartesio”.
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Pasquale Persico
di Pasquale Persico

Nel prossimo anno due opzioni strategiche devono emergere in Campania: la prima - da parte della Regione - coinvolge la volontà politica necessaria a fare crescere le città metropolitane come nuove soggettività istituzionali (esprimendo il sindaco - metropolitano - con elezione diretta); la seconda - nel programma del sindaco di Napoli che verrà - si concretizza nell’impegno a perseguire questo obiettivo, mancato ultimamente, attraverso una forma di transizione che riconosca e moltiplichi le aree omogenee della città. Per dare luce a queste ipotesi basta chiedersi: come mai la sola Milano compare nella lista delle città competitive a livello internazionale e come mai la sua posizione è in regressione? Per mostrare la nostra tesi esponiamo un breve racconto sull’evoluzione della città, dal mito alla realtà, partendo dalla città di Anfione.
Anfione, con la poesia e con la cetra, aveva fatto levare, con dolcezza, dalla terra, i massi adatti a formare le mura di Tebe. La città si presentava bella, con le capacità programmatiche dell’uomo sapiens che riconosceva l’armonia. In questo modo la città ben orientata vedeva l’orizzonte e l’asse cosmico. La città appare, quindi, come immagine finita dell’infinito.
(continua)
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Oltre l’assenza di 16 milioni di cittadini stranieri alle prese con i vincoli derivanti dall’emergenza Covid.

Turismo, buco da 23 mld per le vacanze

Coldiretti/Ixe’: “Scesi a 34 milioni gli italiani in vacanza questa estate (-13%) con una spesa media fortemente ridimensionata di appena 588 euro per persona (-25%)”. Complessivamente 11 miliardi in meno.
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Valigia vuota
“L’emergenza Covid, che ha praticamente azzerato le presenze straniere e tagliato le partenze degli italiani, è costata complessivamente 23 miliardi di mancati introiti al turismo estivo nazionale”. Il bilancio della stagione estiva - tracciato dalla Coldiretti in occasione della giornata mondiale del turismo del 27 settembre - evidenzia questo prioritario aspetto in relazione all’analisi delle dinamiche del settore. “Sono scesi a 34 milioni gli italiani che - secondo Coldiretti/Ixe’ - sono andati in vacanza questa estate (-13%) con una spesa media fortemente ridimensionata di appena 588 euro per persona (-25%). Il calo delle partenze, il leggero accorciamento della durata delle vacanze scese in media sotto i 10 giorni e il taglio del budget hanno significato un taglio complessivo della spesa turistica degli italiani di circa 11 miliardi. A questo si aggiunge l’assenza dei 16 milioni dei cittadini stranieri che quest’anno sono stati praticamente azzerati dalle preoccupazioni e dai vincoli resi necessari per affrontate l’emergenza covid, secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia”.
(Fonte: coldiretti.it/ 26.09.2020)
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Se abbinata alle verdure, svolge una forte azione protettiva, disintossicante e antitumorale.

Mangiare la frutta? A spuntino e colazione

Un consumo moderato a fine pranzo non è, comunque, da criminalizzare. La fine della cena, fra tutti, è invece il momento meno propizio.
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Sostanziale
di Maristella Di Martino

Quando mangiare la frutta? Ecco i momenti migliori della giornata per nutrirci di ogni bendidio che madre natura ci offre in primavera. Infatti, non appena le temperature salgono, nasce la necessità di idratarci. Proprio per questo cerchiamo di capire quando mangiare la frutta in modo da sfruttarne a pieno le proprietà senza appesantire la digestione. Ma la frutta è importante perché fornisce vitamine, minerali, fibre, antiossidanti e liquidi. E, soprattutto se abbinata alle verdure, svolge una forte azione protettiva, disintossicante ed antitumorale. Lo stesso dicasi degli zuccheri contenuti nei frutti. I dubbi e le incertezze su quando mangiare la frutta sono abbastanza radicati. Che la frutta fa bene è assodato, ma non tutti i momenti della giornata sono ugualmente indicati per consumarla. L’ideale sarebbe mangiarla a stomaco vuoto e non a fine pasto. In questo caso impiegherebbe più tempo per essere assimilata.
(continua)
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