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I numeri dell'economia »

Primato assoluto per la Campania nell’ambito delle attività di somministrazione del caffè (+15%, media-Italia: +7,4%).
Salerno al top per bar e ristoranti
La graduatoria di Unioncamere per tasso di crescita nel periodo 2011-2015. Ma “tre su quattro hanno abbassato la saracinesca entro cinque anni e oltre il 45% non ha resistito al terzo anno di vita”.

(Er.Pa.) – La provincia di Salerno si conferma nella top ten di Unioncamere stilata in base al tasso di incremento di bar ed attività di ristorazione con percentuali ben superiori alla media nazionale nel periodo 2011/2015. Il rovescio della medaglia consiste, però, nella forte dinamica relativa alle chiusure degli esercizi. “Se sono sempre di più gli imprenditori pronti a scommettere sui piaceri della cucina e di una buona tazza di caffè – evidenzia, infatti, Unioncamere – solo in pochi riescono a tenere in piedi la propria attività a 5 anni dalla nascita. Delle imprese nate nel 2011, 3 su 4 hanno abbassato la saracinesca entro cinque anni e oltre il 45% non è riuscita a resistere al terzo anno di vita”. Anche se non mancano le eccezioni. “Tuttavia – specifica sempre Unioncamere – non è così dappertutto: in alcune grandi città italiane i numeri migliorano sensibilmente. A Milano, Napoli, Roma e Firenze i livelli di mortalità delle attività iscritte nel 2011 sono inferiori alla media nazionale, sia per bar che per attività di ristorazione. In particolare le attività di ristorazione più resistenti si trovano nel capoluogo toscano dove il 57% di queste risulta ancora sul mercato dopo un lustro. Mentre i bar sembrano avere vita più facile soprattutto nella capitale d’Italia, qui il 49% degli esercizi supera la prova dei cinque anni”. Le province della Campania.
La provincia di Salerno risulta al 4° posto – con un incremento di 437 esercizi – nella graduatoria riferita ai bar (e alle attività senza cucina) con numeri complessivi di assoluto rilievo: 3.704 al 31 dicembre 2015 (erano 3.267 alla stessa data del 2011). In Campania è preceduta solo dalla provincia di Napoli che è al secondo posto con 991 bar in più nel periodo di riferimento dell’indagine, essendo passata da 6.087 a 7.078 esercizi. Segue al 6° posto la provincia di Caserta (+362 bar, da 2.155 a 2.517). Più distanziate le province di Avellino (29° posto, +113; da 955 a 1.068) e Benevento (52° posto, +76; da 702 a 778).
Ma la provincia di Salerno occupa un posto di rilievo (il 6°) anche nella graduatoria riferita alla ristorazione con un incremento di 484 esercizi, passando da 3.647 a 4.131. La provincia di Napoli è in terza posizione con 984 ristoranti in più (da 7.989 a 8.973). Segue il territorio casertano all’11° posto con 334 attività in più (da 2.299 a 2.633). Più indietro l’Irpinia (50° posto, +117; da 1.060 a 1.177) ed il Sannio (77° posto, +62; da 778 a 840).
I dati della Campania.
Se si sommano ristoranti, bar ed esercizi senza cucina, la Campania (2° posto) fa segnare una forte crescita nel periodo 2011/2015: +3.960, con un +13,7% (nettamente al di sopra della media-Italia, +9,3%). In termini assoluti nella nostra regione si è passati da 28.939 esercizi di ristorazione e bar a 32.899. Se si scorporano i dati del sistema camerale, per quanto concerne la sola ristorazione la Campania – sempre dal punto di vista delle dinamiche incrementali – è quinta in Italia con un +12,6% (media Italia: +11%). Si è passati da 15.773 ristoranti a 17.754 (+1.981). Il primato assoluto (per tasso di crescita) la Campania lo ottiene nell’ambito dei bar (+15%, media-Italia: +7,4%), passando da 13.166 esercizi a 15.145 (+1.979).
Il quadro generale.
“Ristoranti e bar spopolano tra le strade italiane – spiega la nota di Unioncamere – in cinque anni se ne contano quasi il 10% in più. A Roma, Milano e Napoli si concentra il numero maggiore di queste attività”. Il quadro descritto da Unioncamere-Infocamere sui dati del Registro delle Imprese Italiane prende in considerazione il periodo tra il 31 dicembre 2011 e il 31 dicembre 2015. Sul territorio nazionale “alla fine dello scorso anno si contavano 367mila attività, tra ristoranti (197mila imprese) e caffetterie (170mila), sparse sul territorio nazionale, in crescita di oltre 31mila unità rispetto a cinque anni prima”. A livello regionale “è la Lombardia a registrare al 31 dicembre 2015 il numero più alto in Italia di bar e ristoranti (rispettivamente 27.679 e 29.285), seguita dal Lazio (22.430 ristoranti e 17.925 bar) e dalla Campania (17.754 attività di ristorazione e 15.145 bar). Ma in termini relativi nell’ultimo quinquennio è la Sicilia ad aver messo a segno la crescita più marcata (+15%, trainata dal settore della ristorazione +16%), seguita dalla Campania (+14% , con una punta del +15% per i bar) e dall’Umbria (+12%, spinta dai bar +13% ).
(Fonte: unioncamere.it/29.12.2016)

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In crescita il numero di bar e ristoranti
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